Mappati gli omicidi medievali. Gli studenti di Oxford erano i più sanguinari

L'Università di Cambridge ha realizzato le Medieval Murder Maps, una risorsa digitale che traccia le scene del crimine di allora AGI - Un progetto di mappatura dei casi di omicidio nell'Inghilterra …Altro
L'Università di Cambridge ha realizzato le Medieval Murder Maps, una risorsa digitale che traccia le scene del crimine di allora
AGI - Un progetto di mappatura dei casi di omicidio nell'Inghilterra medievale, ha aggiunto Oxford e York alla pianta degli omicidi londinesi del XIV secolo, scoprendo che la popolazione studentesca di Oxford era di gran lunga la più letale e violenta di tutti i gruppi sociali o professionali delle tre città. Lo rivela lo studio dei ricercatori dell'Università di Cambridge, che hanno realizzato le Medieval Murder Maps, una risorsa digitale che traccia le scene del crimine sulla base delle indagini tradotte dalle inchieste di 700 anni fa dei coroner, ovvero coloro che agiscono da ufficiali giudiziari e indagano sui casi di morte.
Si stima che il tasso di omicidi pro capite a Oxford fosse dalle 4 alle 5 volte superiore a quello della Londra o della York del tardo Medioevo. Tra gli assassini di Oxford con un passato noto, il 75% è stato identificato dal medico …Altro
Doranna Valcovich
E non esistevano ancora i centri sociali 🤦🏻‍♀️
DEFENSOR FIDEI
Post forse un po’ ‘truculento’, ma interessante.
Mostra, a mio avviso, due cose:
1. dopo il Peccato Originale e il fratricidio di Caino gli uomini si sono progressivamente imbestialiti.
Tra i fatti contemporanei che mi hanno più colpito, ci furono il genocidio in Ruanda (100.000 morti) nel 1994 effettuato casa per casa con machete e bastoni, e la strage – più ridotta, ma ugualmente incomprensibile …Altro
Post forse un po’ ‘truculento’, ma interessante.
Mostra, a mio avviso, due cose:

1. dopo il Peccato Originale e il fratricidio di Caino gli uomini si sono progressivamente imbestialiti.
Tra i fatti contemporanei che mi hanno più colpito, ci furono il genocidio in Ruanda (100.000 morti) nel 1994 effettuato casa per casa con machete e bastoni, e la strage – più ridotta, ma ugualmente incomprensibile – di tifosi italiani da parte di ‘hooligans’ inferociti (36 morti e 600 feriti) allo stadio di Heisel in Belgio nel 1985.

2. in epoca medievale, tuttavia, esisteva ancora un qualcosa di umano, effetto della Fede e della Chiesa del tempo. L’uso, ad esempio, di concedere salvacondotti ai criminali che, pentiti e rei confessi, fossero riusciti a rifugiarsi in una chiesa o luogo prestabilito.
(Mi pare che il giovane Martin Lutero stesso – secondo un’ipotesi formulata qualche anno fa da uno storico – colpevole di omicidio quand’era studente, si rifugiò dagli Agostiniani entrando a far parte di quell’Ordine per sfuggire alla pena di morte, inventando poi di sana pianta il famoso episodio del fulmine che avrebbe ucciso un suo amico risparmiando lui come motivo di conversione).
alda luisa corsini
"Qui, ci mettiamo sulle orme del giurista Dietrich Emme che, nel 1983, pubblicò un suo libro dal titolo: Martin Luther, Seine Jugend und Studienzeit 1483-1505. Eine dokumentarische Darstelleng (= Martin Lutero: La giovinezza e gli anni di studio dal 1483 al 1505. Bonn 1983, Dm 69).
Ebbene, in quel suo libro, il dott. Dietrich Emme afferma che Lutero entrò in convento solo per non cadere sotto …Altro
"Qui, ci mettiamo sulle orme del giurista Dietrich Emme che, nel 1983, pubblicò un suo libro dal titolo: Martin Luther, Seine Jugend und Studienzeit 1483-1505. Eine dokumentarische Darstelleng (= Martin Lutero: La giovinezza e gli anni di studio dal 1483 al 1505. Bonn 1983, Dm 69).

Ebbene, in quel suo libro, il dott. Dietrich Emme afferma che Lutero entrò in convento solo per non cadere sotto gravi sanzioni giuridiche, che gli sarebbero incorse dopo che egli avrebbe ucciso, in duello, un suo collega di studi. L'Autore del libro su indicato così descrive il "fatto" che noi, qui, sunteggiamo: Lutero - scrive - non si ferì da solo, ma perché si era battuto in duello con quel compagno. Allora, Lutero era Bacelliere della facoltà di Filosofia. In seguito a questo duello, comunque, dovette abbandonare la celebre "Burse Porta-Coeli" di Effurt (del collegio Amplonianum) e andare a rifugiarsi nella poco stimata "Burse" di San Giorgio.

Qui, bisogna sapere che gli studenti già graduati - a partire dal Bacellierato - avevano il diritto di portare la spada, ma non potevano farne uso, pena un grave castigo. Tutti gli universitari, perciò, dovevano giurare di sottomettersi a quest'ordine. Tuttavia, i litigi tra loro, anche a mano armata, erano assai frequenti.

Perfino le dispute degli esami, spesso venivano continuate con la spada. Per questo, gli esaminandi, prima dell'esame, dovevano giurare di non vendicarsi per le "note" ricevute! Ma nei libri dei Decanati delle Università medioevali vi figurano molti decessi di universitari dopo gli esami, proprio per l'uso delle armi!

Ora, subito dopo che Lutero ebbe dato il suo esame di Magister della facoltà filosofica, avvenne una morte misteriosa: quella di un certo Jéróme Buntz, che aveva dato anch'egli, con esito positivo, il suo esame di Magister, assieme a Lutero e ad altri 15 candidati. Ebbene, costui morì proprio tra l'esame e la promozione a Magister! L'Autore sopra citato scrive che furono proprio Lutero e Buntz a scontrarsi in duello, e che fu Lutero a ferire mortalmente il compagno! (Necessità di difesa? ...azione passionale?...).

Da tener presente che Lutero si era già battuto in un altro duello - come abbiamo già detto - vicino a Erfurt, da cui era uscito malconcio; ma, con questo secondo duello, in cui uccise il suo collega di studi, Jéròme Buntz, oltre che incorrere in due scomuniche, Lutero, per sfuggire alla condanna a morte, andò dal suo protettore ed amico Johannes Braun, vicario collegiale a Eisenach, per chiedergli consiglio. Fu nel giugno 1505. Braun lo sollecitò ad entrare in un Ordine religioso, proprio per evitare un processo giudiziario! E così Lutero, il 17 luglio 1505, riparò nel convento degli Eremiti Agostiniani, allora coperto dal "diritto d'asilo"!

Qui, vorrei ricordare il famoso Ludovico di manzoniana memoria, che riparò anch'egli in un convento - dopo aver fatto un "occhiello nel ventre" di quel "signorotto"! - da dove, però, pentito e rinnovato nello spirito, uscì col nome di "Fra Cristoforo" di santa memoria! Lutero, invece, si farà anch'egli, sì, “frate", ma, benché reo confesso del suo delitto, rimase sempre un frate inquieto e turbato! Lo dirà lui stesso in una sua predica dell'anno 1529: «Ego fui, ego monachus, der mit Ernst fromm wollt sein. Sed je tieffer ich hin ein gangen bin, yhe ein grosser bub et homicida fui» (- Io fui, io monaco, che voleva essere seriamente pio. Invece, sprofondai ancor di più: io sono stato un grande mascalzone e omicida - WA W 29, 50, 18).

E in un altro discorso conviviale di Lutero, trascritto da Veit Dietrich, si legge: «Singulari Dei consilio factum sum monachus, ne me caperent. Alioqui, essem facillime captus. Sic autem non poterant, quiaes nahm sich der ganze orden mein an» (= Per un singolare consiglio di Dio sono divenuto monaco affinché non mi arrestassero. Altrimenti, sarei stato facilmente arrestato! Ma così non poterono, poiché tutto l'Ordine si occupava di me - WA Tr 1, 134, 32). L'edizione (delle opere di Lutero) di Weimar si apre col suo primo Trattato, redatto da lui stesso, che inizia così: «Tractatulus doctoris Martini Lutherii, Ordinari Universitatis Wittembergensis. De his qui ad ecclesias confugiunt tam indicibus secularibus quam Ecclesiae Rectoribus et Monasteriorum Prelatis perutilis» (= Un breve Trattato del dott. Martino Lutero, ordinario dell'università di Wittenberg, su coloro che fuggono nelle chiese; assai utile per i giudici secolari come per i rettori ecclesiastici e prelati dei monasteri).

Questo trattatello anonimo vide la luce nel 1517, mentre l'edizione del 1520 apparve col nome di Lutero. Ora, tutto fa pensare che quel Trattatello fu stampato, per la prima volta, proprio nello stesso anno che Lutero espose le sue 95 tesi, allo scopo di una giustificazione personale. Difatti, in esso vi si fa menzione che, secondo la legge di Mosè, chi uccide un uomo senza essergli stato nemico, per errore e senza premeditazione, non è reo di morte! ".

in traditio.it/…icolo di Padre Luigi Villa. Chiesa Viva n. 258.pdf
Doranna Valcovich
È sempre interessantissimo lèggerti👏👏👏