"Le schede truccate del referendum del '46, mio padre vide tutto"

Negli scantinati del Viminale "pacchi di fogli con la croce per la Repubblica". Parla il figlio del brigadiere testimone dei brogli Pacchi su pacchi di schede: «Così grossi, raccontava mio padre, che …More
Negli scantinati del Viminale "pacchi di fogli con la croce per la Repubblica".
Parla il figlio del brigadiere testimone dei brogli
Pacchi su pacchi di schede: «Così grossi, raccontava mio padre, che ci si potevano infilare le braccia».
Tutte schede già votate, e tutte con la croce sullo stesso segno: a sinistra, sull'Italia turrita che simboleggiava la Repubblica, contro la monarchia rappresentata dallo scudo dei Savoia.
Il giovane brigadiere Tommaso Beltotto vide quelle schede, negli scantinati del ministero degli Interni. Era la notte del 4 giugno del 1946, e i risultati del referendum non erano stati ancora annunciati, ma la voce nei palazzi romani già girava: vittoria alla Repubblica, Umberto II si preparava all'esilio di Cascais.
Di ombre su quel risultato si è sempre parlato.
Ma ora, a più di settant'anni di distanza, arriva il ricordo di un testimone oculare dei brogli. Tommaso Beltotto allora aveva venticinque anni, e già alle spalle una vita intensa. Controfirmò la relazione …More
Mario Sedevacantista Colucci shares this
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Giovanna Delbueno
Quando si dette notizia di scontri cruenti, 9 morti a Napoli, e i "risultati molto incerti" facevano temere ulteriori scontri e vittime, Umberto II abdicò e se ne andò in esilio. Fu la prima decisione autonoma della sua vita. Purtroppo avrebbe dovuto prenderne un'altra l'8 settembre, anzi avrebbe suo padre avrebbe dovuto farlo. Così l'Italia perse l'onore.