Ma il Dio di Avvenire e dei Ciellini è Allah ?

Marco Tarquinio

Ieri “Avvenire” ha pubblicato un editoriale (un editoriale esprime la linea ufficiale del giornale) e il cuore di tale editoriale è un’enormità decisamente fuori dalla fede cattolica.
Purtroppo tale editoriale è firmato da un mio amico di CL, ma bisogna essere anzitutto amici della verità, per cui – con dolore – devo rilevare che se il giornale della Cei propone una simile idea come suo editoriale, siamo a un passo dall’abisso (e anche dal ridicolo).
Ecco la frase su cui l’editoriale di “Avvenire” costruisce tutto il suo teorema bergogliano:
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“Infatti, per chiunque creda – cristiano o islamico o ebreo – Dio è uno, grande, onnipotente, misericordioso. Le differenze semmai sono a riguardo dell’io”.
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Come si vede ormai “l’effetto Bergoglio” sta dilagando. Siamo alle parole in libertà. A leggere questo editoriale del giornale della Cei infatti la fede dei cristiani e dei musulmani sarebbe la stessa e identica sarebbe la loro concezione di Dio.
Ma il direttore di “Avvenire”, Tarquinio, che un tempo fu ratzingeriano, non ha mai sentito parlare della Santissima Trinità che è il cuore della fede cristiana e che i musulmani ritengono la peggiore delle bestemmie?

Nella cupola della Moschea della Roccia, costruita dai musulmani sul luogo santo degli ebrei, al posto dell’antico Tempio di Gerusalemme, campeggia una scritta che appunto nega la Trinità. L’islam in quella scritta proclama: “Dio non ha un figlio”.
L’Islam nasce proprio dalla negazione della divinità di Gesù Cristo e dalla negazione della Trinità di Dio. E’ il più radicale e violento attacco che si sia visto al cuore della fede cristiana.
Possiamo dunque dire che non c’è differenza nella concezione di Dio fra cristiani e musulmani?
È lo stesso apostolo san Giovanni a chiarire che se non si riconosce il Figlio, non si possiede nemmeno il Padre:
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Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre” (1Gv 2, 22-23)
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Mi sembra chiarissimo. Ed è ovvio che l’abissale differenza nella concezione dell’ “io” (della persona), fra Islam e cristianesimo, deriva proprio da un’abissale differenza nella concezione di Dio.
Ad “Avvenire” però lo ignorano. So per certo che l’editorialista ha almeno sentito parlare della Santissima Trinità e del credo trinitario dei cristiani. Tuttavia i tempi – nella Chiesa e dentro CL – sono tali che la Verità della fede viene ormai allegramente cestinata, per dar voce alle più assurde supercazzole.
Mi pare, vedendo quello che accade nella Chiesa (e anche il triste spettacolo del Meeting 2016), che si possa dire che molti “si vergognano di Cristo”, come amaramente lamentò don Giussani nella sua ultima intervista. Oggi questa tendenza è diventata dominante dentro Cl e nella Chiesa.
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Solo come memorandum riproduco qui sotto alcuni passi della DOMINUS JESUS che ricordano a tutti qual è la fede dei cattolici:
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Il perenne annuncio missionario della Chiesa viene oggi messo in pericolo da teorie di tipo relativistico, che intendono giustificare il pluralismo religioso, non solo de facto ma anche de iure (o di principio).
Di conseguenza, si ritengono superate verità come, ad esempio, il carattere definitivo e completo della rivelazione di Gesù Cristo, la natura della fede cristiana rispetto alla credenza nelle altre religioni, il carattere ispirato dei libri della Sacra Scrittura, l’unità personale tra il Verbo eterno e Gesù di Nazareth, l’unità dell’economia del Verbo incarnato e dello Spirito Santo, l’unicità e l’universalità salvifica del mistero di Gesù Cristo, la mediazione salvifica universale della Chiesa, l’inseparabilità , pur nella distinzione, tra il Regno di Dio, Regno di Cristo e la Chiesa, la sussistenza nella Chiesa cattolica dell’unica Chiesa di Cristo.
Per porre rimedio a questa mentalità relativistica, che si sta sempre più diffondendo, occorre ribadire anzitutto il carattere definitivo e completo della rivelazione di Gesù Cristo.
Deve essere, infatti, fermamente creduta l’affermazione che nel mistero di Gesù Cristo, Figlio di Dio incarnato, il quale è « la via, la verità e la vita » (Gv 14,6), si dà la rivelazione della pienezza della verità divina: « Nessuno conosce il Figlio se non il Padre e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare » (Mt 11,27); « Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato » (Gv 1,18); « È in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità e voi avete in lui parte alla sua pienezza » (Col 2,9‑10).
Fedele alla parola di Dio, il Concilio Vaticano II insegna: « La profonda verità , poi, sia su Dio sia sulla salvezza dell’uomo, risplende a noi per mezzo di questa rivelazione nel Cristo, il quale è insieme il mediatore e la pienezza di tutta la rivelazione »

E ribadisce: « Gesù Cristo dunque, Verbo fatto carne, mandato come “uomo agli uomini” , “parla le parole di Dio” (Gv 3,34) e porta a compimento l’opera di salvezza affidatagli dal Padre (cf. Gv 5,36; 17,4). Perciò egli, vedendo il quale si vede il Padre (cf. Gv 14,9), col fatto stesso della sua presenza e manifestazione di Sé, con le parole e con le opere, con i segni e con i miracoli, e specialmente con la sua morte e con la gloriosa risurrezione dai morti e, infine, con l’invio dello Spirito di verità compie e completa la rivelazione e la conferma con la testimonianza divina […]. L’economia cristiana, dunque, in quanto è l’alleanza nuova e definitiva, non passerà mai, e non si dovrà attendere alcuna nuova rivelazione pubblica prima della manifestazione gloriosa del Signore nostro Gesù Cristo (cf. 1 Tm 6,14 e Tt 2,13) »

Per questo l’enciclica Redemptoris missio ripropone alla Chiesa il compito di proclamare il Vangelo, come pienezza della verità : « In questa Parola definitiva della sua rivelazione, Dio si è fatto conoscere nel modo più pieno: egli ha detto all’umanità chi è. E questa autorivelazione definitiva di Dio è il motivo fondamentale per cui la Chiesa è per sua natura missionaria. Essa non può non proclamare il vangelo, cioè la pienezza della verità che Dio ci ha fatto conoscere intorno a se stesso». Solo la rivelazione di Gesù Cristo, quindi, « immette nella nostra storia una verità universale e ultima, che provoca la mente dell’uomo a non fermarsi mai ».

Antonio Socci
Lionel L. Andrades
Questa falsa premessa è utilizzato dal Prof. Mattei. E ‘su questa irrazionalità che ha costruito una teologia
Il Concilio Vaticano II è una rottura con il passato SOLO quando un’inferenza irrazionale, una falsa premessa viene utilizzato nell’interpretazione. Senza questa falsa premessa Concilio Vaticano II ha una continuità con la Tradizione.
Questa falsa premessa è utilizzato dal Prof. Mattei …
Altro
Questa falsa premessa è utilizzato dal Prof. Mattei. E ‘su questa irrazionalità che ha costruito una teologia

Il Concilio Vaticano II è una rottura con il passato SOLO quando un’inferenza irrazionale, una falsa premessa viene utilizzato nell’interpretazione. Senza questa falsa premessa Concilio Vaticano II ha una continuità con la Tradizione.
Questa falsa premessa è utilizzato dal Prof. Mattei. E ‘su questa irrazionalità che ha costruito una teologia.
Cambiare la premessa e la teologia e cambiato. Concilio Vaticano II cambia. Provalo.

-Lionel Andrades
Il Concilio Vaticano II è stato un Concilio “tradito”? Sì, da Giovanni XXIII - di Roberto de Mattei
www.riscossacristiana.it/il-concilio-vat…
Lionel L. Andrades
Maria Guarini, Padre Stefano di Radio Vobiscum come Padre Serafino Lanzetta FFI commette lo stesso errore sul Concilio Vaticano II
Maria Guarini in una intervista con Padre Stefano di Fraternità San Pio X per Radio Vobiscum, fa lo stesso errore sul Concilio Vaticano II. Anche lo stesso error di padre Stefano Lanzetta di Frati Francescani di Immaculata.
Maria Guarini autore e tradizionalista, …Altro
Maria Guarini, Padre Stefano di Radio Vobiscum come Padre Serafino Lanzetta FFI commette lo stesso errore sul Concilio Vaticano II

Maria Guarini in una intervista con Padre Stefano di Fraternità San Pio X per Radio Vobiscum, fa lo stesso errore sul Concilio Vaticano II. Anche lo stesso error di padre Stefano Lanzetta di Frati Francescani di Immaculata.

Maria Guarini autore e tradizionalista, capisce solo un Concilio Vaticano II, interpretate con una premessa irrazionale. Quindi per lei, Lumen Gentium sarebbe una contraddizione per il dogma extra ecclesiam nulla salus. Era cosi anche per Padre Serafino Lanzetta nel suo nuovo libro. Per loro tutto Lumen Gentium 8,16 e 14 si riferiscono a casi visibile nei carne e quindi è una contraddizione per extra ecclesiam nulla salus e resto della Tradizione. In altre parole, coloro che sono salvati in 'ignoranza invincibile'(LG 16), 'elementi di santificazione e verita'(LG 8), 'susistit it' (LG 8),' gli elementi o beni dal complesso dei quali la stessa Chiesa è edificata e vivificata, alcuni, anzi parecchi ed eccellenti, possono trovarsi fuori dei confini visibili della Chiesa cattolica'(UR 3), queste Chiese e comunità separate, quantunque crediamo abbiano delle carenze, nel mistero della salvezza non son affatto spoglie di significato e di valore.'(UR 3),'Coloro infatti che credono in Cristo ed hanno ricevuto validamente il battesimo, sono costituiti in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa cattolica.'(UR 3) sono noti a noi,fisicamente visibili per essere eccezioni esplicite per il dogmaextra ecclesiam nulla salus.Può vedere i morti in Cielo? E vero?
Maria Guarini, come p.Stefano di Radio Vobiscum, e la maggior parte della Fraternità Sacerdotale San Pio X, non conoscono che l'errore originale è stato fatto nella Lettera del Sant'Uffizio 1949 durante il pontificato di Papa Pio XII. La Lettera ha erroneamente detto che coloro che sono stati salvati con il battesimo di desiderio e nell'ignoranza invincibile (che non mai ha avuto il Vangelo predicato a loro non per colpa loro) sono noti a noi nel presente tempi.Nella Lettera questa categoria di defunti- salvati, sono eccezioni alla interpretazione letterale e tradizionale di extra extra ecclesiam nulla salus secondo p.Leonard Feeney.
Era nella Lettera del Sant'Uffizio che la Chiesa cattolica ha lasciato i suoi insegnamenti tradizionali sul altre religioni e comunità cristiane e tuttavia questo modernismo è stata accettata dai tradizionalisti, tra cui la Fraternità San Pio X e Maria Guarini.
E una ironia che hanno approvato il ragionamento irrazionale nella Lettera del Sant'Uffizio, e utilizzate lo stesso ragionamento nell'interpretare il Concilio Vaticano II e poi respinto dal Concilio.Con stessa premessa loro ha accettato la Lettera durante il pontificato di Papa Pio XII e con stessa premessa ha rigetto Concilio Vaticano II.
Per me LG 16, LG 8 ecc non si riferiscono alle casi visibile fiscamente , ma e sono una possibilità che solo Dio conosce. Non i può dire che ci sono anche un solo persona cosi negli ultimi 100 anni.Noi non sanno e non possono sanno questi casi.Ciò che non esiste nella nostra realtà non devono una eccezione.
Dal momento loro non esistono nella nostra realtà.Non possono diventa eccezioni per il battesimo di acqua per tutti nel 2014, per andare in paradiso ed evitare l'inferno.Maria Guarini non può incontrare qualcuno a Roma, salvato con il battesimo di desiderio.
Così LG16,8,14 ecc non contraddicono l'interpretazione tradizionale sul extra ecclesiam nulla salus a meno che non si presume che i morti salvato sono visibili a noi.Concilio Vaticano II è in accordo con il dogma, come interpretata dai Concili della Chiesa, papi , santi e p.Leonard Feeney di Boston.
-Lionel Andrades
Concilio Vaticano II sulle Musalmani

Il Concilio Vaticano II (Ad Gentes 7) indica che tutti musalmani e gli altri non cattolici, hanno bisogno fede cattolica e il battesimo di acqua per la salvezza cioe, per andare in Paradiso e evitare l'inferno.

E ncessario che tutti si convertanto al Cristo conosciuto attraverso la predicazione della Chiesa, ed a lui e alla Chiesa, suo corpom siano incorporate attraverso il battesimo. Cristo stesso infatti, "ribadendo expressamente la necessità della fede e del battesimo-Ad Gentes 7 , Concilio Vaticano II.

In Il Concilio Vaticano II non ci sono eccezioni menzionata per Ad Gentes 7.
Tutti bisogna fede e battesimo. Spesso si dice che ci sono eccezioni a Ad Gentes 7 ,che dice che tutti bisogna Fede Cattolica e il battesimo di acqua. Ma ci sono delle eccezioni solo se una falsa premessa utilizatto nell'interpretazione.Solo con una falsa premessa.Senza questa falsa premessa Concilio Vaticano II e tradizionale.Vedi!
Esempio di falsa premessa e conclusione.
Seme di verbo ( seeds of the Word) Ad Gentes 11, Concilio Vaticano II.
Falsa premessa : Noi posso vedere non Cattolici che hanno ricevuto salvezza in 2014 con 'seme di Verbo'.
Falsa Conclusione: Concilio Vaticano II contraddire extra ecclesiam nulla salus. Concilio Vaticano II contradirre se stessa. Ad Gentes 11 (seme di verbo) e una eccezione per Ad Gentes 7 ( tutti bisogna fede e battesimo).

Senza la falsa premessa.
Semi di verbo e una possibilita. Una possibilita non e una realita in tempo presente.Non esiste in presente tempo per noi.Una possibilita non e una eccezione.
Semi di Verbo non e una eccezione per il dogma extra ecclesiam nulla salus e neanche Ad Gentes 7.
Non e conosciuto e visibile, non e rilevante per il dogma extra ecclesiam nulla salus o Ad Gentes 7.
Conclusione: Concilio Vaticano II non contraddire il dogma extra ecclesiam nulla salus ma e in accordo con il dogma.

Cosi con LG 8, LG 14, LG 16,NA 2,UR 3 ecc.Neanche e eccezione qui.
-Lionel Andrades