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FSSPX: il superiore del distretto francese condanna i priori scettici

Padre Christian Bouchacourt, il superiore distrettuale della Fraternità di San Pio X in Francia (FSSPX), ha condannato una lettera di dieci priori francesi della FSSPX che hanno messo in discussione …Altro
Padre Christian Bouchacourt, il superiore distrettuale della Fraternità di San Pio X in Francia (FSSPX), ha condannato una lettera di dieci priori francesi della FSSPX che hanno messo in discussione il riconoscimento dei matrimoni FSSPX da parte delle diocesi locali.
Bouchacourt critica il fatto che i dieci abbiano preparato la loro lettera in segreto senza sottoporla ai loro superiori.
Ritiene, inoltre, che questa iniziativa come una indebita interferenza e foriera di divisioni interne.
Bouchacourt chiede ai sacerdoti francesi di ignorare la lettera e annuncia che i teologi della SSPX stanno per preparare una risposta.
La lettera in francese: FSSPX-Lettre aux Confrères: "Je condamne"
Foto: Christian Bouchacourt, © sspx.org, #newsGxuklkcacm
fasoms
Ma è la giusta fine di chi ha voluto, in modo osinato, rimanere separato da Roma; la loro legittima battaglia , a mio avviso, dovevano condurla all'interno delle "sacre mura" della Chiesa Cattolica Apostolica ROMANA e non a Econe; in questo modo, forse, molte derive neomoderniste si sarebbero potute evitare
Acchiappaladri
Con tristezza vedo che stanno volando gli stracci (e temo che fra poco volerà anche peggio) in una comunità di sacerdoti che si formò con tante sofferenze decenni fa per un problema di coscienza che da 3-4 anni se possibile dovrebbe essere ancora più manifesto e dove invece qualche capo della comunità, che pure considerava il problema di coscienza ancora insanabile sotto Benedetto XVI, ora pensa …Altro
Con tristezza vedo che stanno volando gli stracci (e temo che fra poco volerà anche peggio) in una comunità di sacerdoti che si formò con tante sofferenze decenni fa per un problema di coscienza che da 3-4 anni se possibile dovrebbe essere ancora più manifesto e dove invece qualche capo della comunità, che pure considerava il problema di coscienza ancora insanabile sotto Benedetto XVI, ora pensa che manchi solo qualche timbro per archiviare il problema di coscienza e ritornare canonicamente sotto il governo di Papa Bergoglio, notoriamente paladino della integrale abrogazione del Concilio Vaticano II.

Altra divisione all'orizzonte, altro aiuto a chi sta bollendo la rana cattolica.

SANCTE PIE DECIME ORA PRO NOBIS.