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Il disgustoso vomito delle Olimpiadi di Parigi ha salvato la mia fede

La Francia è stata forse il Paese più benedetto dal genio artistico, ma ha rifiutato questo dono per finire come "un letamaio 'multiculturale', un vomitatoio dove il nichilismo e la bruttezza, la frivolezza e la bassezza, l'inanità e la sporcizia cantano fieri epitalami", ha scritto il famoso scrittore spagnolo Juan Manuel de Prada su ABC.es (2 agosto).

"Dove il paradiso è stato negato, si può solo illuminare con le fiamme dell'inferno".

Secondo de Prada, la grandezza secolare della cultura francese è entrata prima in una fase di gonfiore pomposo e decadente, poi si è riempita di vermi e putrefazione, e infine si è riversata fetidamente sul mondo come un sacco di pus che scoppia.

Pertanto, "la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi potrebbe passare alla storia come la cerimonia di chiusura della 'civiltà occidentale', che non è mai stata una vera civiltà, ma un parassitismo apostata sulle rovine della civiltà cristiana estinta".

Il superamento della cultura cristiana non era altro che le convulsioni disperate di un demoniaco che grida invano all'esorcismo e lo maschera con vani atteggiamenti.

Il famoso autore si chiede perché, tra tutte le religioni, questa marmaglia odi solo la religione cattolica. La sua risposta: "Per la semplice ragione che, nell'abisso pestilenziale in cui si dimenano, sanno che è vera".

De Prada confessa che "questo fatto oscuro mi ha salvato in molte occasioni, quando la mia fede stava per cedere".

Traduzione AI
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