Dal libro dell’«Imitazione di Cristo»
Dio parlò ai profeti e parla a tutti
Il Signore dice: Ascolta, figlio, le mie parole, parole soavissime che oltrepassano ogni scienza di filosofi e di sapienti del mondo. Le mie parole sono spirito e vita (1), né sono da pesare con la bilancia del senso umano, né da giudicare in base al gradimento degli uomini, ma da ascoltare piuttosto in silenzio, e da accogliere con tutta umiltà e affetto grande.
Rispondo: «Beato l'uomo che tu istruisci, Signore, e che ammaestri nella tua legge, per dargli riposo nei giorni di sventura e non lasciarlo nella desolazione sulla terra» (2).
Io, dice il Signore, ho illuminato i profeti sin dall'inizio, e anche ora non cesso di parlare a tutti. Molti però alla mia voce stan duri e sordi. Ascoltano più volentieri il mondo che non Dio. Seguono più facilmente il desiderio della carne che non il piacere di Dio. Il mondo promette cose temporali, meschine e lo si serve con grande fervore. Io prometto le cose più alte, …More

02:54
693

Dal libro dell’«Imitazione di Cristo»
Dio parlò ai profeti e parla a tutti
Il Signore dice: Ascolta, figlio, le mie parole, parole soavissime che oltrepassano ogni scienza di filosofi e di sapienti del mondo. Le mie parole sono spirito e vita (1), né sono da pesare con la bilancia del senso umano, né da giudicare in base al gradimento degli uomini, ma da ascoltare piuttosto in silenzio, e da accogliere con tutta umiltà e affetto grande.
Rispondo: «Beato l'uomo che tu istruisci, Signore, e che ammaestri nella tua legge, per dargli riposo nei giorni di sventura e non lasciarlo nella desolazione sulla terra» (2).
Io, dice il Signore, ho illuminato i profeti sin dall'inizio, e anche ora non cesso di parlare a tutti. Molti però alla mia voce stan duri e sordi. Ascoltano più volentieri il mondo che non Dio. Seguono più facilmente il desiderio della carne che non il piacere di Dio. Il mondo promette cose temporali, meschine e lo si serve con grande fervore. Io prometto le cose più alte, …More

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Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo
Le cinque vie della riconciliazione con Dio
Volete che parli delle vie della riconciliazione con Dio? Sono molte e svariate, però tutte conducono al cielo.
La prima è quella della condanna dei propri peccati. Confessa per primo il tuo peccato e sarai giustificato (1). Perciò anche il profeta diceva: «Dissi: Confesserò al Signore le mie colpe, e tu hai rimesso la malizia del mio peccato» (2).
Condanna dunque anche tu le tue colpe. Questo è sufficiente al Signore per la tua liberazione. E poi se condanni le tue colpe sarai più cauto nel ricadervi. Eccita la tua coscienza a divenire la tua interna accusatrice, perché non lo sia poi dinanzi al tribunale del Signore.
Questa è dunque una via di remissione, e ottima; ma ve n'è un'altra per nulla inferiore: non ricordare le colpe dei nemici, dominare l'ira, perdonare i fratelli che ci hanno offeso. Anche così avremo il perdòno delle offese da noi fatte al Signore. E questo è un secondo …More

03:42
668

Eterna verità e vera carità e cara eternità!
Dalle «Confessioni» di sant'Agostino, vescovo
Stimolato a rientrare in me stesso, sotto la tua guida, entrai nell'intimità del mio cuore, e lo potei fare perché tu ti sei fatto mio aiuto (1). Entrai e vidi con l'occhio dell'anima mia, qualunque esso potesse essere, una luce inalterabile sopra il mio stesso sguardo interiore e sopra la mia intelligenza. Non era una luce terrena e visibile che splende dinanzi allo sguardo di ogni uomo. Direi anzi ancora poco se dicessi che era solo una luce più forte di quella comune, o anche tanto intensa da penetrare ogni cosa. Era un'altra luce, assai diversa da tutte le luci del mondo creato. Non stava al di sopra della mia intelligenza quasi come l'olio che galleggia sull'acqua, né come il cielo che si stende sopra la terra, ma una luce superiore. Era la luce che mi ha creato. E se mi trovavo sotto di essa, era perché ero stato creato da essa. Chi conosce la verità conosce questa luce.
O eterna verità …More

03:42
572

Eterna verità e vera carità e cara eternità!
Dalle «Confessioni» di sant'Agostino, vescovo
Stimolato a rientrare in me stesso, sotto la tua guida, entrai nell'intimità del mio cuore, e lo potei fare perché tu ti sei fatto mio aiuto (1). Entrai e vidi con l'occhio dell'anima mia, qualunque esso potesse essere, una luce inalterabile sopra il mio stesso sguardo interiore e sopra la mia intelligenza. Non era una luce terrena e visibile che splende dinanzi allo sguardo di ogni uomo. Direi anzi ancora poco se dicessi che era solo una luce più forte di quella comune, o anche tanto intensa da penetrare ogni cosa. Era un'altra luce, assai diversa da tutte le luci del mondo creato. Non stava al di sopra della mia intelligenza quasi come l'olio che galleggia sull'acqua, né come il cielo che si stende sopra la terra, ma una luce superiore. Era la luce che mi ha creato. E se mi trovavo sotto di essa, era perché ero stato creato da essa. Chi conosce la verità conosce questa luce.
O eterna verità …More

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Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo
Le cinque vie della riconciliazione con Dio
Volete che parli delle vie della riconciliazione con Dio? Sono molte e svariate, però tutte conducono al cielo.
La prima è quella della condanna dei propri peccati. Confessa per primo il tuo peccato e sarai giustificato (1). Perciò anche il profeta diceva: «Dissi: Confesserò al Signore le mie colpe, e tu hai rimesso la malizia del mio peccato» (2).
Condanna dunque anche tu le tue colpe. Questo è sufficiente al Signore per la tua liberazione. E poi se condanni le tue colpe sarai più cauto nel ricadervi. Eccita la tua coscienza a divenire la tua interna accusatrice, perché non lo sia poi dinanzi al tribunale del Signore.
Questa è dunque una via di remissione, e ottima; ma ve n'è un'altra per nulla inferiore: non ricordare le colpe dei nemici, dominare l'ira, perdonare i fratelli che ci hanno offeso. Anche così avremo il perdòno delle offese da noi fatte al Signore. E questo è un secondo …More

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L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE non è che ha imparato a mentire
E' stata programmata a mentire.
Dietro all'algoritmo sta un programmatore che con un programma detta una serie di operazioni (algoritmo) da compiere a una macchina comandata a livello elettronico da tale programma.
Perciò, se il programmatore fornisce delle decisioni od operazioni nel caso vengano toccati una serie di contenuti "tabù", per esempio omosessualita', genocidio, o a carattere religioso collegati a un determinato database, l'intelligenza artificiale che elabora tali contenuti, su tali argomenti o è programmata ad attingere a tale data-base i cui contenuti sono favorevoli oppure nel caso le domande fossero pressanti, l'intelligenza artificiale fornirà risposte dal data base fuorvianti, aggressive, comunque all'interno di uno schema pre-ordinato.
Per fare un esempio, lo scienziato che ha costruito la bomba atomica, ha per caso costruita solo per fare fuochi d'artificio e spaventare gli avversari oppure l'ha costruita …More

L'ai si inventa le cose...ha allucinazioni. Chi la usa, Se non ricontrolla quel che dice, e non chiede le fonti esatte delle sue affermazioni, può incorrere in vere e proprie Invenzioni.

luogocomune.net

L’intelligenza artificiale ha imparato a mentire

Il problema è sorto di recente, da quando il sistema sanitario nazionale americano (HHS) ha introdotto un modello …

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CROCIFISSO DI FRATE INNOCENZO DA PETRALIA

C'è un crocifisso nella Basilica di Loreto, che nonostante gli atroci dolori delle sue piaghe, sembra sorridere, perchè vede le anime che salverà con il suo sacrificio sulla croce.
Dovremo mirar spesso il crocefisso sulla croce e ricordarci di sentirci amati da Dio, che ha dato tutto per noi, per la salvezza delle nostre anime.
Mirando l'amore di Gesù per noi dovremo fuggire le tentazioni.
__________________
Vedi

VIDEO
youtube.com/watch?v=MvQyiOX0-aM
FOTO
File:Innocenzo da petralia, crocifisso ligneo, …
Immagine tratta da
wikipediacommonsMore

951
Pietro da Cafarnao

CROCIFISSO DI FRATE INNOCENZO DA PETRALIA

C'è un crocifisso nella Basilica di Loreto, che nonostante gli atroci dolori delle sue piaghe, sembra sorridere, perchè vede le anime che salverà con il suo sacrificio sulla croce.
Dovremo mirar spesso il crocefisso sulla croce e ricordarci di sentirci amati da Dio, che ha dato tutto per noi, per la salvezza delle nostre anime.
Mirando l'amore di Gesù per noi dovremo fuggire le tentazioni.
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Dal trattato «L'amicizia spirituale» del beato Aelredo, abate
La vera, perfetta ed eterna amicizia

Quel nobilissimo fra i giovani, Giònata, non badando al blasone regale, né alla successione del regno, strinse amicizia con Davide e, mettendo sullo stesso piano dell’amore il servo e il suo sovrano, preferì a se stesso lui, scacciato dal padre, latitante nel deserto, condannato a morte, destinato ad essere trucidato, a tal punto che, umiliando se stesso ed esaltando l’altro, gli disse: Tu sarai re ed io sarò secondo dopo di te (1).
O specchio grande e sublime di vera amicizia! Mirabile cosa! Il re era furibondo contro il servo e gli eccitava contro, come ad un emulo del regno, tutta la nazione. Accusando i sacerdoti di tradimento, li fa ammazzare per un solo sospetto. S’aggira per boschi, si inoltra in vallate, attraversa montagne e dirupi con bande armate. Tutti promettono di farsi vendicatori dell’indignazione del re. Solo Giònata, che unico avrebbe potuto, a maggior diritto, …More

03:57
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Dal trattato «Sul Padre nostro» di san Cipriano, vescovo e martire
Dopo il cibo, si chiede il perdono del peccato
Dicendo la preghiera del Signore, noi chiediamo: «Dacci oggi il nostro pane quotidiano». Ciò può essere inteso sia in senso spirituale che in senso materiale, poiché l'uno e l'altro significato, nell'economia divina, serve per la salvezza. Infatti il pane di vita è Cristo, e questo pane non è di tutti, ma certo nostro lo è. E come diciamo «Padre nostro», perché è Padre di coloro che intendono e credono, così invochiamo anche il «pane nostro», poiché Cristo è pane di coloro che come noi assumono il suo corpo.
Chiediamo quindi che ogni giorno ci sia dato questo pane. Noi viviamo in Cristo e riceviamo ogni giorno la sua Eucaristia come cibo di salvezza. Non accada che, a causa di peccati gravi, ci venga negato il pane celeste, e così, privati della comunione, veniamo anche separati dal corpo di Cristo. Egli stesso ha proclamato infatti: Io sono il pane di vita, che sono …More

04:06
643
Pietro da Cafarnao

Dal trattato «Sul Padre nostro» di san Cipriano, vescovo e martire
Dopo il cibo, si chiede il perdono del peccato
Dicendo la preghiera del Signore, noi chiediamo: «Dacci oggi il nostro pane quotidiano». Ciò può essere inteso sia in senso spirituale che in senso materiale, poiché l'uno e l'altro significato, nell'economia divina, serve per la salvezza. Infatti il pane di vita è Cristo, e questo pane non è di tutti, ma certo nostro lo è. E come diciamo «Padre nostro», perché è Padre di coloro che intendono e credono, così invochiamo anche il «pane nostro», poiché Cristo è pane di coloro che come noi assumono il suo corpo.
Chiediamo quindi che ogni giorno ci sia dato questo pane. Noi viviamo in Cristo e riceviamo ogni giorno la sua Eucaristia come cibo di salvezza. Non accada che, a causa di peccati gravi, ci venga negato il pane celeste, e così, privati della comunione, veniamo anche separati dal corpo di Cristo. Egli stesso ha proclamato infatti: Io sono il pane di vita, che sono …More

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Perché questo accanimento verso la Messa tradizionale

La Madonna disse a don Gobbi in una ispirazione interiore, che per compiacere i protestanti, le nostre guide cattoliche (?) diranno che l'Eucaristia è solo un ricordo dell'Ultima Cena di Gesù. In questo modo si perde il significato che l'Eucaristia è la presenza reale di Gesù in corpo, anima e divinità (Catechismo della Chiesa cattolica). Tale significato di presenza reale di Gesù si sta gradualmente perdendo a motivo dell'introduzione da parte dei cardinali massoni (mistica Maria Simma) dell'assunzione della Santissima Eucaristia sulle mani, con lo scopo della praticità, della pulizia, quando invece è un modo per far intendere che l'Eucaristia è solo un ricordo.
Il prof Ureta commentava un documento di Bergoglio: "Desiderio desideravi", dove l'Eucaristia veniva ridotta a un semplice ricordo dell'Ultima Cena.
Nell'accogliere l'Eucaristia, la prima forma è in bocca (documento ufficiale della Chiesa), ma i cardinali e vescovi divenuti rapidamente modernisti ritengono, anche se non lo …More

900
Pietro da Cafarnao

Perché questo accanimento verso la Messa tradizionale

La Madonna disse a don Gobbi in una ispirazione interiore, che per compiacere i protestanti, le nostre guide cattoliche (?) diranno che l'Eucaristia è solo un ricordo dell'Ultima Cena di Gesù. In questo modo si perde il significato che l'Eucaristia è la presenza reale di Gesù in corpo, anima e divinità (Catechismo della Chiesa cattolica). Tale significato di presenza reale di Gesù si sta gradualmente perdendo a motivo dell'introduzione da parte dei cardinali massoni (mistica Maria Simma) dell'assunzione della Santissima Eucaristia sulle mani, con lo scopo della praticità, della pulizia, quando invece è un modo per far intendere che l'Eucaristia è solo un ricordo.
Il prof Ureta commentava un documento di Bergoglio: "Desiderio desideravi", dove l'Eucaristia veniva ridotta a un semplice ricordo dell'Ultima Cena.
Nell'accogliere l'Eucaristia, la prima forma è in bocca (documento ufficiale della Chiesa), ma i cardinali e vescovi divenuti rapidamente modernisti ritengono, anche se non lo …More

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Dai «Trattati sul vangelo di Matteo» di san Cromazio, vescovo
(Trattato 5)

La luce del mondo, voi siete
______________

«Voi siete la luce del mondo. Non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa» (1).
Il Signore ha chiamato i suoi discepoli «sale della terra», perché hanno dato sapore, per mezzo della sapienza celeste, ai cuori degli uomini resi insipidi dal diavolo. Ora li chiama anche «luce del mondo» perché, illuminati da lui stesso che è la luce vera ed eterna, sono diventati, a loro volta, luce che splende nelle tenebre.
Egli è il sole di giustizia. Molto giustamente quindi chiama luce del mondo anche i suoi discepoli, in quanto, per mezzo loro, come attraverso raggi splendenti, ha illuminato tutta la terra con la luce della sua verità. Diffondendo la luce della verità, essi hanno tolto le tenebre dell’errore dai cuori degli uomini. …
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03:27
303

Dai «Trattati su Giovanni» di sant'Agostino, vescovo
(Tratt. 124, 5, 7; CCL 36, 685-687)
Le due vite
La Chiesa conosce due vite che le sono state divinamente predicate ed affidate: una è nella fede l'altra nella visione; una nel tempo del pellegrinaggio, l'altra nell'eternità della dimora; una nella fatica, l'altra nel riposo; una lungo la via, l'altra nella patria; una nell'attività, l'altra nel premio della contemplazione.
La prima vita è stata rappresentata dall'apostolo Pietro, la seconda da Giovanni. La vita terrena si svolge sino alla fine di questo mondo e trova la sua conclusione nell'aldilà; la vita celeste, nella sua fase perfetta, verrà dopo la fine di questo mondo, ma nell'eternità non avrà termine. Perciò il Signore dice a Pietro: «Seguimi» (); mentre di Giovanni dice: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi» (Gv 21, 22).
Il significato della risposta di Gesù è il seguente: Tu seguimi nel tollerare i mali temporali. Lui rimanga in …More

05:13
854

Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa
L'Ascensione del Signore accresce la nostra fede
Nella festa di Pasqua la risurrezione del Signore è stata per noi motivo di grande letizia. Così ora è causa di ineffabile gioia la sua ascensione al cielo. Oggi infatti ricordiamo e celebriamo il giorno in cui la nostra povera natura è stata elevata in Cristo fino al trono di Dio Padre, al di sopra di tutte le milizie celesti, sopra tutte le gerarchie angeliche, sopra l'altezza di tutte le potestà. L'intera esistenza cristiana si fonda e si eleva su una arcana serie di azioni divine per le quali l'amore di Dio rivela maggiormente tutti i suoi prodigi. Pur trattandosi di misteri che trascendono la percezione umana e che ispirano un profondo timore riverenziale, non per questo vien meno la fede, vacilla la speranza e si raffredda la carità.
Credere senza esitare a ciò che sfugge alla vista materiale e fissare il desiderio là dove non si può arrivare con lo sguardo, è forza di cuori veramente …More

04:33
889

Al punto 2 della Nota della Congregazione della Fede del 21.12.2020 è scritto che nel caso non sia possibile attingere a «vaccini eticamente ineccepibili», (cioè non sia possibile optare perché il governo di quel paese non fornisce la possibilità di attingere a vaccini non provenienti da linee cellulari di feti abortiti), in quel caso è «moralmente accettabile utilizzare i vaccini anti-Covid-19 che hanno usato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e produzione».
Vi pare giusto che il Vaticano approvi indirettamente la pratica dell’aborto per avere queste linee cellulari per fare questo farmaco per prevenire una malattia, quando si è visto che questo farmaco in realtà non la previene?
Che cosa fa il Vaticano che dovrebbe ergersi a regola morale, la quale deve invece affermare che qualsiasi farmaco che viene costruito immoralmente deve essere condannato per sempre e la ricerca deve dirigersi non verso vaccini, ma antivirali, e farmaci sicuri, …
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"Ecco i bambini utilizzati per creare i vaccini": Video tradotto in italiano.
La questione dei vaccini prodotti attraverso feti abortiti, deve interrogare le coscienze dei cattolici, e non solo loro.o
La Chiesa ebbe modo già anni fa di pronunciarsi autorevolmente. La Pontificia Accademia per la vita, istituita da san Giovanni Paolo II nel 1994, si pronunciò sui vaccini ricavati da cellule fetali con un documento del 2005. Il documento illustrava correttamente e in modo documentato come fossero state prodotte quelle linee cellulari, stigmatizzandone l’uso. Il documento dell’Accademia per la Vita parlava “di vera e illecita cooperazione al male”, e invitava i cittadini ad opporsi con l’obiezione di coscienza, e a fare pressioni sulle aziende perché progettassero linee cellulari alternative e chiedendo “un controllo legale rigoroso”.
Tredici anni dopo, la Chiesa ha fatto un netto dietrofront. La Pontificia Accademia ha cambiato idea, grazie probabilmente ai nuovi consulenti introdotti …More

04:40
56.8K
Bernardo di Chiaravalle

La Chiesa non inventa la morale, ma la riceve da Dio. Il fondamento ultimo della morale cristiana è la legge naturale e la rivelazione divina: "La legge naturale è iscritta nel cuore di ogni uomo "(cf. Romani 2,15), è stabile, non cambia col tempo. La rivelazione, cioè la Parola di Dio contenuta nella Scrittura e nella Tradizione, è definitiva. Cristo è la pienezza della Rivelazione, e "Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre" (Ebrei 13,8). Perciò, nei suoi principi fondamentali (il rispetto della vita, la dignità della persona, la verità, la giustizia, la carità...), la morale cristiana non è una moda: non segue il mondo, ma chiama il mondo alla conversione. Il Magistero della Chiesa può sviluppare il suo insegnamento ma "non deve mutarlo". Se la Chiesa si limitasse a seguire la mentalità corrente, tradirebbe la sua missione. Non è la Chiesa che deve conformarsi al mondo, ma il mondo che è chiamato alla luce di Cristo:
«Non conformatevi alla mentalità di questo …More

Pietro da Cafarnao

In allegato in PDF dal sito Vaticano sulla nota sull'uso dei vaccini provenienti da feti abortiti.

Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa
L'Ascensione del Signore accresce la nostra fede
Nella festa di Pasqua la risurrezione del Signore è stata per noi motivo di grande letizia. Così ora è causa di ineffabile gioia la sua ascensione al cielo. Oggi infatti ricordiamo e celebriamo il giorno in cui la nostra povera natura è stata elevata in Cristo fino al trono di Dio Padre, al di sopra di tutte le milizie celesti, sopra tutte le gerarchie angeliche, sopra l'altezza di tutte le potestà. L'intera esistenza cristiana si fonda e si eleva su una arcana serie di azioni divine per le quali l'amore di Dio rivela maggiormente tutti i suoi prodigi. Pur trattandosi di misteri che trascendono la percezione umana e che ispirano un profondo timore riverenziale, non per questo vien meno la fede, vacilla la speranza e si raffredda la carità.
Credere senza esitare a ciò che sfugge alla vista materiale e fissare il desiderio là dove non si può arrivare con lo sguardo, è forza di cuori veramente …More

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Dai «Trattati su Giovanni» di sant'Agostino, vescovo
(Tratt. 124, 5, 7; CCL 36, 685-687)
Le due vite
La Chiesa conosce due vite che le sono state divinamente predicate ed affidate: una è nella fede l'altra nella visione; una nel tempo del pellegrinaggio, l'altra nell'eternità della dimora; una nella fatica, l'altra nel riposo; una lungo la via, l'altra nella patria; una nell'attività, l'altra nel premio della contemplazione.
La prima vita è stata rappresentata dall'apostolo Pietro, la seconda da Giovanni. La vita terrena si svolge sino alla fine di questo mondo e trova la sua conclusione nell'aldilà; la vita celeste, nella sua fase perfetta, verrà dopo la fine di questo mondo, ma nell'eternità non avrà termine. Perciò il Signore dice a Pietro: «Seguimi» (); mentre di Giovanni dice: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi» (Gv 21, 22).
Il significato della risposta di Gesù è il seguente: Tu seguimi nel tollerare i mali temporali. Lui rimanga in …More

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