La Meretrice di Babilonia contro la Sposa Immacolata dell'Agnello

Crisi nuove? Ho paura di sì. Ci son tutti i segni precorritori e ammonitori. E ho paura. Ecco, vedo in tanti templi rinnovarsi “l’orrore della desolazione” (Mt. XIV, 15), dove donne indecorosamente vestite entrano nella casa del Signore, leggono, perfino, le Sacre Scritture all’altare, volgendo sacrilegamente le loro nudità al Sacramento. Vedo ai canti e alle musiche sacre dei nostri padri, prediligere manifestazioni carnevalesche di giullari che accompagnano con moti scomposti e grida romantiche i loro strumenti profani, congeniali ai ritrovi mondani. Vedo che sempre più deboli e rari sono i richiami dei Vescovi contro tali profanazioni. Vedo l’infiltrazione continua, progressiva del comunismomarxismo in ogni settore ecclesiale. Vedo i “nuovi catechismi” che, intossicano tutto l’edificio della Chiesa e della vita spirituale. Vedo il neo-modernismo, naturalista, che sta divenendo la nuova religione dell’uomo e del mondo, in sostituzione del culto dovuto a Dio. Vedo le eresie dogmatiche che vogliono distruggere la Chiesa di Cristo. Vedo le gravissime deviazioni morali, regolate non più sulla infallibile parola di Dio, ma sull’etica della situazione, dell’opportunità, delle convenienze; un semplice estetismo morale. Vedo gli attacchi infernali contro il celibato ecclesiastico, la lotta per il divorzio, la lotta contro i Sacramenti. Vedo i falsi e gravi arbitrii contro la Liturgia, nella demolizione dei riti, nelle traduzioni assassine o approssimative; contro la transustanziazione, la presenza reale, il sacerdozio ministeriale. Vedo l’evasione dalla disciplina, la declericalizzazione della Chiesa, l’uccisione della istituzione, la crisi dei Seminari e degli Ordini Religiosi, ecc. ecc. E allora penso alla grande “meretrice di Babilonia” di cui parla l’Apocalisse, quella che giurò solennemente fedeltà al Cristo, ma che ora vuol vivere in adulterio con il mondo.

«E venne uno dei sette. Angeli... parlò con me e disse: Vieni, ti farò vedere la condanna della grande meretrice che è assisa sopra le vaste acque... Essa teneva in mano un calice d’oro, ricolmo di ripugnanti immondezze della sua lussuria. Sulla sua fronte stava scritto un nome misterioso: Babilonia la grande, la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra» (Apoc. 17,4-5). E penso ad altri passi della Sacra Scrittura, come a quello di Geremia: «Hai visto ciò che fece la ribelle Israele? È andata in cima a tutte le sommità dei monti e sotto tutti gli alberi verdi e vi si è prostituita» (Ger. 3,6). E a quello di Isaia: «Come mai la città fedele (Gerusalemme) è diventata adultera?» (Is. 1, 21). E a quello di S. Giacomo Apostolo «Voi adultere, non sapete che l’amore del mondo è odio contro Dio?» (4,4-5). Sposa-meretrice: che orrore! È la Religione secolarizzata; è l’infedeltà alla Chiesa; è la corruzione ecclesiastica; è la confusione spirituale; è la prostituzione della fede e della morale... Come quando nel 1965, durante il Sinodo di Colonia, nella grande sala “UOMO e DONNA” del Foro 2, dove venne convocata la maggior parte della gioventù, si discusse la questione dell’educazione sessuale, e parecchi teologi, in nome dell’amore e della libertà cristiana, proclamarono che le relazioni “pre-matrimoniali” possono essere giustificate, perché nella Sacra Scrittura non v’è nulla che lo proibisce (?), per cui le degenerazioni sessuali sono da tollerare. Come quella sera stessa, mentre si dava una grande manifestazione per Bert Brecht, che si alzò una voce a cantare una canzone in voga: “Oh peccato, quanto sei dolce!”, e migliaia di persone applaudirono. E come si legge in una dichiarazione dell’EAID del 5 aprile 1967: «La bestemmia, l’adulterio e l’omosessualità tra soli adulti non devono essere più considerati come esibizioni oscene e non sono, quindi, oggetto di punizione». E come mille altri sintomi e fatti che dimostrano chiaramente come lo spirito della meretrice di Babilonia si stia estendendo in tutta la Chiesa cattolica, portandovi non solo lo spirito di fornicazione ma anche quello di ribellione. «E vidi una donna seduta sopra una bestia, coperta di nomi blasfemi» (Apoc. 17,3); il che significa che la meretrice, identificandosi con l’anti-Cristo per mezzo della “bestia”, vi si è unita in matrimonio; ossia che le Chiese fedifraghe hanno relazioni con le potenze demoniache, anti-cristiane, che si oppongono a tutto ciò che riguarda Dio ed il suo culto (Tess. lI, 2-4). L’anti-Cristo, cioè, è entrato nella Chiesa di Cristo, ribelle e rivoluzionario contro Dio. Proprio così. Il neo-arianesimo progressista di oggi, è essenzialmente rivoluzionario e ribelle al Magistero ed alla Tradizione. Per questo le sue parole d’ordine: demitizzare, secolarizzare, naturalizzare le Scritture, profanare l’altare e il culto, sviluppare la teologia del “dio è morto” per un futuro cristianesimo ateo. Per questo tutto sta demolendo: fede, morale, liturgia, disciplina. Per questo è contrario alla preghiera, alla vita religiosa, alla santificazione del “dies Domini”, all’adorazione, al celibato, alle devozioni, alle leggi fondamentali della Chiesa. Anarchia senza più Autorità. Ma il tragico e diabolico è questo continuare a professarsi “cristiani”; da parte dei preti progressisti; è questo loro persistere di voler restare nella Chiesa che vogliono demolire dall’interno – loro scopo prefisso e proclamato – sì da creare una nuova chiesa unitaria, sinarchica, in cui tutti si sentano di casa: atei, comunisti, maoisti, musulmani, buddisti, induisti, scintoisti e cristiani. Ma allora, però, tutte le Nazioni saranno nutrite non più dal Sangue e dalla carne dell’Agnello Immacolato, bensì dal veleno della meretrice. Comunque, ricordiamo che chi scende a patti col mondo patteggia con la meretrice e sale in sella alla bestia marxista dal color rosso scarlatto. MA ALLORA – non illudiamoci – LAGRIME E SANGUE BAGNERANNO LA TERRA!

di Don Luigi Villa

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