Sappia il papa Leone XIV, che un problema per le anime sono i molti insegnanti di religione, i quali si formano con teologi di stampo razionalistico alle Scuole di Scienze Religiose. I teologi che insegnano i Vangeli sinottici si soffermano sul genere letterario, sulle similitudini e analogie, a detrimento (perdita) delle esortazioni e profondità spirituali, che il Vangelo propone in tutte le sue parti. Occorre promuovere un'indagine, anche con l'ausilio di piattaforme informatiche, per sapere dai ragazzi i contenuti dell'insegnamento dei docenti di religione. Per esempio conosco qualcuno che insegna psicologia, altri Islam, altri mettono in dubbio l'esistenza di Adamo ed Eva, altri portano avanti le teorie evoluzionistche di Darwin, che non hanno fondamento scientifico e sono state già state confutate in conferenze tenute dai frati francescani dell'Immacolata. Inoltre vanno ripristinate alcune materie abolite come la Mistica, che riporterebbe in auge la vita interiore, la vita di …More
Nel VI secolo l’imperatore Giustiniano approfittò delle devastazioni causate da una rivolta per ricostruire la sua capitale e farne la città più straordinaria del Mediterraneo, a cui dava lustro il tempio più grande al mondo: la basilica di Santa Sofia Almudena Blasco 24 settembre 2024, 07:00 La basilica di Santa Sofia, l’esempio più fulgido dell’architettura bizantina, fu il più grande tempio della cristianità Foto: R. Hackenberg / Corbis / Getty Images Alla fine del V secolo Costantinopoli, la Nuova Roma, si vantava di non aver dovuto subire la stessa sorte della prima Roma, umiliata e saccheggiata dai visigoti nell’anno 410. Gli abitanti continuavano ad avere fiducia nei loro imperatori, che ancora mantenevano l’aura sacra dell’uomo a cui si doveva la nascita della metropoli e il trasferimento della capitale: Costantino. Era stato lui a fondare la città nel 330 e le aveva dato il suo nome: Costantinopoli, la città di Costantino. Gli abitanti, oltre a confidare nel potere dei …More
Dai «Discorsi» di sant'Atanasio, vescovo (Disc. sull'incarnazione del Verbo, 8-9; PG 25, 110-111) L'incarnazione del Verbo Il Verbo di Dio, immateriale e privo di sostanza corruttibile, si stabilì tra noi, anche se prima non ne era lontano. Nessuna regione dell'universo infatti fu mai priva di lui, perché esistendo insieme col Padre suo, riempiva ogni realtà della sua presenza. Venne dunque per amore verso di noi e si mostrò a noi in modo sensibile. Preso da compassione per il genere umano e la nostra infermità e mosso dalla nostra miseria, non volle rimanessimo vittime della morte. Non volle che quanto era stato creato andasse perduto e che l'opera creatrice del Padre nei confronti dell'umanità fosse vanificata. Per questo prese egli stesso un corpo, e un corpo uguale al nostro perché egli non volle semplicemente abitare un corpo o soltanto sembrare un uomo. Se infatti avesse voluto soltanto apparire uomo, avrebbe potuto scegliere un corpo migliore. Invece scelse proprio il nostro. …More
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni 2, 12-29 Messaggio alle chiese di Pergamo e Tiatira Io, Giovanni, udii il Signore che mi diceva: «All'angelo della chiesa di Pergamo scrivi: Così parla colui che ha la spada affilata a due tagli: So che abiti dove satana ha il suo trono; tuttavia tu tieni saldo il mio nome e non hai rinnegato la mia fede neppure al tempo in cui Antipa, il mio fedele testimone, fu messo a morte nella vostra città, dimora di satana. Ma ho da rimproverarti alcune cose: hai presso di te seguaci della dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balak a provocare la caduta dei figli d'Israele, spingendoli a mangiare carni immolate agli idoli e ad abbandonarsi alla fornicazione. Così pure hai di quelli che seguono la dottrina dei Nicolaìti. Ravvediti dunque; altrimenti verrò presto da te e combatterò contro di loro con la spada della mia bocca. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: Al vincitore darò la manna nascosta e una pietruzza bianca sulla …More
A partire dal XIV secolo si affermò in Europa un'iconografia relativa al tema della morte che ebbe grande successo sino ad arrivare, rivisitata, ai nostri giorni Martina Tommasi 02 agosto 2021, 07:00 ........la Danza Macabra.Questa rappresentazione s'inserisce in una trilogia della morte sviluppatasi in tre momenti. Il primo, forse portato in Europa dai francescani che avevano evangelizzato il sudest asiatico, e poi diffusosi in particolare in Francia fra il XIII e il XIV secolo, racconta l'Incontro dei tre vivi e dei tre morti. Durante una battuta di caccia al falcone, tre re s'imbattono in altrettanti scheletri che li ammoniscono sulla loro sorte con queste parole:«Noi siam quel che voi sarete, noi fummo quel che voi siete». Il secondo tema, quello che incontrò maggior successo in Italia, è quello del Trionfo della morte che anticipa di poco la grande ondata di peste nera del 1348. Il significato è molto semplice: la supremazia della morte sugli uomini. Non a caso, le scene …More
NOVENA (9 giorni) A S.RITA _______________ (Tratta dal link la Novena, mentre l'intenzione è dell'Autore del post Novena di Santa Rita | Monastero di Santa Rita …) Chi può reciti anche un Santo Rosario giornaliero per questa intenzione. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Invocazione : "Ottienici o S.Rita per tua intercessione e per intercessione di Maria Santissima la grazia che Dio c'invii un degno santo Papa". 1. Ti onoriamo, o’ santa di Cascia, per la tua fedeltà alle promesse battesimali. Intercedi per noi presso il Signore perché viviamo con gioia e coerenza la nostra vocazione alla santità, vincendo il male con il bene. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. 2. Ti onoriamo, o’ gloriosa Santa Rita, per la tua testimonianza di amore alla preghiera in tutte le età della vita. Aiutaci a rimanere uniti a Gesù perché senza di Lui non possiamo far nulla e solo invocando il suo nome …More
L'Arcivescovo Bruno Forte ha violato, con le sue stesse parole (LINK video in fondo) contro la Comunione in bocca, il punto 91, dell'Istruzione Redemptionis Sacramentum nella quale è scritto che "non si possono negare i sacramenti a chi li richieda opportunamente". Egli ha violato anche il punto 92, per il quale si comprende bene che la prima forma di distribuzione dell'Eucaristia è in bocca, mentre in mano è una concessione delle Conferenze episcopali. Tra l'altro il sacerdote che presiede l'Eucaristia può negare la Comunione in mano e quindi è il contrario di ciò che il Vescovo Forte va affermando al punto 92 (sotto):"Se c’è pericolo di profanazione, non sia distribuita la santa Comunione sulla mano dei fedeli. [179]" ALCUNI PUNTI DELL'ISTRUZIONE REDEMPTIONIS SACRAMENTUM: "[91.] Nella distribuzione della santa Comunione è da ricordare che«i ministri sacri non possono negare i sacramenti a coloro che li chiedano opportunamente, siano disposti nel debito modo e non abbiano dal …More
Dalle «Catechesi» di san Giovanni Crisostomo, vescovo (Catechesi 3, 13-199) La forza del sangue di Cristo Vuoi conoscere la forza del sangue di Cristo? Richiamiamone la figura, scorrendo le pagine dell'Antico Testamento. «Immolate, dice Mosè, un agnello di un anno e col suo sangue segnate le porte» (1). Cosa dici, Mosè? Quando mai il sangue di un agnello ha salvato l'uomo ragionevole? Certamente, sembra rispondere, non perché è sangue, ma perché è immagine del sangue del Signore. Molto più di allora il nemico passerà senza nuocere se vedrà sui battenti non il sangue dell'antico simbolo, ma quello della nuova realtà, vivo e splendente sulle labbra dei fedeli, sulla porta del tempio di Cristo. Se vuoi comprendere ancor più profondamente la forza di questo sangue, considera da dove cominciò a scorrere e da quale sorgente scaturì. Fu versato sulla croce e sgorgò dal costato del Signore. A Gesù morto e ancora appeso alla croce, racconta il vangelo, s'avvicinò un soldato che gli aprì …More
Dalle «Omelie» di san Basilio Magno, vescovo (Omelia 20 sull'umiltà) ________________________ Chi si gloria si glori nel Signore Il sapiente non si glori della sua sapienza, né il forte della sua forza, né il ricco delle sue ricchezze (1). Ma allora qual è la vera gloria, e in che cosa è grande l'uomo? Dice la Scrittura: In questo si glori colui che si gloria: se conosce e capisce che io sono il Signore. La grandezza dell'uomo, la sua gloria e la sua maestà consistono nel conoscere ciò che è veramente grande, nell'attaccarsi ad esso e nel chiedere la gloria dal Signore della gloria. Dice infatti l'Apostolo: «Colui che si gloria, si glori nel Signore» e lo dice nel seguente contesto: «Cristo è stato costituito da Dio per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione, affinché come sta scritto: Chi si gloria si glori nel Signore» (2). Il perfetto e pieno gloriarsi in Dio, si verifica quando uno non si esalta per la sua giustizia, ma sa di essere destituito della vera giustizia …More
Riporto in AUDIO, un messaggio pubblicato e molto gradito dell'utente @Benedetto 69 UN MESSAGGIO MOLTO ATTUALE DELLA MADONNA A DON STEFANO GOBBI 13 giugno 1989 Figli prediletti, oggi ricordate la mia seconda apparizione, avvenuta nella povera Cova da Iria in Fatima, il 13 giugno 1917. Già da allora Io vi ho predetto quanto voi state vivendo in questi tempi. Vi ho annunciato la grande lotta fra Me, Donna vestita di sole, e l’enorme Drago rosso, che ha portato l’umanità a vivere senza Dio. Vi ho anche predetto il subdolo e tenebroso lavoro, compiuto dalla massoneria, per allontanarvi dalla osservanza della Legge di Dio e rendervi così vittime dei peccati e dei vizi. Soprattutto, come Mamma, vi ho voluto avvertire del grande pericolo che minaccia oggi la Chiesa, a causa dei molti e diabolici attacchi che si compiono contro di Lei per distruggerla. Per raggiungere questo scopo, alla bestia nera che sale dal mare, viene in aiuto dalla terra, una bestia che ha due corna, simili a quelle di …More
Dal trattato «Sulla fuga dal mondo» di sant'Ambrogio, vescovo (Cap. 6, 36; 7, 44; 8, 45; 9, 52; CSEL 32, 192. 198-199. 204 Aderiamo a Dio, unico vero bene Dov'è il cuore dell'uomo ivi è anche il suo tesoro. Infatti il Signore non suole negare il buon dono a quanti lo pregano. Pertanto, poiché il Signore è buono e lo è soprattutto per quelli che lo aspettano pazientemente, aderiamo a lui, stiamo con lui con tutta la nostra anima con tutto il cuore, con tutta la forza, per restare nella sua luce, vedere la sua gloria e godere della grazia della felicità suprema. Eleviamo dunque l'anima a quel Bene, restiamo in esso, aderiamo ad esso; a quel Bene, che è al di sopra di ogni nostro pensiero e di ogni considerazione e che elargisce pace e tranquillità senza fine, una pace che supera ogni nostra comprensione e sentimento. Questo è il Bene che pervade tutto e tutti viviamo in esso e da esso dipendiamo, mentre esso non ha nulla al di sopra di sé, ma è divino. Nessuno infatti è buono se non …More
Dal libro del profeta Geremia 17,5-10 Così dice il Signore: «Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore. Sarà come un tamerisco nella steppa; non vedrà venire il bene, dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere. Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia. È come un albero piantato lungo un corso d’acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi, nell’anno della siccità non si dà pena, non smette di produrre frutti. Niente è più infido del cuore e difficilmente guarisce! Chi lo può conoscere? Io, il Signore, scruto la mente e saggio i cuori, per dare a ciascuno secondo la sua condotta, secondo il frutto delle sue azioni». Parola di Dio. VANGELO Luca 16,19-31 In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni …More
Dallo «Specchio della carità» di sant'Aelredo, abate La carità fraterna deve conformarsi all'esempio di Cristo Non c’è niente che ci spinga ad amare i nemici, cosa in cui consiste la perfezione dell’amore fraterno, quanto la dolce considerazione di quella ammirabile pazienza per cui egli, «il più bello tra i figli dell’uomo»[1], offrì il suo bel viso agli sputi dei malvagi. Lasciò velare dai malfattori quegli occhi, al cui cenno ogni cosa ubbidisce. Espose i suoi fianchi ai flagelli. Sottopose il capo, che fa tremare i Principati e le Potestà, alle punte acuminate delle spine. Abbandonò se stesso all’obbrobrio e agli insulti. Infine sopportò pazientemente la croce, i chiodi, la lancia, il fiele e l’aceto, lui in tutto dolce, mite e clemente. Alla fine fu condotto via come una pecora al macello, e come un agnello se ne stette silenzioso davanti al tosatore e non aprì bocca[2]. Chi, al sentire quella voce meravigliosa piena di dolcezza, piena di carità, piena di inalterabile …More
Dalle «Omelie» di sant'Astèrio di Amasea, vescovo (Omelia 13) Imitiamo l'esempio del buon Pastore Poiché il modello, ad immagine del quale siete stati fatti, è Dio, procurate di imitare il suo esempio. Siete cristiani, e col vostro stesso nome dichiaratela vostra dignità umana, perciò siate imitatori dell'amore di Cristo che si fece uomo. Considerate le ricchezze della sua bontà. Egli, quando stava per venire tra gli uomini mediante l'incarnazione mandò avanti Giovanni, araldo e maestro di penitenza e, prima di Giovanni, tutti i profeti, perché insegnassero agli uomini a ravvedersi, a ritornare sulla via giusta e a convertirsi a una vita migliore. Poco dopo, quando venne egli stesso, proclamò di persona e con la propria bocca: «Venite a me, voi tutti che siete affaticati e stanchi e io vi ristorerò», (Matteo 11, 28). Perciò a coloro che ascoltarono la sua parola, concesse un pronto perdono dei peccati e li liberò da quanto li angustiava. Il Verbo li santificò, lo Spirito li rese …More
Dal «Commento sui salmi» di sant'Agostino, vescovo -------------------------- LA TENTAZIONE «Ascolta, o Dio, il mio grido, sii attento alla mia preghiera» (Salmo 60, 1). Chi è colui che parla? Sembrerebbe una persona sola. Ma osserva bene se si tratta davvero di una persona sola. Dice infatti: «Dai confini della terra io t’invoco; mentre il mio cuore è angosciato» (Salmo 60, 2). Dunque non si tratta già di un solo individuo: ma, in tanto sembra uno, in quanto uno solo è Cristo, di cui noi tutti siamo membra. Una persona sola, infatti, come potrebbe gridare dai confini della terra? Dai confini della terra non grida se non quella eredità, di cui fu detto al Figlio stesso: «Chiedi a me, ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra» (Salmo 2, 8). Dunque, è questo possesso di Cristo, quest’eredità di Cristo, questo corpo di Cristo, quest’unica Chiesa di Cristo, quest’unità, che noi tutti formiamo e siamo, che grida dai confini della terra. E che cosa grida? Quanto …More
Card. Zuppi, presidente della CEI anticipò i tempi del documento per la benedizione degli omosessuali, con un'azione pubblica di due omosessuali sposati civilmente in Comune, che subito dopo sono andati in una Chiesa della sua Diocesi a Bologna a fare il resto. La Nuova Bussola Quotidiana ne parlò ampiamente: Benedizione coppia gay, le bugie del cardinale Zuppi
*PERMETTETEMI D'INSISTERE SULL'IMPORTANZA DI SEGUIRE QUESTE LUMINOSE ED ISPIRATE SPIEGAZIONI* *CI SIAMO*, 1⁰ audio formativo spiegare le parole *In Apocalisse* . Di Don Guglielmo Fichera. *L’ Apocalisse ci prende per mano* : prima descrive e poi, nel nome di Gesù, ci aiuta a fare il grande viaggio “dall’apostasia al successivo grande periodo di Pace”. *Quindi possiamo, non a torto, definirlo il libro della speranza e della consolazione per i credenti*, perché consente di *non smarrirsi nella notte* . Lo scopo del mio lavoro è stato quello di *spiegare in modo semplice e chiaro i punti e i temi fondamentali del meraviglioso libro dell’Apocalisse per renderlo accessibile non solo agli “addetti ai lavori”* , ma a qualsiasi fedele del popolo di Dio. E’ l’opera di un semplice ed umile “ *cercatore di perle preziose* ”, egli stesso assetato dell’acqua viva che sgorga dalla Rivelazione cristiana. *Per commentare i brani dell’Apocalisse* , ho utilizzato nel mio testo: i passi dei profeti …More
Dai «Trattati sulla prima lettera di Giovanni» di sant'Agostino, vescovo (Tratt. 4, 6; PL 35, 2008-2009) Che cosa ci è stato promesso? «Noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è» (1 Gv 3, 2). La lingua si è espressa meglio che ha potuto, ma il resto bisogna immaginarlo con la mente. Infatti cosa ha rivelato lo stesso Giovanni a paragone di colui che è, o che cosa possiamo dire noi creature che siamo così lontane dalla sua grandezza? Ritorniamo perciò a soffermarci sulla sua unzione, su quella unzione che ci insegna interiormente quanto non siamo capaci di esprimere in parole. E poiché ora non potete avere questa visione, vostro compito è desiderarla. L'intera vita del fervente cristiano è un santo desiderio. Ciò che poi desideri, ancora non lo vedi, ma vivendo di sante aspirazioni ti rendi capace di essere riempito quando arriverà il tempo della visione. Se tu devi riempire un recipiente e sai che sarà molto abbondante quanto ti verrà dato, cerchi di aumentare …More
Dalle «Conferenze» di san Tommaso d'Aquino, sacerdote (Conf. sopra il «Credo in Deum») Nessun esempio di virtù è assente dalla croce Fu necessario che il Figlio di Dio soffrisse per noi? Molto, e possiamo parlare di una duplice necessità: come rimedio contro il peccato e come esempio nell'agire. Fu anzitutto un rimedio, perché è nella passione di Cristo che troviamo rimedio contro tutti i mali in cui possiamo incorrere per i nostri peccati. Ma non minore è l'utilità che ci viene dal suo esempio. La passione di Cristo infatti è sufficiente per orientare tutta la nostra vita. Chiunque vuol vivere in perfezione non faccia altro che disprezzare quello che Cristo disprezzò sulla croce, e desiderare quello che egli desiderò. Nessun esempio di virtù infatti è assente dalla croce. Se cerchi un esempio di carità, ricorda: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13). Questo ha fatto Cristo sulla croce. E quindi, se egli ha dato la sua vita per noi …More
Dall’ «Introduzione alla vita devota» di san Francesco di Sales, vescovo (Parte prima, Capitolo 3) La devozione è possibile in ogni vocazione e professione Nella creazione Dio comandò alle piante di produrre i loro frutti, ognuna «secondo la propria specie» (Genesi 1, 11). Lo stesso comando rivolge ai cristiani, che sono le piante vive della sua Chiesa, perché producano frutti di devozione, ognuno secondo il suo stato e la sua condizione. La devozione deve essere praticata in modo diverso dal gentiluomo, dall’artigiano, dal domestico dal principe, dalla vedova, dalla donna non sposata e da quella coniugata. Ciò non basta; bisogna anche accordare la pratica della devozione alle forze, agli impegni e ai doveri di ogni persona. Dimmi, Filotea, sarebbe conveniente se il vescovo volesse vivere in una solitudine simile a quella dei certosini? E se le donne sposate non volessero possedere nulla come i cappuccini? Se l’artigiano passasse tutto il giorno in chiesa come il religioso e il …More