Francesco I
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Rivoluzione nella Chiesa, atto secondo: l’apostasia conclamata

di Elia Il Sinodo per l’Amazzonia, previsto per il prossimo ottobre, è stato dichiaratamente pensato come una grande occasione per reinventare la Chiesa. I suoi promotori, a quanto pare, son convinti …More
di Elia
Il Sinodo per l’Amazzonia, previsto per il prossimo ottobre, è stato dichiaratamente pensato come una grande occasione per reinventare la Chiesa. I suoi promotori, a quanto pare, son convinti che la Chiesa non sia una società di origine ed essenza soprannaturali, ma una mera forma di aggregazione la cui struttura e il cui funzionamento, alla stregua di un partito politico o di un’organizzazione umanitaria, possa esser sempre modificata in base ai mutevoli orientamenti dei membri. Nel nostro caso, in verità, si tratta di un ristretto gruppo di ideologi – per lo più tedeschi o da loro formati – che vorrebbero imporre le proprie vedute a tutto il corpo ecclesiale, malgrado una posizione decisamente minoritaria. Tipico di tutti gli ambienti di mentalità marxista, questo atteggiamento non considera il popolo nient’altro che una massa da manipolare a piacimento secondo criteri stabiliti da una ristretta cerchia di intellettuali. La teologia della liberazione, anche nella variante …More
giandreoli
@padrepasquale Diversamente da lei, non le nascondo che l’Instrumentum Laboris e i propositi di numerosi Vescovi in preparazione al Sinodo dell’Amazzonia m’hanno preoccupato: mostrano una Chiesa “smemorata ed ingrata” che ignora quelle sue stesse “radici” alle quali non può non fare riferimento per il suo perenne rinnovamento. Dimentica ad esempio quanto debba al Monachesimo e ai Padri della …More
@padrepasquale Diversamente da lei, non le nascondo che l’Instrumentum Laboris e i propositi di numerosi Vescovi in preparazione al Sinodo dell’Amazzonia m’hanno preoccupato: mostrano una Chiesa “smemorata ed ingrata” che ignora quelle sue stesse “radici” alle quali non può non fare riferimento per il suo perenne rinnovamento. Dimentica ad esempio quanto debba al Monachesimo e ai Padri della Chiesa (mai citati nell’Instrumentum) per la sua nascita e la sua crescita. Dimentica quanto debba a san Benedetto e ai suoi Monaci per la civilizzazione e l’evangelizzazione dei popoli barbari nordeuropei, realizzata sostituendo il paganesimo con i valori cristiani della fede, vita morale, scrittura, liturgia, musica e canto, cultura umanistica, istituzioni giuridiche e sociali, architettura, arte, istruzione, istituzioni giuridiche e sociali, accoglienza dei forestieri (nella foresteria però, non in monastero, e a ben definite condizioni) ecc… Dimentica perfino la stessa “ecologia ambientale” monastica frutto di amore ed esperienza nel prendersi cura della natura: conservazione dei boschi e disboscamento razionale, rispetto per flora e fauna, risanamento di acquitrini e terre incoltivate, produzione agricola, sana alimentazione e sano vivere. Tutto questo però i Monaci l’hanno fatto ispirandosi alla “Madre di Dio“ (mai citata nell’Instrumentum) e all’evangelico “Ora et Labora” di san Benedetto, non all’amazzonica “Madre terra” e ai “riti ancestrali delle culture indigene” a cui “l’evangelizzazione” del Sinodo intende “ispirarsi” e da cui “imparare” come fossero “le sue radici” !!! Confido nello Spirito Santo, ma perché ricolmi di sé le zucche vuote (mi si conceda, con rispetto) di certi Pastori…