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Arcivescovo Viganò risponde alle obiezioni del cardinale Brandmüller

L'arcivescovo Viganò ha contraddetto su AldoMariaValli.it (4 luglio) il cardinale Brandmüller, che ha affermato che il Vaticano II è stato in continuità con la Tradizione Cattolica e che bisognerebbe evitare "ermeneutica e sospetti".

Viganò accusa Brandmüller di un "atteggiamento legalista" che (in linea di principio) considera inconcepibile che un Concilio possa sbagliare.

Viganò spiega che i rivoluzionari hanno usato nel Vaticano II l'etichetta "concilio" per imporre le loro eresie "con intenzione dolosa e con finalità eversive.”

Viganò cita don Edward Schillebeecks (+2009), uno dei teologi più attivi durante il Vaticano II, che ha detto sui documenti del Concilio: "Ora lo diciamo in modo diplomatico, ma dopo il Concilio ne trarremo le conseguenze implicite.”

Da ciò, Viganò conclude che l'espressione "ermeneutica e sospetti" serve a denigrare chi "denuncia la frode conciliare" anche se "l'etichetta 'Concilio' apposta sulla confezione non ne rispecchia il contenuto.”

Viganò considera il Vaticano II "una astutissima opera di inganno di persone notoriamente infette di modernismo e non di rado traviate anche nella condotta morale".

Viganò osserva che "l'albero si giudica dai suoi frutti, e non basta parlare di primavera conciliare per nascondere il rigido inverno che attanaglia la Chiesa.”

Riprendendo l'argomentazione neoconservatrice che "il Concilio non ha cambiato nulla della nostra Fede", Viganò conclude che, se questo è vero, i neoconservatori possono anche tornare al Catechismo di Pio X o al Messale di Pio V.

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Coraggio Arcivescovo ! Siamo con Lei
vincenzo angelo
La questione e' complessa e,verita' tanto profonda quanto paradossale, non credo proprio che sia questo il tempo per affrontarla:a meno di non essere sulla strada della idolatria,e da entrambe le parti:sia modernisti che "zelantoni"(citazione dalla Taigi).Premesso che non sono modernista,ne' massone,ne' bergogliano,anzi,ritengo Bergoglio il protagonista ante litteram della canzone "La guerra" di …Altro
La questione e' complessa e,verita' tanto profonda quanto paradossale, non credo proprio che sia questo il tempo per affrontarla:a meno di non essere sulla strada della idolatria,e da entrambe le parti:sia modernisti che "zelantoni"(citazione dalla Taigi).Premesso che non sono modernista,ne' massone,ne' bergogliano,anzi,ritengo Bergoglio il protagonista ante litteram della canzone "La guerra" di Claudio Chieffo,un eretico che avrebbe bisogno di leggere e meditare 3 volta al giorno il testo di Thoma S.Eliot letto e commentato da don Giussani in un video che ho gia' molte volte postato.La replica di mons. Vigano' non aggiunge nulla e non e' incisiva.Quindi non e' equilibrato proporla.Cio' che e' inutile e' dannoso.Questo mi sorprende,ma non lo conosco bene.In un convegno organizzato anni fa dai Frati Francescani dell'Immacolata parlarono di tale argomento,tra gli altri ,il prof . De Mattei e Mons. Brunero Gherardini.Nel video,se si trova ancora,( non ho tempo di cercare e non sono che un semplice fedele,non uno studioso,e archivio non per argomenti ma come in un diario)si vedono e ascoltano anche Mons.Bux,il frate francescano Lanzetta(se ricordo bene) e ,tra gli ascoltatori,don Leonardo Maria Pompei.Puo' essere interessante ascoltare il video e vederlo.Bux dice che forse non serve cambiare i documenti,Lanzetta dice che pero' qualcosa si',Bux amichevolmente lo trattiene...Pompei si profonde in una dotta citazione ricerca di un testo antico di tipo procedurale o non so piu' cosa.Gherardini ironizza sull'araba fenice (pastorale)ormai smascherata e sta ,credo con Lanzetta e Pompei(Pompei 0.1, ma e' solo una mia cattiveria).Da sempre la penso come e' scritto in questo post lanuovabq.it/it/cancellare-il-v… Ma non grave, megagalattico.Insipienza allo stato puro.Non lo chiede certamente la Madonna.A chi non lo capisce,e' forse impossibile spiegarlo.Mi piace pero' ricordare il card. Giuseppe Siri(che in privato,nei primi anni '70, disse,testualmente,era presente un parroco e un mio zio,che ci vorranno 100 anni per correggere gli errori del Vaticano II).Anche passato successe(Atanasio contro Origene,se ricordo bene,e poi nel secondo millennio Giovanni XXIII).Eppure non mi risulta che Siri abbia ritenuto necessario cancellare il Concilio e si sia schierato con Lefebvre.Lo avrebbe fatto se lo avesse ritenuto necessario.Sulle ragioni dell'accenno che ho fatto all'idolatria,piu' sopra,dovrei dilungarmi,ma intelligenti pauca.Dico solo che il nostro destino,e quello della Chiesa,si costruisce ogni giorno,siamo dotati di libero arbitrio e se Siri avesse ritenuto che la Chiesa col Concilio lo conducva su una strada inesorabilmente diretta verso l'inferno,non l'avrebbe serita.Avrebbe servito Gesu' Cristo.L'ha fatto,piaccia o no e con lui moltissime persone anche le piu'oscure.Modernisti,e zelantoni ,idolatri ed eretici entrambi, ,no,non lo servono.
vincenzo angelo
A proposito di Giuda Iscariota,anche se non c'e' niente da scherzare,vorrei dire che si',e' certamente all'Inferno,alla faccia di Bergoglio,ma l'Ultima Cena resta valida."Vuolsi cosi' Cola' dove si puote cio' che si vuole,e piu' non dimandare".
Diodoro
" ...ci possiamo chiedere se sia doveroso espungere l’ultima assise dal catalogo dei Concili canonici. La sentenza sarà emessa dalla Storia e dal sensus fidei del popolo cristiano ancor prima che da un documento ufficiale."
L'Arcivescovo Viganò dice che il Concilio è inaccettabile, è inquinato in radice, ma poi fa appello al giudizio "della Storia e del popolo cristiano" (come se la Storia …Altro
" ...ci possiamo chiedere se sia doveroso espungere l’ultima assise dal catalogo dei Concili canonici. La sentenza sarà emessa dalla Storia e dal sensus fidei del popolo cristiano ancor prima che da un documento ufficiale."
L'Arcivescovo Viganò dice che il Concilio è inaccettabile, è inquinato in radice, ma poi fa appello al giudizio "della Storia e del popolo cristiano" (come se la Storia avesse una personalità ed emettesse giudizi).
A mio giudizio è fuori strada.

Con l'occasione, faccio notare che il Concilio Vaticano II fu la ripresa, 92 anni dopo, del Concilio Vaticano interrotto forzosamente nel 1870, poco dopo l'occupazione di Roma da parte dei Piemontesi - cioè della Massoneria organizzata e aggressiva.
Esso si sarebbe dovuto chiamare "seconda sessione del Concilio Vaticano". Celebrato per concludere, in tempi più sereni, ciò che era stato interrotto traumaticamente, fu impostato largamente (non da tutti i protgonisti, ma da quelli più in vista) come "riconsiderazione positiva delle ragioni del Razionalismo Illuministico"