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Amicus Plato, sed magis amica veritas (Platone mi è amico, ma più amica mi è la verità) Per la Verità si deve essere pronti ad accettare i sacrifici pur di non tradirla. Per la Verità si perdono …Altro
Amicus Plato, sed magis amica veritas
(Platone mi è amico, ma più amica mi è la verità)

Per la Verità si deve essere pronti ad accettare i sacrifici pur di non tradirla. Per la Verità si perdono amicizie. Per la Verità si deve essere pronti a soffrire. Per la Verità si deve essere pronti a dare la vita. Perché, il cristiano lo sa, Gesù Cristo è la Verità.

Parafrasando l'antico adagio, possiamo dire che siamo amici di tutti, ma prima di tutto e tutti viene la Verità.

Per insegnare ai ragazzi che si deve essere pronti a soffrire per Gesù Cristo, una volta, in occasione della cresima, il vescovo dava una "santa sberla" al cresimando. Oggi si da quel vomitevole bacetto. Azione più insulsa e senza significato iniziatico (a meno che non siate gnostici) non ci può essere. Azione più indegna del sacramento celebrato non ci può essere. Azione più ambigua e innapropriata non c'è.

Ma torniamo alla Verità. Certo siamo chiamati a portarla ed a proclamarla con la dovuta Carità.

Recentemente ho espresso le mie perplessità sul pontificato di Paolo VI, cercando di non offendere nessuno, ma nonostante le mie accortezze penso di aver scandalizzato più di qualcuno. Non era mia intenzione, ma ribadisco, non ho riportato nulla fuori dalla verità e nel rispetto di tutti.

La Verità ci farà liberi. È con questa intenzione che ho voluto esprimere le mie perplessità su un personaggio storico che ha influenzato (negativamente) la vita di milioni di persone, ha influenzato la Chiesa in modo sostanziale. Non è una cosa da poco, quella di aver stravolto la fede e la vita dei credenti cattolici di tutto il mondo.

A tutti voi chiedo se le cose che ho messo in luce sono vere o false. Perché è questa la questione. Io ritengo siano inconfutabili, se altri mi portano argomenti con prove per smentire le mie riserve sulle azioni (e non sulle chiacchiere) del pontefice in questione, sarò il primo a ricredermi e a chiedere scusa. Ma, non penso di dovermi scusare per aver riportato i fatti storici. Se, poi, l'albero si giudica dai frutti... non potete non darmi ragione, nel valutare come negativo il suo pontificato. D'altra parte nella storia della chiesa abbiamo avuto papi nepotisti, papi simoniaci, papi dediti alla carne più che allo spirito, papi guerrafondai... ma la chiesa è andata avanti, e il popolo non ha tradito Cristo a causa loro. Ci mancavano i papi massoni, e il '900 ce li ha "confezionati" con il fiocco, ma la chiesa di Cristo è ancora qui, e non la si deve tradire a causa loro. Tanto più oggi, in cui viviamo in una chiesa completamente occupata dal nemico. Ribadisco il mio pensiero: Il concilio Vaticano secondo e i pontefici che ne furono protagonisti (Giovanni XXIII e Paolo VI) sono i precursori di Francesco.

In questi casi si suole dire di non voler giudicare le intenzioni di una persona presumendo che abbia agito pensando di fare il bene. Io non lo farò. Sinceramente mi sono stancato pure di questa ipocrisia, le intenzioni di Paolo VI erano chiare, se non altro perché le ha esposte in più di qualche occasione, ed erano palesemente incompatibili con la vera fede.

Capisco il disappunto di qualcuno. L'amore è cieco e tende a non vedere gli errori, di chi si ama. Si tende a giustificare le cadute, a vedere solo il bello, ed anche i difetti di chi amiamo li guardiamo con simpatia.

Anche quando si ama la chiesa capita questo. Si tende a vedere solo il bello, a giustificare tutto. È successo anche a me. Ammiravo Giovanni Paolo II, (così come Benedetto XVI) e quante discussioni per difendere la chiesa e il suo pontificato, ma anche mi chiedevo il perché di certe sue decisioni discutibili, il perché di certe sue promozioni, il perché non intervenisse in modo decisivo su certi argomenti o situazioni.

Ad esempio, vedevo (dalle mie parti) che nelle nuove chiese si costruivano i tabernacoli defilati in anfratti nascosti, vedevo che nelle antiche chiese, i tabernacoli venivano spostati dall'altare maggiore a quelli laterali. Mi chiedevo il perché. Perché il papa lo permette. Perché non lo impedisce con una bolla di scomunica a chi osa fare questo abuso. Mi dicevo che il papa non può stare attento a tutto, mi dicevo che il papa non è informato, lo fanno senza la sua autorizzazione. Mi dicevo ormai è vecchio ed ammalato non ha la forza per gestire anche queste cose. Mi dicevo: Se lo sapesse il papa lo impedirebbe!

Ma la realtà è che sembravo come quei vecchi contadini che all'ennesimo sopruso subito dal signorotto di turno, esclamavano: "Se lo sapesse il Re, non permetterebbe questa ingiustizia!"

La realtà è che al Re del contadino vessato non interessa nulla, e probabilmente è vessato dal signorotto con la sua autorizzazione.
Similmente devo ammettere che Giovanni Paolo II (e Benedetto XVI) era un fautore del concilio vaticano II e se il concilio decreta la centralità dell'uomo è chiaro che la chiesa, dal concilio in poi, non può più essere Cristo-centrica! Ecco allora che viene dal concilio questa nuova architettura e l'ordine di spostare i tabernacoli. Sono i papi del concilio che avvallano questa "moda".
Al posto dei tabernacoli sono spuntati quei ridicoli seggioloni per intronizzare il presidente dell'assemblea liturgica, e il Signore viene relegato nello sgabuzzino. Chi lo ha permesso? Chi approva tali progetti? Chi ne detta le caratteristiche architettoniche?
Per quanto ammiri Giovanni Paolo II (e Benedetto XVI), questa è la verità, e io vivevo nella stessa illusione del vecchio contadino.

Grazie al concilio si sta avverando la profezia di Papa Pio XII:

"Verrà un giorno..." la profezia di PioXII.

Verrà un giorno in cui il mondo civilizzato rinnegherà il proprio Dio, quando la Chiesa dubiterà come dubitò Pietro. Essa sarà allora tentata di credere che l’uomo è diventato Dio, che suo Figlio è solo un simbolo, una filosofia come tante altre. Nelle chiese i cristiani cercheranno invano la lampada rossa dove Gesù li aspetta; come la peccatrice in lacrime davanti alla tomba vuota, grideranno: “Dove lo hanno portato?”.

Sarà allora che si alzeranno i sacerdoti dall’Africa, dall’Asia, dalle Americhe – quelli formati nei seminari missionari – che diranno e proclameranno che il “pane di vita” non è un pane ordinario, che la Madre del Dio-uomo non è una madre come molte altre. Ed essi saranno fatti a pezzi per aver testimoniato che il Cristianesimo non è una religione come le altre, poiché il suo capo è il Figlio di Dio e la Chiesa (cattolica) è la sua Chiesa».


Dobbiamo fare un esame di coscienza collettivo. Capire che i guai attuali della chiesa derivano da come è stata gestita specialmente in questi ultimi sessant'anni. Dobbiamo capire che il concilio vaticano II è stata la vittoria dell'eresia neomodernista, e della massoneria.

Tempo fa sentivo in un' omelia parrocchiale dire che il concilio vaticano secondo è stato uno spartiacque e da lì non si torna indietro. È vero, la chiesa modernista ha deviato dalla Tradizione apostolica e non vuole convertirsi, nonostante l'evidenza dello sfascio in atto.

Molti vedono che lo scandalo nella chiesa è troppo grande, giustamente e coraggiosamente non la abbandonano, faticano però a trovare le cause di questo scandalo. Troppo facile dare delle colpe generiche tipo: È colpa del diavolo, è colpa della società moderna, è colpa dello spirito del concilio, è colpa del... Tutti noi siamo responsabili e colpevoli di questa situazione, ma per qualcuno i pontefici che hanno costruito il concilio non hanno colpa e sono santi, ciò è assurdo. Ritengo giusta l'affermazione che vede in queste santificazioni dei papi conciliari la volontà, più che altro, di santificare il concilio Vaticano II che ha procurato falle in ogni punto nella barca di Pietro.

Mettiamo quindi la Verità al centro del nostro pensiero.
Noi tutti amiamo e veneriamo la Santa Madre di Dio. Ma che ne abbiamo fatto dei Suoi richiami? Delle Sue profezie? Dei Suoi avvertimenti?
La nostra Regina si scomoda a scendere su questa terra per richiamare all'ordine i suoi figli ricevuti in eredità dal Signore Gesù Cristo agonizzante sulla croce: Donna ecco tuo figlio (S. Giovanni 19,26) ma noi come abbiamo risposto?
A Fatima Maria santissima dà un messaggio che è di portata epocale, la chiesa ne riconosce l'autenticità. I papi hanno tra le mani un messaggio che li avverte sul futuro del mondo e della chiesa. Un messaggio che deve essere rivelato prima del 1960, ma viene tenuto occulto, disatteso, ignorato (Ravasi: "Noi distruggeremo Fatima").
Cosa voleva evitarci la Santa Madre di Dio? Perché lo si doveva divulgare prima del 1960? Che cosa è accaduto in quei tempi nel mondo e nella chiesa?
Quella birichina di santa Maria, voleva forse rivelarci che prima del 1960 quei diavolacci del Milan averbbero vinto lo scudetto? Oppure voleva dirci quale nazione averebbe vinto più medaglie nelle olimpiadi di Roma? O forse è venuta ad avvisare la chiesa che rischiava di prendere una strada sbagliata dopo quella fatidica data?

Fatima, la Consacrazione. Riflessioni su un Testo Inquietante.

Cosa successe alla chiesa dopo il 1960? Che abbia a che fare con il concilio vaticano II?
Il messaggio di Fatima, così come altri (La Salette, Tre Fontane, ...) parla di apostasia nella chiesa. Questi richiami si collegano perfettamente al monito evangelico: Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra? (S. Lc 18,1-8)
Negare la gravità del fatto di aver ignorato gli avvertimenti di Santa Maria e non aver preso provvedimenti per scongiurare questa apostasia, negare che la chiesa si è fatta conquistare dagli eretici e dai nemici di Cristo, negare che, purtroppo, alcuni pontefici hanno più responsabilità di altri in questa apostasia è per me come negare che il sole sorge, finora, ogni mattina.
Negare che il Vaticano II ha aperto "il cantiere" per la costruzione di questa strana chiesa (Anna Katharina Emmerick) che sfocerà nella chiesa apostatica della religione umanitaria (leggi satanica), cioè quella che vorrebbe costruire Francesco con il suo sinodo, negare tutto questo rasenta per me il peccato contro lo Spirito Santo. Chi ha parlato di culto dell'uomo? Chi ha dato insegnamenti per fare una chiesa antropocentrica? A quale istituzione somiglia questo insegnamento? Ci sarà pure una ragione per la quale la massoneria elogiò tre papi in tutta la storia della chiesa, e questi sono Giovanni XXIII, Paolo VI, e Francesco.

Cosa importa se un pontefice parla "bene" quando poi nei fatti agisce per protestantizzare la chiesa? Che importa se un pontefice condanna a parole questo movimento o culto o quella filosofia o teologia, se poi nei fatti non esercita il suo potere di legare o sciogliere, lasciando che l'errore prolifichi?
Ad esempio, quando GXXIII o PVI parlavano di pace, a quale pace si riferivano?
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. (S. Gv. 14,27)
Si riferivano alla pace che dà il mondo o a quella che dà Nostro Signore Gesù Cristo. Tutto può essere letto con un doppio senso. La massoneria parla di pace, di progresso, di bontà, di sviluppo... tutte cose apparentemente giuste, ma senza Gesù Cristo. Paolo VI che voleva dialogare con il mondo, (come se si potesse dialogare con chi ti vuole ammazzare), parlava di pace, di progresso... ma il tutto frutto dell'Uomo in perfetto stile massonico. Certo con la lingua ogni tanto pronunciava il Nome di Gesù Cristo, ma doveva pur mantenere la maschera dell' attore nel ruolo di papa.
Difatti "loro" ebbero a dire di "san" Paolo VI è un papa secondo i nostri bisogni. Parlano la stessa lingua, hanno lo stesso padre.
Mi fermo qui, ho tediato abbastanza chi ha avuto la pazienza di leggermi fino ad ora. Lo vogliamo capire che il trono è stato conquistato, e Francesco è solo il frutto maturo (anzi marcio) del lavoro di questi secoli di infiltrazione massonica nella chiesa?
Ma non demoralizziamoci Cristo vince! Il Cuore Immacolato di Maria Trionferà!

Per chi ha voglia copio e incollo altre notizie sul nostro "eroe"!

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Beato Papa Paolo VI vicino alla Massoneria? Niente di nuovo | Mediterranews

Il 20 marzo 1965, Paolo VI ricevette in udienza dei dirigenti del “Rotary Club”, un’organizzazione massonica, e disse: «la forma associativa di quel gruppo para-massonico» era buona, e che “buono era il metodo”, e quindi erano “buoni anche gli scopi”.

Nel 1965, Paolo VI ricevette in Vaticano il Capo della Loggia P2, Licio Gelli, e in seguito, gli conferì la nomina a Commendatore: “Equitem Ordinis Sancti Silvestri Papae”.

Paolo VI ebbe l’elogio funebre del Gran Maestro di Palazzo Giustiniani, Giordano Gamberini, scrit- to su “La Rivista Massonica”.

Nel Comitato direttivo per una “Bibbia concordata”, Paolo VI volle anche il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, il prof. Giordano Gamberini, uno dei fondatori e “vescovo” della “Chiesa Gnostica” italiana, che è la “chiesa satanista”, fondata in Francia, nel 1888.

Il conte Léon Poncins riferì che la Massoneria, “con Paolo VI aveva vinto”!

L’alto iniziato Marsaudon, parlando di Montini scrisse: «Si può parlare veramente di Rivoluzione, la quale, partita dalle nostre Logge massoniche, s’è estesa magnificamente fin al di sopra della Basilica di S. Pietro».

Paolo VI tolse le “censure” sulla Massoneria, per cui il Gran Maestro Lino Salvini poté dire: «I nostri rapporti con il Vaticano sono ottimi!».

Nel Pontificato di Paolo VI passarono leggi massoniche, come l’aborto, il divorzio, la separazione tra Chiesa e Stato, la degradazione dei Seminari e delle Congregazioni Religiose.

Paolo VI, all’ONU, entrò nella “Meditation Room”, il santuario massonico, al centro del quale vi è “un altare per un Dio senza volto”.

Durante il suo viaggio in Terra Santa, nel 1964, sul monte degli ulivi, Paolo VI abbracciò il Patriarca ortodosso Athenagoras I, massone del 33° grado!

Paolo VI darà il “Suo Pastorale” e il Suo “Anello” al buddista birmano e massone U’Thant, Segretario Generale dell’ONU.

Il 23 marzo 1966, Paolo VI mise al dito del dott. Ramsey, laico e massone, il Suo “nuovo anello” con- ciliare, e poi, assieme a Lui, impartì la “benedizione” ai presenti.

Nel 1971, Paolo VI ricevette in udienza pubblica, in Vaticano, membri della “Loggia massonica” dei “B’nai B’rith, che Paolo VI chiamò: «Miei cari amici!».

L’alto iniziato messicano Carlos Vasquez Rangel ha rivelato che «Angelo Roncalli e Giovanni Montini furono iniziati, lo stesso giorno, agli augusti misteri della Fratellanza».

Paolo VI – secondo esperti di araldica e nobiltà – sarebbe un discendente da ebrei convertiti. Inoltre, Egli sarebbe stato “iniziato” alla Loggia dei B’nai B’rith.

Il Principe Scotersco scrisse che l’elezione al papato del card. Montini fu dovuta all’intervento di alcuni rappresentanti dell’Alta Massoneria Ebraica dei B’nai B’rith.

I principali e potenti collaboratori di Paolo VI erano massoni.

Su Papa Paolo VI però ci sarebbe uno strano alone di mistero ad esempio una accusa velata ma non troppo fatta da Vincenzo Calcara, pentito di Cosa Nostra che avrebbe detto su Paolo VI “Era un massone, lui e il cardinale Macchi erano vicini a pezzi deviati dei servizi segreti e di Cosa Nostra. E sull’omicidio Calvi…”

Calcara, nel suo libro scrive che Paolo VI faceva parte “dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro quando era ancora cardinale”. Lui, insieme al cardinal Macchi, erano secondo Calcara in testa alla cosiddetta “Entità del Vaticano”, in grado di influenzare la vita politica ed economica italiana. Secondo quanto racconta Calcara lo stesso Vaticano ebbe un ruolo nella morte di Roberto Calvi, “attorno a cui vi erano dei Massoni collegati a Cosa Nostra”.

Calcara racconta di un incontro tra esponenti delle diverse entità: “Erano presenti tutti: Bernardo Provenzano, Francesco Messina Denaro, il vero braccio destro del Triumvirato della Commissione di Cosa Nostra, il potente uomo politico, il Cardinal Macchi, il notaio Albano, Francesco Nirta di San Luca… entrarono uno a uno come se stessero adempiendo a qualche prassi burocratica, per presenziare a una squallida cena ‘statale’, dove il potere era di casa (…) Dopo i soliti convenevoli, si misero attorno al tavolo accuratamente imbandito e iniziarono a parlare. Ricordo che quel giorno erano tutti incazzati con Calvi. Fra le altre cose il Cardinale Macchi, riferendosi al Dott. Calvi, pronunciò questa frase: ‘Gli ho garantito la mia protenzione facendo ricadere la colpa su Marcinkus, ma questo indegno non ha creduto! Lui è molto furbo”. “Con queste parole”, conclude Calcara, “si era decretata definitivamente la condanna a morte del Dott. Calvi”.

Mons. Montini disse a P. Felix A. Morlion, OP: «Non passerà una generazione e, tra le due società, (Chiesa e Massoneria) la pace sarà fatta».

Copio e incollo uno stralcio di un articolo tratto da qui:

GREGORIO XVII: L’INCREDIBILE STORIA – ExsurgatDeus.org

Paolo VI
Giovanni Battista Montini, cioè l’antipapa Paolo VI, che ha tentato di distruggere la Messa.

“Chi volesse congiurare contro la Chiesa eliminando il Santo Sacrificio della Messa, genererebbe una calamità simile a quella prodotta se avesse cercato di strappare il sole dall’universo. ” [S. Giovanni Fischer]

“Alla sua incoronazione come “papa” Paolo VI, diversi giornali americani accusarono Montini di essere un membro della loggia B’nai B’rith [loggia riservata ai soli membri giudei –n.d.t.-]. Una foto ne era la prova”(17). Durante gli anni di seminario, [poco o niente frequentato per … motivi di salute- n.d.t.], ben conosciuto dalla polizia come noto omosessuale, fu infiltrato con un alto incarico in Vaticano. Nel 1954 Papa Pio XII lo bandì da Roma togliendogli il “cappello rosso”, avendo appreso che Montini aveva consegnato, nelle mani di Stalin, le identità segrete dei Vescovi clandestini in Russia, causandone così l’arresto e l’esecuzione. Fu accolto sul balcone dopo la sua “elezione” al grido di: “il papa Montinovsky!”[per schiarirsi bene le idee e fugare eventuali dubbi, si consultino i volumi della “Trilogia su Paolo VI” di don Luigi Villa, Editrice Civiltà, Brescia -n.d.t.-]. La rivista “30 Giorni” riportava, nella sua edizione del 3 novembre 1993, che “ … l’elezione del cardinale Montini alla Cattedra di Pietro, come Paolo VI, è stata progettata da un folto gruppo di cardinali massonici e modernisti, riuniti in un incontro in casa di un leader massone, Umberto Ortolani, appena prima del Conclave. Carlos Vazquez Rangel, Gran Commendatore del Supremo Consiglio dei massoni del Messico, in un’intervista del 1993 del settimanale politico “Processo” dichiarò: “Lo stesso giorno, in agosto, a Parigi, sono stati avviati ai misteri della Confraternita il “profano” Angelo Roncalli ed il “profano” Giovanni Montini. Ecco allora che tutto quanto è stato definito in occasione del Concilio, si è basato su principi massonici. ” – Nel suo libro del 1964, “L’oecumenisme vu par un Franc-Macon de Tradition” (l’Ecumenismo visto da un franco-massone tradizionale), Yves Marsaudon, massone di spicco, ha dichiarato: “Il senso di universalismo che imperversava a Roma in quei giorni è molto vicino ai nostri propositi esistenziali. Così non possiamo ignorare il Concilio Vaticano II e le sue conseguenze … Con tutto il cuore sosteniamo la “rivoluzione” di Giovanni XXIII … Questo concetto coraggioso della libertà di pensiero, che si trova al centro delle nostre logge massoniche, si è diffuso in modo veramente magnifico, proprio sotto la Cupola di San Pietro. ”

Altrove egli scrive: “Nata nelle nostre logge massoniche, la libertà di espressione si è ormai diffusa ben oltre la Cupola di San Pietro …”. Questa è la “rivoluzione” di Paolo VI! E’ chiaro che Paolo VI, non si accontenta di seguire la politica del suo predecessore, ma ha l’intenzione di fare molto di più … “. – Quando si studia Paolo VI, si resta allibiti subito dalla sua capacità di lavoro, che era quella appunto di un instancabile maniaco del lavoro. Questo è stato anche determinante nelle sue istruzioni nel dirigere il governo della Chiesa. Ciò è in netta contraddizione col suo ruolo pubblico di “Pontefice della sofferenza”, ruolo che ha impedito ad altri di salvare la Chiesa. Questa immagine pubblica può essere intesa solo come una parte del programma di “divide et impera” che è stato poi vigorosamente perseguito da Giovanni Paolo II. Con questa mistificante immagine, il “papa” afferma veementemente cose correttamente ortodosse, onde placare i buoni cattolici, ma poi va avanti celermente con dichiarazioni diametralmente opposte, ed operazioni spudoratamente eretiche e niente affatto ortodosse! – “Jean Guitton, uno scrittore francese distintosi come “il grande amico e confidente di “papa” Paolo VI”, ha recentemente descritto come: “… le intenzioni di Paolo VI riguardo alla liturgia… erano tali, per cui la riforma della Liturgia cattolica dovesse praticamente coincidere, a suo avviso, con la liturgia protestante … allontanandosi radicalmente dal Concilio di Trento, per avvicinarsi alla Cena del Signore protestante … facendo meno spazio a tutto quello che alcuni chiamano ‘magia’, come la … Transustanziazione nella Consacrazione, e a tutto ciò che è di Fede Cattolica; … Paolo VI aveva cioè un’intenzione ecumenica nel rimuovere … tutto quello che era troppo cattolico, nel senso tradizionale, dalla Messa, e, ripeto, per ottenere una Messa (falsamente – n.d.t.-) cattolica, più vicina alla messa calvinista. “(Trasmissione del 19 dicembre 1993 di Radio-Courtoisie, Parigi). Questa è una rivelazione scioccante! ”

Nelle foto si può vedere come Montini fosse solito indossare l’“Efod” ebraico: questo oggetto, simile ad un grembiule riccamente ricamato, è un paramento composto da due spalline e da attacchi ornamentali che fissano il pettorale; l’Efod è indossato dal sommo sacerdote ebraico. [Es. 28: 6, 7, 25-28] Le dodici pietre incastonate in esso, rappresentano le dodici tribù d’Israele. Non solo esso è la “corazza” di un sommo sacerdote ebraico, ma, secondo l’Enciclopedia della Massoneria di Mackey, l’efod è anche “… indossato nei (massonici) Capitoli americani dell’Arco Reale, dal Sommo Sacerdote, come parte integrante dei suoi paramenti ufficiali.” L’“efod” era la veste scapolare indossata da Caifa, il Sommo Sacerdote della sinagoga ebraica, nel momento in cui ordinò che Nostro Signore Gesù Cristo, fosse messo a morte mediante la crocifissione!

“[Egli] sa molto bene ciò che significa questo ‘pettorale del giudizio, l’Efod: conosce le origini del vestito rituale dell’Alleanza Antica [cioè l’Antico Testamento], egli [Montini] non ignora il fatto che i massoni lo usino ancora oggi come un segno distintivo del loro sommo sacerdote … (come pure i dirigenti del Gran Kahal, il governo mondiale ebraico occulto – n.d.t.-). Nel loro materialismo messianico, i dirigenti del Giudaismo sognano la realizzazione del governo mondiale, di cui essi sono i padroni, mentre tutti gli altri ne sono schiavi! Essi hanno riconosciuto che il muro invalicabile che si trova lungo il percorso di questo programma di conquista, sia un valico religioso … in particolare, il diaframma costituito dalla Chiesa cattolica. Per esperienza sanno che la calunnia, il carcere, e finanche la morte, non schiacciano la fede … anzi la ravvivano ancor più. Essi sanno benissimo che per distruggere la Chiesa di Gesù Cristo non hanno che un’unica sinistra strada: l’… INFILTRAZIONE! Così, come nel caso di Anacleto II, di antica memoria, gli infiltrati della “quinta colonna” – n.d.t. – , denunciati da Pio X, hanno invaso la Gerarchia e si sono anche impadroniti della Cattedra di Pietro ” [fr. Joaquin Saenz Y Arriaga, S.J. PHD., “La Nuova Chiesa montiniana”, 1971 d.C.]. – Inoltre, Montini indossava l’efod del sommo sacerdote ebraico con, ma più spesso, senza la sua Croce pettorale. Secondo il gesuita Padre Joaquin Saenz y Arriaga, dottore in Teologia, Storia della Chiesa, e Diritto Canonico, Montini era di origine ebraica, secondo il contenuto del prestigioso “Libro blu” delle più importanti famiglie italiane. Il “Cardinale” Gregory Baum di St. Louis, Missouri, “ebreo convertito”, incaricato dei libri di testo in tutto il mondo, ha ammesso che egli aveva fatto in modo tale che tutti i libri di testo usati dai bambini cattolici, fossero svuotati da eventuali riferimenti ebraici negativi, sostituendoli con splendidi riconoscimenti. – Alla chiusura del Concilio Vaticano II, si è cercato di obbligare tutti i fedeli per mezzo degli stessi decreti conciliari, procedendo poi ad introdurre una “nuova messa”, nuovi sacramenti, tra i quali lo “strano” rito di ordinazione di falsi vescovi [n.d.t.], nonché nuovi libri religiosi nelle scuole. – Molte fonti di stampa, apparentemente cattoliche, insieme ad alcune riviste laiche, hanno spinto affinché Paolo VI venisse riesumato poiché, a parer loro, si trovava in “odore di santità”. Secondo altre fonti invece, meglio e direttamente informate, il corpo, dopo la sua sepoltura, emanava un odore così fetido, che la bara dovette essere aperta a più riprese, onde gettarvi quantità “industriali” di formaldeide per contrastarne il persistente nauseante fetore.