San Pio X, l'Anticristo e... un accorato appello a tutti voi

Perciò se qualcuno chiederà quale motto sia l’espressione della Nostra volontà, risponderemo che esso sarà sempre uno solo: “Rinnovare tutte le cose in Cristo”. Nell’intraprendere e perseguire questa magnifica opera, Venerabili Fratelli, infonde in Noi un grande ardore la certezza di avere in voi tutti degli strenui collaboratori nel realizzare tale impresa. Se ne dubitassimo, dovremmo giudicarvi, a torto, come ignari o indifferenti verso questa nefasta guerra che ora e dovunque è dichiarata e condotta contro Dio. Infatti contro il loro Creatore “le nazioni ebbero fremiti di ribellione e i popoli concepirono idee insensate” [Ps. II, 1], e quasi unanime è il grido dei nemici di Dio: “Allontànati da noi” [Job XXI, 14]. Perciò si è estinta del tutto nei più la riverenza verso l’eterno Dio, e nella condotta della vita, sia pubblica sia privata, non si tiene in alcun conto il principio della Sua suprema volontà; ché anzi con tutte le forze e con ogni artificio si tende a sopprimere completamente addirittura il ricordo e la nozione di Dio.

5. Chi considera ciò, deve pur temere che questa perversione degli animi sia una specie di assaggio e quasi un anticipo dei mali che sono previsti per la fine dei tempi; e che “il figlio della perdizione”, di cui parla l’Apostolo [II Thess. II, 3], non calchi già queste terre. Con somma audacia, con tanto furore è ovunque aggredita la pietà religiosa, sono contestati i dogmi della fede rivelata, si tenta ostinatamente di sopprimere e cancellare ogni rapporto che intercorre tra l’uomo e Dio! E invero, con un atteggiamento che secondo lo stesso Apostolo è proprio dell’“Anticristo”, l’uomo, con inaudita temerità, prese il posto di Dio, elevandosi “al di sopra di tutto ciò che porta il nome di Dio”; fino al punto che, pur non potendo estinguere completamente in sé la nozione di Dio, rifiuta tuttavia la Sua maestà, e dedica a sé stesso, come un tempio, questo mondo visibile e si offre all’adorazione degli altri. “Siede nel tempio di Dio ostentando sé stesso come se fosse Dio” [II Thess. II, 2].

6. Ma nessuno sano di mente può mettere in dubbio l’esito della battaglia condotta dai mortali contro Dio. È concesso infatti all’uomo, che abusa della propria libertà, di violare il diritto e l’autorità del Creatore dell’universo; tuttavia è da Dio che dipende sempre la vittoria: ché anzi è tanto più prossima la sconfitta, quanto più l’uomo, sperando nel trionfo, si ribella con maggiore audacia. Dio stesso ci ammonisce nelle sacre Scritture: “Chiude gli occhi sui peccati degli uomini” [Sap. XI, 24] come fosse immemore della propria potenza e della propria maestà [Ps. LXXVII, 65], ma poi, dopo questo apparente ripiegamento, “risvegliandosi come un potente inebriato dal vino, spezzerà le teste dei suoi nemici” [Ib. LXVII, 22] affinché tutti sappiano “che Dio è re di tutta la terra” [Ps. XLVI, 8] e “perché le genti comprendano che sono soltanto uomini” [Ib. IX, 20].

7. Tutto ciò, Venerabili Fratelli, fa parte della nostra salda fede e delle nostre attese. Tuttavia tale fiducia non ci dispensa, per quanto dipende da noi, di propiziare il compimento dell’opera di Dio, e ciò non solo insistendo nella preghiera: “Sorgi, o Signore, perché l’uomo non prevalga” [Ib. IX, 19]. In verità, ciò che più interessa è che nelle opere e nelle parole, in piena luce, sostenendo e rivendicando il supremo dominio di Dio sugli uomini e su tutte le altre creature, siano santamente onorati e rispettati da tutti il Suo diritto e il Suo potere di comandare. E ciò non è soltanto richiesto dal dovere imposto dalla natura, ma anche dal comune interesse del genere umano. Chi mai, infatti, Venerabili Fratelli, non si sentirà turbato dalla trepidazione e dall’angoscia nel vedere che gli uomini — mentre si esaltano giustamente i progressi umani — si combattono atrocemente la maggior parte fra loro, così che quasi vi è guerra di tutti contro tutti? Il desiderio di pace è certamente un sentimento comune a tutti, e non vi è alcuno che non la invochi ardentemente. La pace, tuttavia, una volta che si rinneghi la Divinità è assurdamente invocata: dove è assente Dio, la giustizia è esiliata; e tolta di mezzo la giustizia, invano si nutre la speranza della pace. “La pace è opera della giustizia.


S. Pio X, E supremi apostolatus cathedra, 1903

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UN ACCORATO APPELLO A TUTTI VOI...

Forse anche a te, gentile lettore o lettrice, piacerebbe tanto poter vivere in una relativa pace mondiale gli anni che ti restano. Ciò pur sapendo che non c’è vera vita cristiana senza croce, senza un impegno eroico che porti a diventare santi e a spargere fermenti di santità.

Tuttavia, guardiamoci intorno: chi può negare che le profezie bibliche e le rivelazioni private riconosciute dalla Chiesa riguardino proprio i nostri tempi?

Per quale generazione, se non per la nostra, il Signore ha chiesto: «Ma il Figlio dell’uomo, quando tornerà, troverà la fede sulla terra?» (Lc 18,8).

E chi sono se non gli occidentali di oggi, quelli che al Re, prima che ritorni nella gloria, mandano «dietro un’ambasceria a dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi» (Lc 19,14)?
Non sono i cuori dei nostri paesi, delle nostre città, delle nazioni del mondo attuale quelli nei quali «per il dilagare dell’iniquità, l’amore di molti si raffredderà» (Mt 24,12)?

Non parla forse San Paolo della chiesa ufficiale non più cattolica ma venduta al mondo, quando annuncia: «Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole» (2 Tm 4,3-4)?

Da Quito, in Ecuador, e dal XVI secolo, una santa suora raccoglie e trasmette parole che sono il ritratto della nostra società, denunciando…

…lo spirito avvelenato di impurità che in quel tempo dominerà, percorrendo le strade, piazze e i luoghi pubblici come un mare immondo e godendo di una libertà talmente sorprendente che quasi non resteranno più nel mondo anime vergini. Il quarto significato è il riconoscimento del potere delle sette, che abilmente si introdurrà nelle famiglie estinguendo l’innocenza nei cuori dei piccoli, soffocando in tal modo anche le vocazioni sacerdotali… Disgraziatamente, la Chiesa passerà allora attraverso una notte oscura in cui mancherà un prelato e un padre che vegli con amore, con dolcezza e forza, perspicacia e prudenza, e molte anime si perderanno mettendo in pericolo la loro stessa salvezza eterna.

E qual è oggi il volto di Roma, la città dove furono San Pietro e San Paolo stessi a portare la fede, e che fu poi colmata di doni spirituali nella storia gloriosa dei Pontefici e della Cristianità? Non è forse già riconoscibile la «grande prostituta» che siede sui «sette colli» la «madre delle prostitute e degli abomini della terra» (Ap 17)?

Per quali tempi, se non i nostri, la Beata Anna Caterina Emmerick (1774-1824), guardando nel futuro, vede…

…anche il rapporto tra i due papi. […] Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città [di Roma]. Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità… Allora la visione sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà.

Come non pensare a quello che sta succedendo in Vaticano nei nostri giorni e a tutti i sacerdoti, i religiosi e le religiose, le comunità e gli istituti cattolici che dal 2013 ad oggi sono crudelmente perseguitati, commissariati, destituiti, allontanati dalla cura delle anime, infangati e ridotti sul lastrico?
Poi per quale clero e per quale gente, se non quelli che abbiamo intorno, la stessa Beata osserva:

Anche se rimanesse un solo cattolico, la Chiesa vincerebbe di nuovo perché non si fonda sui consigli e sull’intelligenza umani. Mi fece anche vedere che non era rimasto quasi nessun cristiano, nell’antico significato della parola.

La profezia de La Salette (1846) non scandisce forse per i nostri tempi la previsione che «Roma perderà la Fede e diventerà la sede dell’anticristo. I demoni dell’aria con l’anticristo faranno dei grandi prodigi sulla terra e nell’aria e gli uomini si pervertiranno sempre più»?

E da Fatima non ci vengono annunci che riguardano strettamente il nostro presente e vicinissimo futuro?

Tuttavia a Fatima, nel 1917, Maria Santissima, Madre di Dio e dei cristiani, Condottiera dei suoi figli a Lei consacrati e devoti, ha anche solennemente annunciato: «Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà!».

E allora, eccoci. Fedeli a Cristo nel piccolo resto dei suoi fedeli, in mezzo ai lupi della falsa chiesa che si è accordata con il mondo, noi andiamo avanti.

Con un sorriso, giorno dopo giorno cerchiamo di strappare un sorriso e di salvare più anime possibili, al prezzo che Dio ci chiederà.

E poi un giorno, se saremo stati credibili e perseveranti, il Signore Gesù ci dirà: «Bene, servo buono e fedele, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone».

Guai, invece, a chi avrà seppellito i propri talenti e quelli degli altri. «Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha» (Mt 25,29).


Fonte:

lucechesorge.org/…/sappiamo-ricono…
Massimo M.I. condivide questo
4
Spiritualità.
.Altro
Spiritualità.

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il vandea
San Pio X, intercedi per la Santa Chiesa , che hai fedelmente servito e tanto amato , chiedi a Gesu'di intervenire presto a instaurare il Suo Santo Regno !!
Tempi di Maria
AMEN!
Francesco I
Marziale
I modernisti stanno ritti per ricevere Dio Eucaristico.