Alea
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«La verità è una relazione»?

estratto da Tempi.it «La verità è una relazione»? Datemi retta, quel Papa Francesco ne sa una più di me, scrive il diavolo Settembre 23, 2013 Berlicche La lettera di Bergoglio a Repubblica rovina i …Altro
estratto da Tempi.it
«La verità è una relazione»? Datemi retta, quel Papa Francesco ne sa una più di me, scrive il diavolo
Settembre 23, 2013 Berlicche
La lettera di Bergoglio a Repubblica rovina i piani di Berlicche: se l’assoluto si fa i fatti suoi, gli uomini possono farsi i loro. La novità del cristianesimo non è lo spirito, l’eterno. È la carne, la storia
Mio caro Malacoda, sinceramente, per quanto possa essere sincero un diavolo, non capisco lo scandalo sulla rivelazione” di papa Francesco che la verità non è “assoluta”. Certo l’ha detto («io non parlerei, nemmeno per chi crede, di verità “assoluta”») ma con ciò non ha affermato che sia “relativa”, ha confermato una cosa affatto diversa: che è in “relazione”. L’assoluto che entra in relazione non cambia la propria natura, cambia il mondo. Il tranello è linguistico, ma Francesco non è un ingenuo e avvisa il suo interlocutore: non pensare di usarmi pro domo tua, «bisogna intendersi bene sui termini», dire che «la verità è una …Altro
Francesco I
Ecco il più recente esempio di Magistero Straordinario cui ogni fedele è tenuto a credere, tutto il resto sono chiacchiere!
Ceremonies of the dogma of the AssumptionAltro
Ecco il più recente esempio di Magistero Straordinario cui ogni fedele è tenuto a credere, tutto il resto sono chiacchiere!

Ceremonies of the dogma of the Assumption
cristian d amico
penso che molta confusione regna perchè non si distingue il piano dell'essere e dell'esistenza:
Quale è la Verità? La verità è Gesù Cristo, oggettivamente, ontologicamente, realmente.
Come la incontro questa Verità? Lui mi si fa incontro, come accadde agli apostoli e a ciascuno di noi, tramite la comunità dei credenti e con lui instauro una relazione nella carne della mia esistenza quotidiana …Altro
penso che molta confusione regna perchè non si distingue il piano dell'essere e dell'esistenza:
Quale è la Verità? La verità è Gesù Cristo, oggettivamente, ontologicamente, realmente.
Come la incontro questa Verità? Lui mi si fa incontro, come accadde agli apostoli e a ciascuno di noi, tramite la comunità dei credenti e con lui instauro una relazione nella carne della mia esistenza quotidiana (questo è ciò che intende il Papa) attraverso i sacramenti, la preghiera, le persone ecc.
Sul piano dottrinale e dell'essere la verità non è una relazione (seppur anche Dio è in sè stesso misteriosamente una Relazione tra Persone divine, ma relazione ontologica)
Sul piano esistenziale/storico di ciascuno di noi questa verità oggettiva si manifesta e si esprime attraverso una relazione di fede e di amore con il Signore nella Sua chiesa.

Concordo con le parole di Alea:
"Obbedienza però anche al Papa che sbaglia; una obbedienza sincera e senza mormorazioni ma esprimendo la propria opinione ovviamente senza violenza e ribellione"
🤗
Alea
Caro Francesco lo stesso Papa sul magistero ordinario si è ritrattato. Un Papa può ordinariamente fare enormi errori come la storia c'insegna: basta prendere il carteggio di Santa Caterina.
Obbedienza però anche al Papa che sbaglia; una obbedienza sincera e senza mormorazioni ma esprimendo la propria opinione ovviamente senza violenza e ribellione.
🤗
Francesco I
@Alea
Distinguo
)Magistero straordinario:
Il dogma dell'infallibilità papale (o infallibilità pontificia) afferma che il papa non può sbagliare quando parla ex cathedra, ossia come dottore o pastore universale della Chiesa (episcopus servus servorum Dei). Dunque, il dogma vale solo quando esercita il ministero petrino proclamando un nuovo dogma o definendo una dottrina in modo definitivo come …Altro
@Alea

Distinguo

)Magistero straordinario:

Il dogma dell'infallibilità papale (o infallibilità pontificia) afferma che il papa non può sbagliare quando parla ex cathedra, ossia come dottore o pastore universale della Chiesa (episcopus servus servorum Dei). Dunque, il dogma vale solo quando esercita il ministero petrino proclamando un nuovo dogma o definendo una dottrina in modo definitivo come rivelata.

)Magistero ordinario:

Sul magistero ordinario il fedele è tenuto ad ascoltare le opinioni del Papa, ma solo come tali non è vincolata nè la fede nè l'osservanza.

-Sinora un solo Papa si è avvalso del dogma dell'infallibilità : Sua Santità Pio XII:
Nel 1950 papa Pio XII ha definito il dogma dell'Assunzione della Vergine Maria, usando delle parole "tecniche", cioè solenni ed esplicite, che non lasciano spazio a dubbi o discussioni dottrinali[1]: « Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la Chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo. »

Giovanni 14, 6

dicit ei Iesus ego sum via et veritas et vita nemo venit ad Patrem nisi per me

Ergo , per un cristiano, la Verità non è una relazione, ma è Gesù di Nazareth stesso!

LAUDETUR JESUS CHRISTUS ET MARIA IMMACULATA
Alea
Beh, Papa Francesco ti ha risposto meglio di me:
Papa Francesco: Gesù si conosce nel dialogo con Lui
Alea
"Mio Dio, credo fermamente quanto Voi, infallibile Verità, avete rivelato e la santa Chiesa ci propone a credere.
la riflessione teologica al momento del Dogma dell'Infallibilità del Papa fu questa:
I vescovi non sono infallibili, tutti i vescovi riuniti in un concilio non sono infallibili; MA LA CHIESA E' INFALLIBILE!
L'infallibilità della Chiesa risiede, quindi, solo nel Papa.
Il Papa al momento …Altro
"Mio Dio, credo fermamente quanto Voi, infallibile Verità, avete rivelato e la santa Chiesa ci propone a credere.

la riflessione teologica al momento del Dogma dell'Infallibilità del Papa fu questa:
I vescovi non sono infallibili, tutti i vescovi riuniti in un concilio non sono infallibili; MA LA CHIESA E' INFALLIBILE!
L'infallibilità della Chiesa risiede, quindi, solo nel Papa.
Il Papa al momento dell'investitura pronunzia un giuramento vincolante ed estremamente limitativo che gli impedisce cambiare una sola riga del Magistero.
Il Papa non è ambiguo ma ha sperimentato Dio e Lui è complesso per l'intelligenza umana tanto da essere incomprensibile.
In questo modo non gli intelligenti ma solo i "Graziati" riescono a comprenderlo.
Beato chi ama la cecità della Fede. Tutti i santi hanno dovuto imparare ad amarla.
Altri 2 commenti da Alea
Alea
dall'articolo su-riportato:
... dire che «la verità è una relazione… non significa che la verità sia variabile e soggettiva, tutt'altro». A scanso di equivoci (ma l’equivoco è di chi equivoca) precisa: «Dio non è un’idea, sia pure altissima, frutto del pensiero dell’uomo. Dio è realtà con la “R” maiuscola… non dipende dal nostro pensiero».
da te:
tutto ciò che è contrario a quello che ha …Altro
dall'articolo su-riportato:
... dire che «la verità è una relazione… non significa che la verità sia variabile e soggettiva, tutt'altro». A scanso di equivoci (ma l’equivoco è di chi equivoca) precisa: «Dio non è un’idea, sia pure altissima, frutto del pensiero dell’uomo. Dio è realtà con la “R” maiuscola… non dipende dal nostro pensiero».
da te:
tutto ciò che è contrario a quello che ha detto e fatto GESU è falsità e menzogna.

Il problema è che la conoscenza e comprensione di Gesù, del cristiano è incompleta; è una mezza verità su Gesù quella che tu come chiunque altro può avere, anche i santi. Il fatto di bere dalla Fonte non può portare il bevitore a considerarsi una fonte: è una bottiglia che Gesù può riempire continuamente (sacramenti in Grazia). Lucifero ha fatto proprio l'errore d'essere talmente pieno di Dio da considerarsi una fonte. Ecco che nella sua superbia adesso è secco.
Non confondere la tua conoscenza di Gesù con Gesù.
Solo la Chiesa, per Grazia di Dio, ha la Conoscenza di Gesù in ogni tempo, fino alla fine.
Alea
Ego sum via, veritas et vita [Gv 14, 6]
Con queste ineffabili Parole il Signore ci dice che la Verità è Lui e solo camminando con Lui la conosceremo. L'uomo per quanta Grazia il Signore gli possa dare non conoscerà mai la Verità tutta intera. Imperfetta è la nostra conoscenza e imperfetta la nostra profezia (San Paolo).
La Verità è quello che conosciamo, sempre in maniera limitata, nella …Altro
Ego sum via, veritas et vita [Gv 14, 6]
Con queste ineffabili Parole il Signore ci dice che la Verità è Lui e solo camminando con Lui la conosceremo. L'uomo per quanta Grazia il Signore gli possa dare non conoscerà mai la Verità tutta intera. Imperfetta è la nostra conoscenza e imperfetta la nostra profezia (San Paolo).
La Verità è quello che conosciamo, sempre in maniera limitata, nella Relazione con Gesù; Via, Verità e Vita.
Ogni uomo nato dallo Spirito sa che la sua conoscenza di Cristo è un crescendo e un divenire! Il Signore infatti si svela nella vita del credente e non è la stessa conoscenza che si può avere a 20 anni che quella che si può avere a 40. Questo mi porta a ricordare un detto gesuita: "Ognuno ama Dio secondo la Grazia che ha ricevuto". Essendo la Grazia cumulativa come i Meriti, la verità per dirla semplice è come un cipolla a strati, ogni strato è cipolla ma lo strato esterno non è il cuore della cipolla. Nella relazione con Cristo attraverso la "Scienza della Croce" si arriva sempre più alla Conoscenza e alla Verità, da Verità parziali a Verità parziali sempre più profonde.
Francesco I
Ego sum via, veritas et vita [Gv 14, 6]. Con queste inequivocabili parole il Signore ci ha indicato qual è il sentiero autentico che conduce alla felicità eterna.
Chi asserisce che la verità non è assoluta NON È UN CRISTIANO in quanto, per un cristiano la verità è Gesù di Nazareth!
LAUDETUR JESUS CHRISTUS ET MARIA IMMACULATAAltro
Ego sum via, veritas et vita [Gv 14, 6]. Con queste inequivocabili parole il Signore ci ha indicato qual è il sentiero autentico che conduce alla felicità eterna.
Chi asserisce che la verità non è assoluta NON È UN CRISTIANO in quanto, per un cristiano la verità è Gesù di Nazareth!

LAUDETUR JESUS CHRISTUS ET MARIA IMMACULATA
Maurizio Muscas
Perché non tace?Ma gli e' cosi difficile parlar chiaro senza anfibologismi e sofismi ? Assurdo.. 🤐
Alea
O meglio ancora se non amo i miei nemici Dio non è nel mio cuore!
A volte anche io faccio fuggire Gesù dal mio Cuore, e così fanno tutti, quando offesi vogliamo restituire pan per focaccia.
Quando ci indigniamo, a meno che non sia santo zelo (ma prima bisogna essere santi), e vogliamo metaforicamente uccidere (con le parole!) peccato e peccatore in noi c'è il diavolo. Quello è indemoniato! Il …Altro
O meglio ancora se non amo i miei nemici Dio non è nel mio cuore!

A volte anche io faccio fuggire Gesù dal mio Cuore, e così fanno tutti, quando offesi vogliamo restituire pan per focaccia.
Quando ci indigniamo, a meno che non sia santo zelo (ma prima bisogna essere santi), e vogliamo metaforicamente uccidere (con le parole!) peccato e peccatore in noi c'è il diavolo. Quello è indemoniato! Il suo cuore è accecato dall'ira! E' uno strumento del male, anche di più di chi sta criticando!
batflavia
adesso ti sei risposto tu: visto che rispondendo in quel modo a quello che ti ho scritto hai palesemente dimostrato che non ami i tuoi nemici. A questo punto dovresti domandarti: ma se non amo i miei nemici (che è un amore che dà Dio) ho veramente capito l'amore di Dio? Amo veramente Dio? o solo l'idea che mi sono fatto di Lui?
Nel cristianesimo sono due cose che vanno di pari passo, non esiste …Altro
adesso ti sei risposto tu: visto che rispondendo in quel modo a quello che ti ho scritto hai palesemente dimostrato che non ami i tuoi nemici. A questo punto dovresti domandarti: ma se non amo i miei nemici (che è un amore che dà Dio) ho veramente capito l'amore di Dio? Amo veramente Dio? o solo l'idea che mi sono fatto di Lui?

Nel cristianesimo sono due cose che vanno di pari passo, non esiste l'una senza l'altra. non si può amare Dio senza amare il prossimo e non si può amare il prossimo senza amare Dio.
batflavia
ti sei scordato di leggere i versetti successivi... o forse quelli ti interessano di meno: sai quelli spiegano meglio, o comunque concretizza , quelli che hai estrapolato tu.
O tutto o niente!
Altri 3 commenti da batflavia
batflavia
Come vedi pietà e carità vanno di pari passo, ma non nel senso che intendi tu Reban.
Non sapevo Maria de Filippi parlasse così, grazie di avermi erudita, evidentemente la conosci meglio di me, io non la seguo... a dire la verità non guardo mai la televisione, a parte pregare il rosario da Lourdes, preferisco dedicare il tempo che ho alla mia famiglia, alla preghiera, alla messa quotidiana, alla …Altro
Come vedi pietà e carità vanno di pari passo, ma non nel senso che intendi tu Reban.

Non sapevo Maria de Filippi parlasse così, grazie di avermi erudita, evidentemente la conosci meglio di me, io non la seguo... a dire la verità non guardo mai la televisione, a parte pregare il rosario da Lourdes, preferisco dedicare il tempo che ho alla mia famiglia, alla preghiera, alla messa quotidiana, alla lettura della Parola di Dio e quanto ritengo possa essere utile per la mia anima sperando di poter fare sempre cosa gradita a Dio.

🤗
batflavia
Catechismo della Chiesa Cattolica:
La carità
1822
La carità è la virtù teologale per la quale amiamo Dio sopra ogni cosa per se stesso, e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio.
1823 Gesù fa della carità il comandamento nuovo.95 Amando i suoi « sino alla fine » (Gv 13,1), egli manifesta l'amore che riceve dal Padre. Amandosi gli uni gli altri, i discepoli imitano l'amore di Gesù,…Altro
Catechismo della Chiesa Cattolica:

La carità
1822
La carità è la virtù teologale per la quale amiamo Dio sopra ogni cosa per se stesso, e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio.
1823 Gesù fa della carità il comandamento nuovo.95 Amando i suoi « sino alla fine » (Gv 13,1), egli manifesta l'amore che riceve dal Padre. Amandosi gli uni gli altri, i discepoli imitano l'amore di Gesù, che essi ricevono a loro volta. Per questo Gesù dice: « Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore » (Gv 15,9). E ancora: « Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati » (Gv 15,12).
1824 La carità, frutto dello Spirito e pienezza della Legge, osserva i comandamenti di Dio e del suo Cristo: « Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore » (Gv 15,9-10).96
1825 Cristo è morto per amore verso di noi, quando eravamo ancora « nemici » (Rm 5,10). Il Signore ci chiede di amare come lui, perfino i nostri nemici,97 di farci prossimo del più lontano,98 di amare i bambini99 e i poveri come lui stesso. 100
L'Apostolo san Paolo ha dato un ineguagliabile quadro della carità: « La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta » (1 Cor 13,4-7).
1826 Se non avessi la carità, dice ancora l'Apostolo, « non sono nulla ». E tutto ciò che è privilegio, servizio, perfino virtù... senza la carità, « niente mi giova ». 101 La carità è superiore a tutte le virtù. È la prima delle virtù teologali: « Queste le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità » (1 Cor 13,13).
1827 L'esercizio di tutte le virtù è animato e ispirato dalla carità. Questa è il « vincolo di perfezione » (Col 3,14); è la forma delle virtù; le articola e le ordina tra loro; è sorgente e termine della loro pratica cristiana. La carità garantisce e purifica la nostra capacità umana di amare. La eleva alla perfezione soprannaturale dell'amore divino.
1828 La pratica della vita morale animata dalla carità dà al cristiano la libertà spirituale dei figli di Dio. Egli non sta davanti a Dio come uno schiavo, nel timore servile, né come il mercenario in cerca del salario, ma come un figlio che corrisponde all'amore di colui che « ci ha amati per primo » (1 Gv 4,19):
« O ci allontaniamo dal male per timore del castigo e siamo nella disposizione dello schiavo. O ci lasciamo prendere dall'attrattiva della ricompensa e siamo simili ai mercenari. Oppure è per il bene in se stesso e per l'amore di colui che comanda che noi obbediamo [...] e allora siamo nella disposizione dei figli ». 102
1829 La carità ha come frutti la gioia, la pace e la misericordia; esige la generosità e la correzione fraterna; è benevolenza; suscita la reciprocità, si dimostra sempre disinteressata e benefica; è amicizia e comunione:

« Il compimento di tutte le nostre opere è l'amore. Qui è il nostro fine; per questo noi corriamo, verso questa meta corriamo; quando saremo giunti, vi troveremo riposo ». 103


(La correzione fraterna non presuppone giudizio, ma un amore verso il prossimo perchè lo si vuole vedere salvato, ma la correzione si dice appunto fraterna perchè prima devo riuscire a considerare l'altro un mio fratello)
batflavia
E chi ha parlato di pietà? Se pensi che io abbia parlato di Pietà conviene che leggi questo: ecco cosa significa Pietà.
"...il dono della pietà non ha niente a che fare con il sentimento della compassione che si ha verso i miseri e che di solito esprimiamo con espressioni come: fare pietà, muovere a pietà, etc. Non ha neanche niente a che fare con il sentimento della misericordia che dovremmo …Altro
E chi ha parlato di pietà? Se pensi che io abbia parlato di Pietà conviene che leggi questo: ecco cosa significa Pietà.
"...il dono della pietà non ha niente a che fare con il sentimento della compassione che si ha verso i miseri e che di solito esprimiamo con espressioni come: fare pietà, muovere a pietà, etc. Non ha neanche niente a che fare con il sentimento della misericordia che dovremmo provare verso chi offende il prossimo e non confondiamolo neppure con il pietismo che è la degenerazione della pietà. Col termine pietà (pìetas, in latino), indichiamo quell'insieme di sentimenti come il rispetto, la dedizione, e l'amore che si hanno verso persone o realtà che sentiamo, in qualche modo, superiori a noi: genitori, superiori, parenti, patria e, essenzialmente, l'amore e reverenza verso Dio. La pietà fa parte della virtù della giustizia che consiste nel dare a ciascuno quanto gli è dovuto. La pietà dovuta a Dio viene chiamata religione, dove per religione intendiamo quella virtù che regola i rapporti dell'uomo con Dio e che si esprime attraverso: l'ascolto, l'obbedienza, la fede, il rispetto, la devozione, il culto, l'offerta, la preghiera, il sacrificio. Queste manifestazioni costituiscono la religione naturale, che viene praticata da tutti coloro che credono in Dio. Quindi col termine pietà si intende descrivere la virtù di religione, ovvero la disposizione di filiale obbedienza, sentita dal cristiano come una esigenza interiore, unita al bisogno di dover sottomettere la nostra volontà a quella di Dio non per paura o timore ma solamente per amore. Da questo desumiamo che il dono della pietà qualifica, appunto, il rapporto con Dio ed essenzialmente il rapporto di figliolanza con Lui. La pietà infatti, "viaggia" ad un livello molto superiore, anzi unico, perché permette al cristiano di conoscere Dio non solo come Creatore, Signore e Provvidente (dono del Timor di Dio), ma anche come Padre. Questo perché Dio ha voluto rivelarsi al mondo in Gesù Cristo come Padre. Ma non è tutto, infatti se da una parte il dono della pietà mette il cristiano nella condizione di sentirsi figlio di Dio ed avere Dio come padre, dall'altra lo dispone anche ad un atteggiamento di delicatezza e di rispetto verso tutto ciò che Dio ha istituito nella Chiesa e nel mondo come un riflesso della propria universale Paternità. Quest'ultimo concetto è vero, ma vorrei che uscissimo da questa introduzione sul dono della pietà con questa piena consapevolezza: il nostro rapporto con Dio non è più fondato soltanto su una serie di doveri da adempiere, di prescrizioni e di decreti, ma sulla coscienza che abbiamo un Dio che ci è Padre e che ama farsi chiamare dai suoi figli con il nome di Abbà.
Abbà non ha una traduzione in italiano perché più che essere una parola, in ebraico è un suono, un atteggiamento; possiamo comunque provare a dire che esprime la tenerezza e l'intimità che a noi sono note con il nome di papà, babbino, paparino, meglio ancora "cara papà mio".
La cosa più importante è che rivolgerci a Dio con il nome di Abbà significa stare davanti a Lui con il cuore di un figlio che sta davanti a suo padre. Il cristiano che si accosta a Dio ancora con la mentalità legalista e formale, non è ancora diventato cristiano.
Ciò che ci rende veramente cristiani è proprio il cuore di figli nei confronti di Dio."
simone
Gesù entrò nel mondo così: “Non incriminò, non accusò nessuno. Salvò. Non incriminò il mondo. Salvò il mondo. Questi altri” scriveva Péguy “vituperano, raziocinano, incriminano. Medici ingiuriosi che se la prendono con il malato”.
Carlo, rileggiti il Vangelo e guarda quali sono le prime parole che dissi Cristo.Altro
Gesù entrò nel mondo così: “Non incriminò, non accusò nessuno. Salvò. Non incriminò il mondo. Salvò il mondo. Questi altri” scriveva Péguy “vituperano, raziocinano, incriminano. Medici ingiuriosi che se la prendono con il malato”.

Carlo, rileggiti il Vangelo e guarda quali sono le prime parole che dissi Cristo.
carlo 72
Diciamo la verità, l’atteggiamento del figlio maggiore che, tornando dai campi, vede tutti questi festeggiamenti e s’indigna col padre, somiglia un po’ a quello di alcuni di noi cattolici verso papa Francesco.
C’è chi pretenderebbe che si stesse ogni giorno a condannare, a recriminare e a far proclami. Mentre il padre vuole anzitutto riabbracciare l’errante e riaverlo come figlio.
Questo non …
Altro
Diciamo la verità, l’atteggiamento del figlio maggiore che, tornando dai campi, vede tutti questi festeggiamenti e s’indigna col padre, somiglia un po’ a quello di alcuni di noi cattolici verso papa Francesco.
C’è chi pretenderebbe che si stesse ogni giorno a condannare, a recriminare e a far proclami. Mentre il padre vuole anzitutto riabbracciare l’errante e riaverlo come figlio.
Questo non significa affatto approvare gli errori o sottovalutarli. No, significa amare i figli.
Del resto è ciò che la Chiesa ha fatto fin dalle origini. La “bella notizia” (perché questo significa la parola “Vangelo”) non è l’elenco dei peccati, nemmeno un catalogo di valori morali, ma è l’annuncio che Dio ha avuto pietà degli uomini ed è venuto a prenderseli sulle spalle, a curarli, a guarirli, a salvarli.
Gesù entrò nel mondo così: “Non incriminò, non accusò nessuno. Salvò. Non incriminò il mondo. Salvò il mondo. Questi altri” scriveva Péguy “vituperano, raziocinano, incriminano. Medici ingiuriosi che se la prendono con il malato”.
Il grande convertito francese usava la stessa metafora di papa Francesco: siamo una umanità malata, un mondo di feriti. E il medico non può prendersela col malato. Il suo compito è curarlo e guarirlo.
Si dirà che oggi però c’è la secolarizzazione dilagante. Ma già Péguy rispondeva a questa obiezione: “anche al tempo di Gesù c’erano il secolo e le sabbie del secolo. Ma sulla sabbia arida, sulla sabbia del secolo scorreva una fonte, una fonte inesauribile di grazia”.
Pure Gesù fu accusato di essere indulgente e perfino connivente con peccatori, pubblicani e prostitute. Ma era venuto per loro (cioè per tutti noi). E proprio la sua misericordia, la bellezza della sua umanità, commuoveva i peccatori che si convertivano e cambiavano vita.

Antonio Socci
batflavia
Sono parole tue:
"Pensare di poter dialogare sul piano umano con i demoni è un atto di superbia, è mancanza di umiltà..."
Questo significa ETICHETTARE, tu girala come ti pare, ma è così.
Non ti fa riflettere il fatto che Gesù l'abbia detto a Pietro e non ad un pubblicano? Quelli che tu chiami demoni sarebbero i pubblicani di ieri, non gli apostoli. Gesù è stato diretto con Pietro che poteva …Altro
Sono parole tue:
"Pensare di poter dialogare sul piano umano con i demoni è un atto di superbia, è mancanza di umiltà..."

Questo significa ETICHETTARE, tu girala come ti pare, ma è così.
Non ti fa riflettere il fatto che Gesù l'abbia detto a Pietro e non ad un pubblicano? Quelli che tu chiami demoni sarebbero i pubblicani di ieri, non gli apostoli. Gesù è stato diretto con Pietro che poteva capirlo in questa affermazione, era severo con i farisei ed i sacerdoti che dovevano già conoscere la legge, ma mostrava maggiore misericordia per coloro che erano lontani perchè più giustificati.

Per quanto riguarda Scalfari e quelli come lui io penso solo che se dovessi incontrarli io mi comporterei come con tutti, da buona cristiana, con carità e misericordia, perchè è questo che ci deve contraddistinguere. Le persone possono interrogarsi sul loro comportamento solo se vedono una coerenza del nostro comportamento con gli insegnamenti di Cristo e Cristo non ci insegna ad etichettare e/o giudicare, ma ci insegna ad amare. L'amore cambia i cuori, l'Amore che viene da Dio e che passa tramite la costanza nei sacramenti, nella preghiera e nell'ascolto della parola di Dio, perchè solo Lui ci nutre e quello di buono che possiamo dare è solo perchè viene da Lui. noi senza di Lui non siamo nulla.
Ti ripeto AMALI e PREGA PER LORO. E se ne incontri qualcuno, non gli fare la morale, a quello ci penserà Dio, spetta solo a Lui, tu pensa a fargli vedere quanto è bello essere cristiani, qual è la gioia di vivere sapendo che Cristo ha vinto la morte e che l'ha abbracciata per salvarci. Quando incontri il vero amore non lo lasci più. Ne è un grande esempio Sant'Agostino, lui non cercava Dio ma cercava la Verità, e ogni uomo dentro di sè cerca la Verità... ma è la Verità che trova te. Dio ci prova, con ognuno di noi, fino alla fine dei giorni di questa vita terrena, fino all'ultimo respiro, a chiamarci e chiama sempre e solo tramite l'amore: se gli altri rispondono o meno a questa chiamata non dev'essere una cosa che noi dobbiamo analizzare e definire ma dobbiamo solo e sempre chiederci:
"Cosa sto facendo di buono oggi? Sto seguendo Gesù? Sto amando i iei nemici? Sto pregando per coloro che mi perseguitano?"
44 ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, 45 perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. 46 Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 47 E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 48 Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

Gesù disse a Santa Faustina Kowalska: più grande è il peccatore è maggiore è il diritto che ha alla mia misericordia. Questo non significa che è lecito peccare quanto ci pare tanto Gesù perdona, ma indica il fatto che la misericordia di Dio è talmente grande che non è misurabile, tanto da essere arrivato alla cosiddetta "follia della croce". E se Dio che è perfetto è misericordioso chi siamo noi per non esserlo.

La vera carità è la preghiera per il prossimo, a maggior ragione se persecutore, ed il rapportarsi con lui come Gesù ci insegna, senza giudizi ma con la consapevolezza che la nostra fede è salda, che i comandamenti del Signore sono parole d'amore e l'altro se si sentirà accolto imparerà anche ad ascoltare e capire cos'è il vero cristianesimo, che Dio lo ama e che tutto ciò che viene da lui è per la sua salvezza, allora e solo allora sarà lui stesso a desiderare di seguire i suoi comandamenti.
Ama Reban, apri il tuo cuore! (con tutto il mio cuore)
🤗
Alea