VARIE TIPOLOGIE DI PECCATI DI LINGUA

Nominare il nome di Dio invano, la bestemmia, la menzogna, il giuramento, la maldicenza, la calunnia, la mormorazione e la reticenza

La lingua è uno strumento con cui l'uomo può fare tanto bene oppure fare tanto male. E' un dono che Dio ha fatto all'uomo perchè trasmetta agli altri i suoi pensieri di bontà, di verità, di bellezza. Come gli angeli cantano le lodi di Dio giorno e notte, così l'uomo può - con l'ausilio della lingua - cantare le medesime lodi al re del cielo e della terra. Vediamo quali sono alcuni peccati che si commettono con la lingua:

1) NOMINARE INVANO IL NOME DI DIO
Il secondo comandamento del Decalogo recita: "Non nominare invano il Nome del Signore tuo Dio". Invano significa essenzialmente due cose:
- senza giusto motivo
- senza proporzionata devozione
E' un male pronunciare il Nome di Dio per scherzo, per burla, con ira, per imprecare e per bestemmiare. Questo discorso vale anche per il nome dei santi, in modo particolarissimo per quello della Vergine Maria. Essendo i santi amici di Dio, un'insulto fatto a loro ricade direttamente su Dio. Lui li ama e perciò non tollera che vengano impunemente insultati o ingiuriati. Nominare invano il Nome di Dio e dei santi è peccato veniale/leggero. Si ricordi per l'edificazione di tutti che in chiesa - stando alla norma del Concilio di Basilea Ferrara - quando si nomina il nome di Gesù Cristo si china il capo. Questo quasi a dire: "Signore, se oso nominare il tuo santo Nome è solo per lodarti, benedirti, pregarti". Tale deve essere l'atteggiamento di chi vuole onorare Dio come si conviene.

2) LA BESTEMMIA
Oltre al modo classico c'è un modo più raffinato di bestemmiare che è quello meno criticato e meno riconosciuto: affermare ad esempio "Dio è ingiusto" oppure "Dio non si cura di noi" o ancora "Dio non sa quel che fa" o far dire a Dio cose che Dio non dice né ha mai detto né può dire etc. C'è ben poco da dire su questo punto essendo tutti oltraggi al Nome di Dio nonché tutti peccati mortali! Perchè bestemmiare?
- Se Dio c'è il bestemmiatore è un folle perchè si attira un pronto castigo da parte di Colui che gli dà la vita!
- Se Dio non c'è cosa ottiene col bestemmiare se non il fare una magra figura? Chi infatti rispetterebbe una persona che insulta ciò che non c'è? ...
Il cane se morde per sbaglio il padrone subito si pente e piange; l'uomo invece bestemmia Dio e non se ne cura affatto, anzi, spesso rincara stoltamente la dose... E' bene riprendere i bestemmiatori, senza insultarli per evitare ulteriori peccati, ma con fermezza nonché fare atti di riparazione per le bestemmie che ogni giorno si dicono nel mondo.

3) LA MENZOGNA
Offende Dio chi mente volontariamente. Dio è verità e la menzogna il suo contrario. Pochi capiscono la sua gravità. Se la menzogna arreca grave danno alla vittima costituisce peccato mortale. Se invece parliamo della cosiddetta "Bugia di scusa" è peccato veniale. In ogni caso mai mentire è lecito. Si può tacere la verità, anzi, a volte è doveroso per non incorrere in problemi gravi, ma mai si può mentire senza colpa. Intendere bene: Non è mentire il dire "Non lo so" se ciò che mi viene chiesto di rivelare è un segreto tra me e un'altra persona. C'è poi il caso delle restrizioni mentali, cioè di quelle risposte che hanno doppio significato oppure che non significano né si né no. Quando ad esempio si chiede a una persona l'elemosina e la persona, temendo di venire truffata da chi chiede il denaro, risponde: "Non ho soldi" pensando a mente (per te!).

4) I GIURAMENTI
Giura chi chiama Dio o i santi a testimoni di ciò che afferma/nega. Bisogna evitare i giuramenti secondo il precetto evangelico. Davanti all'autorità - politica ed ecclesiastica - la santa Chiesa insegna che è lecito giurare. Chi giura sulla verità di cose di poca o di nulla importanza fa peccato veniale!
Chi giura il falso su cose gravi o non gravi, fa peccato mortale!
Chi giura il falso dunque fa sempre peccato mortale, anche se ciò che giura è di poco conto! Chi giura deve rispettare il giuramento fatto tranne nel caso abbia giurato di fare il male. In quel caso ha peccato nel giurarlo ma non nel non mantenere il giuramento.

5) LA MALDICENZA
I denti e le labbra sono due cancelli che Dio ha posto sulla bocca dell'uomo perchè eviti di parlare a vanvera, senza ragionare. Il Vangelo insegna che di ogni parola inutile sarà chiesto conto agli uomini. Chi parla male degli altri fa tre danni:
- A se stesso perchè macchia la sua anima con il peccato
- A chi ascolta perchè chi ascolta volentieri la maldicenza pecca a sua volta
- Alla vittima della maldicenza togliendogli l'onore
San Tommaso insegna che non c'è bene più grande dell'onore perciò chi toglie l'onore a una persona con la maldicenza può a ragione definirsi: "demonio incarnato". Chi parla male ha il demonio sulla lingua e chi ascolta con piacere ha il demonio nelle orecchie.

6) LA CALUNNIA
Attribuire un male a una persona innocente. E' un peccato grave e solitamente nasce dalla gelosia. Per essere assolti dalla calunnia occorre non solo confessare di avere calunniato una persona (Dio non voglia più persone!) ma bisogna anche riparare alla calunnia parlando bene di chi si è infangato con il cattivo nome. E' molto difficile farlo se la voce si sparge perciò è sommamente pericoloso come peccato.

7) LA MORMORAZIONE
Quando una colpa di una persona viene sbandierata in piazza. In questo caso il peccato è mortale o veniale a seconda di due fattori:
- La gravità della colpa che si rivela
- Le circostanze in cui si rende pubblica la colpa
Se non si rivela il nome della vittima non c'è peccato perchè si salvaguardia il suo onore. E' lecito manifestare colpa già note se c'è un buon motivo, sennò è meglio tacere a motivo di carità.

8) LA RETICENZA
Lasciar intendere il male di un'altra persona. Quando si dice "E' bravo/a ma..." quel "ma" lascia intendere di tutto e questo causa zizzania tra le persone, malcontento, cattiveria e ulteriori peccati.

Istruzione Cattolica
MariaRosaMystica condivide questo
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Più siamo carnali più cadiamo in queste cose. Le persone spirituali parlano poco ma sempre a tono e a proposito.