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Le lettere di Berlicche arrivano a Gloria.tv

Una lettera scritta il 28 luglio dal cardinale di Westminster (GB), Nichols, all'arcivescovo Roche, Prefetto della Congregazione per la Liturgia, è trapelata ed è entrata in possesso di Gloria.tv (below).

Contiene sei domande sull'applicazione del Traditionis Custodes. Nichols chiede:
- se verranno pubblicati dei documenti a seguire il TC;
- se il TC abroga la celebrazione degli altri sacramenti e del Breviario Romano;
- se il calendario di Novus Ordo deve essere imposto sul Rito Romano;
- che traduzioni vanno usate per le letture del Rito Romano;
- chi costituisca esattamente un "gruppo" di Rito Romano (TC);
- se il TC consenta i Requiem di Rito Romano secondo l'indulto Agatha-Christie del 1971.

Nichols cita un'interpretazione canonica del TC presentata da "The Latin Mass Society" ["Società per la Messa il latino"] la cui ragion d'essere è la promozione del Rito Romano ("ovviamente ciò non è in sintonia con il pensiero del Santo Padre") e di altri gruppi simili (FSSP, Istituto del Cristo Re). Nichols chiede come comportarsi con loro.

Roche risponde il 4 agosto, insistendo che l'uso del Rito Romano è "concesso in via eccezionale" e che il TC vuole un "ritorno" al Novus Ordo [fallito].

Per lui, il TC permette “prudenza pastorale” ma “solo per un tempo limitatissimo.” Lui sospetta che il Summorum Pontificum sia stato "male interpretato" causando una "crescita" poi "non sanzionata" da Benedetto XVI.

Vale la pena di notare che la posizione di Roche, contraria al Vaticano II, è che una maggiore autonomia dei vescovi diocesani nelle materie liturgiche è stata "inutile" e quindi Francesco ha tolto loro questo potere.

Roche scrive che il TC parla solo della Messa Romana e chiede a Nichols di considerare i cambiamenti al calendario "con molta attenzione". Le tradizioni usate nel Rito Romano andrebbero prese dalle traduzioni [spesso manipolate] usate per il Novus Ordo, mentre i "gruppi" sono, per Roche, parrocchie personali e congregazioni stabili.

Toche non conosce l'indulto che permette le Messe da Requiem ma sostiene che, qualora esistesse, il TC l'avrebbe abolito. Dopo tanto legalismo e tanta rigidità, Roche afferma che "questo è un momento che richiede ai pastori delicata cura e direzione".

Roche contraddice Benedetto XVI affermando che Paolo VI ha "abrogato" il Rito Romano, che è "diverso dalla riforma Conciliare" e incoraggia una "ecclesiologia che non fa parte del Magisterium della Chiesa". In altre parole, secondo Roche l'ideologia del Vaticano II è una nuova religione.

Roche indulge in clericalismo insistendo che l'interpretazione canonica del TC presentata da The Latin Mass Society – gestita da laici – “non ha alcun peso e non andrebbe pubblicata come un commento autorevole" perché "solo i vescovi" [a cui Francesco ha tolto il potere] supervisionano la liturgia.

Un insider britannico ha commentato con Gloria.tv che il cardinale Vincent ha giocato con Roche facendogli domande soft, fingendo le parti rispettivamente "del buono e del cattivo tanto spesso viste in TV".

Foto: Vincent Nichols © Mazur/catholicnews.org.uk, CC BY-NC-ND, #newsElwxlcxjak





warrengrubert
Quante domande! Perché non obbedire a Francesco? Lui invita allo squilibrio, alla obbedienza dello spirito (non si sa quale, ma fa lo stesso), per cui siete autorizzati a fare quello che volete: siate squilibrati e obbedite allo spirito, ignorate i documenti dell'impostoRe e celebrate vetus ordo!