Tempi di Maria
8,4K

La straordinaria profezia sui CONSACRATI di Maria (S. L. Montfort e S. M. Kolbe)

Solamente l’Immacolata ha da Dio la promessa della vittoria su satana. LEI CERCA ANIME CHE LE SI CONSACRINO INTERAMENTE in modo che nelle Sue mani divengano potenti strumenti per la sconfitta di satana e la diffusione del Regno di Dio (San Massimiliano Kolbe).

San Massimiliano Kolbe, forte del dato della Tradizione, vede nel calcagno insidiato dal nemico i consacrati alla Vergine che ingaggiano la battaglia decisiva contro il mistero di iniquità. Essi saranno come “l’appendice di Maria” nel tempo della grande guerra spirituale:

«Satana, macchiato di peccato, si sforza di insozzare con esso tutte le anime sulla terra, odia Colei che è stata sempre incontaminata. Pone insidie al calcagno di Lei nei Suoi figli, ma nella lotta con Lei Ella gli schiaccia sempre il capo in ogni anima che a Lei ricorre. La preghiamo di volersi servire anche di noi, se vuole, come di uno strumento per schiacciare nelle anime infelici l’orgogliosa cervice del serpente. Continuando il versetto già riportato, la sacra Scrittura aggiunge: “E tu porrai insidie al suo calcagno” e in effetti lo spirito del male insidia in modo particolare coloro che si consacrano all’Immacolata, poiché vuole offenderla almeno in essi. Tuttavia i suoi tentativi contro le anime sinceramente consacrate finiscono sempre in una sconfitta ancor più ignominiosa; perciò il suo furore impotente diviene ancor più violento»[1].

Nella stessa direzione va quest’altro passo, in cui il padre Kolbe parla del ruolo profetico-apostolico delle Città dell’Immacolata e dei consacrati operanti in Esse:

«Mi sembra che tutte le Niepokalanów (= città dell’Immacolata) delle singole nazioni costituiranno un’unità strettamente compatta, un’unica armata mondiale, combattente senza sosta sino alla fine dei tempi contro colui del quale è stato detto che, sebbene “Ella ti schiaccerà la testa”, “tu starai in agguato per morderle il calcagno” (Gen. 3, 15). Perciò, sino alla fine dei tempi egli non cesserà di tentare, di porre ostacoli, di fare ogni sforzo, di combattere, ma solo entro i limiti che l'Immacolata gli consentirà, vale a dire in quanto ciò sarà necessario per raccogliere i meriti in vittorie sempre sicure, se combatteremo sotto il Suo stendardo, con Lei, attraverso Lei, per Lei e in Lei»[2].

Nelle conferenze che periodicamente teneva ai suoi religiosi ritornava spesso e volentieri su questa o consimili idee, a conferma che queste riflessioni avevano scavato un solco profondo nella sua anima e ne avevano determinato la spiritualità e l’azione missionaria. È degna di nota, in particolare, una meditazione del 9 novembre 1940, appena tre mesi prima dell’arresto da parte delle SS e della sua deportazione nel carcere Pawiak di Varsavia, in un momento quindi di profondo travaglio umano e spirituale:

«Nel paradiso terrestre (il demonio) vide una donna e la ingannò con lo stesso inganno con cui egli aveva peccato. Dio gli annunciò che non avrebbe vinto la lotta, dicendogli: “Essa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno” (Gen 3,15). Venne sulla terra l’Immacolata. Era senza peccato originale ed egli doveva tenersi lontano da Lei. La sua rabbia andava sempre più crescendo. E ora se la prende contro le anime che La servono. Già solo il nome “Immacolata” lo fa montare su tutte le furie.

Teniamoci pronti, perché in ogni Niepokalanów, sia polacca, sia giapponese, sia indiana, o qualsiasi altra, non solo il diavolo ma una legione di diavoli manifesterà la sua rabbia. E quanto più grande sarà il nostro zelo, tanto maggiore sarà la loro rabbia. Quando lo zelo si raffredderà, quando le statuette ci saranno solo per esserci, il diavolo s’arrabbierà di meno. Questa lotta si ripeterà in ogni anima e tanto più, quanto più l’essenza dell’amore, ossia l’unione della nostra volontà con quella dell’Immacolata, aumenterà. Nessuno pensi quindi che non ci saranno tentazioni e contrarietà. Tuttavia l’anima consacrata all’Immacolata nel profondo del suo cuore si sente inviolabile. Lui le potrà insidiare il calcagno, ma non potrà mai affrontarla sfacciatamente. È necessario porre tutta la fiducia nell’Immacolata, non confidare in sé stessi. Allora ogni sforzo del demonio sarà un merito a favore dell’anima»[3].

_______________

Il calcagno è la parte più debole e disprezzata del corpo eppure è per mezzo di questa discendenza (gli Apostoli consacrati a Maria) che deve condursi lo scontro finale profetizzato da San Giovanni, il “veggente di Patmos”. È doveroso ricordare quanto prevedeva san Luigi Grignion sull’opera di questi Apostoli di Maria:

«Negli ultimi tempi (…) satana tenderà insidie al suo calcagno (della Donna, ndr.), cioè ai suoi umili schiavi e ai suoi figli poveri che ella susciterà per fargli guerra. Saranno piccoli e poveri agli occhi del mondo, e bassi davanti a tutti come il calcagno, calpestati e perseguitati come lo è il calcagno rispetto alle altre membra del corpo; ma, in cambio, saranno ricchi della grazia di Dio, che Maria distribuirà loro abbondantemente; grandi ed elevati in santità davanti a Dio, superiori a ogni creatura per il loro zelo ardente e così fortemente sostenuti dall’aiuto divino, che con l’umiltà del loro calcagno, in unione con Maria, schiacceranno la testa del diavolo e faranno trionfare Gesù Cristo»[4];

«È vero, gran Dio! Come tu hai predetto, il demonio tenderà grandi insidie al calcagno di questa misteriosa donna, cioè alla piccola compagnia dei suoi figli, che verranno sul finire del mondo. Ci saranno grandi inimicizie fra questa stirpe benedetta di Maria e la razza maledetta di Satana; ma si tratterà di inimicizia totalmente divina, l’unica di cui tu sei l’autore. Le lotte e persecuzioni che la progenie di Belial muoverà ai discendenti di tua Madre, serviranno solo a far meglio risaltare quanto efficace sia la tua grazia, coraggiosa la loro virtù e potente tua Madre. A lei infatti hai affidato fin dall’inizio del mondo l’incarico di schiacciare con il calcagno e l’umile cuore la testa di quell’orgoglioso»[5].

La profezia biblica, attualizzata dai due grandi santi mariani e predicatori della consacrazione a Maria prevede, così, una grande persecuzione condotta ad arte dal nemico che infuria contro la stirpe della Donna. La stessa garantisce anche che, però, nonostante l’attacco di satana alle anime e alla Chiesa, egli non potrà nulla contro quel piccolo resto fedele che, malgrado tutto, resterà in piedi; e sarà proprio in vista ed in virtù della fedeltà di quel resto che Dio compirà, al momento stabilito, la Sua promessa di restaurazione dopo il tempo di prova. Mentre questa promessa dona a tutti tanta speranza nella finale vittoria di Dio (finale non in senso assoluto ma relativo, alla fine di questo particolare tempo storico non alla fine del mondo), ci mobilita e ci invita con decisione ad entrare nella legione di combattimento di Maria, quella dalla cui resistenza ad oltranza con le armi della fede e della grazia dovrà, per divino Decreto, dipendere il Trionfo del Suo Cuore Immacolato:

«Dovunque nel mondo, la Vergine Maria sta tessendo un’immensa rete nei suoi figli e figlie spirituali per lanciare una forte offensiva contro le forze del Maligno nel mondo intero, per chiuderlo e preparare così la vittoria finale del suo divin Figlio, Gesù Cristo (…). La Vergine Maria oggi ci invita ancora una volta a fare parte della sua legione di combattimento contro le forze del male (…). Una cosa è tuttavia certa: la vittoria finale appartiene a Dio e ciò si verificherà grazie a Maria, la Donna della Genesi e dell’apocalisse che combatterà alla testa dell’esercito dei suoi figli e figlie contro le forze del nemico, di Satana, e schiaccerà la testa del serpente»[6];

«Il trionfo del Cuore Immacolato di Maria – Corredentrice e Mediatrice di tutte le grazie – passa attraverso i suoi “piccoli”, fragili certamente, e peccatori, ma di segno assolutamente contrario ai membri arruolati nell’esercito del Nemico. “Piccoli” consacrati, senza limite alcuno, all’Immacolata, per essere il suo calcagno, la parte più umiliata e più disprezzata, più odiata dall’inferno, ma che insieme a Lei schiaccerà la testa del Mostro infernale. San Luigi Maria Grignion de Montfort si domandava: “Ma quando avverrà questo trionfo? Dio solo lo sa”. Compito nostro è vigilare e pregare come raccomandato ardentemente da Santa Caterina da Siena: “Oimè! Ch’io muoio e non posso morire. Non dormite più in negligenzia; adoperate nel tempo presente ciò che si può. Confortatevi in Cristo Gesù dolce amore. Annegatevi nel Sangue di Cristo crocifisso, ponetevi in croce con Cristo crocifisso, nascondetevi nelle piaghe di Cristo crocifisso, fatevi bagno nel sangue di Cristo crocifisso” (Lettera 16). Noi vogliamo continuare a professare la fede perenne della Chiesa di fronte al fragore del Male che l’assedia. Vogliamo vegliare con Lei e con Gesù, in questo nuovo Getsemani della fine dei tempi; pregare e fare penitenza in riparazione delle tante offese loro arrecate»[7].

[1] San Massimiliano Kolbe, Scritti, ENMI, Roma 1997 (sigla SK), n. 1331.

[2] SK 382.

[3] CK 301.

[4] VD 54.
[5] San Luigi Grignion di Montfort, Preghiera infuocata, § 13.

[6] Card. Ivan Dias, Omelia di apertura dell’anno giubilare in occasione del 150 anniversario delle apparizioni a Lourdes: 2007, il card. Dias a Lourdes: oggi Maria ci chiama a far parte della sua legione contro le forze del male. Si tratta di un brevissimo estratto della storica, programmatica omelia pronunciata l’8 dicembre 2007 dall'inviato Pontificio, il cardinale Ivan Dias allora perfetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli alla presenza di 150.00 fedeli accorsi a Lourdes per l'apertura del centocinquantesimo anniversario delle apparizioni. Il cardinale, in poche battute, offriva un inquadramento preciso e autorevole (poiché a parlare è un cardinale di Santa Romana Chiesa) delle apparizioni mariane moderne quale evento unico e straordinario di cui coglieva bene la dimensione profetica: le apparizioni mariane predicono quello scontro epico tra le forze del bene le forze del male riassunto nel duello tra Maria e satana a cui però – aggiungeva Card. Dias – “l'esercito di Maria”, i suoi apostoli sono chiamati a prendere parte.

[7] Mons. Carlo Maria Viganò, Maria Immacolata Vergine Madre – Acies ordinata, ora pro nobis: 19 dicembre 2019: Un atto di accusa a papa Francesco e di amore alla Chiesa di S.E. mons. Carlo Maria Viganò - di Redazione | Corrispondenza romana