Una riflessione TROPPO VERA, da un fratello nella fede: convertiamoci!

La riflessione di questo fratello nella fede mi ha confermato in un ordine di pensieri e considerazioni che sto facendo e maturando da un po' di tempo a questa parte. Pur con sensibilità e "sfumature" spirituali differenti dalle mie, mi pare però che sia davvero Dio a far sentire nel cuore non pochi dei punti presenti in questa riflessione. Spero che la cosa valga anche per altri di voi. Alla fine dei conti dobbiamo essere onesti con Dio e con noi stessi e dire che stiamo cadendo nei lacci del nemico con tante abitudini e comportamenti sbagliati assunti in questi ultimi anni e che mascherano la nostra accidia spirituale, mentre gonfiamo l'orgoglio e saltiamo da una frivolezza all'altra, con la testa sempre in post e contro-post dei centomila social che ormai hanno invaso le nostre giornate e le nostre esistenze. Ma stiamo davvero curando la nostra anima, si o no? Stiamo lavorando seriamente per la nostra salvezza e santificazione, si o no? Queste parole sono un po' come una serie di picconate salutari sulla nostra testa e sul nostro cuore sperando che ci possano far svegliare e capire certe cose che non pare che stiamo capendo. Chiaramente parlo in senso generale, prescindendo totalmente da giudizi personali. Per quanto mi riguarda, applico a me stesso questa meditazione.

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Inizierò questa mia riflessione citando le parole del mio parroco alla prima comunione: "Al momento della consacrazione chiudete gli occhi, chiedete perdono, non guardate ma concentratevi su Gesù. Quando dirò Mistero della fede, lentamente, potete aprire gli occhi e alzarvi".

Queste parole mi tornano in mente ogni volta, ad ogni messa. Chi era il mio parroco? Un progressista. Cosa sono diventato io? Un tradizionalista, se così si può dire. Erano gli anni 90 e niente di nuovo sotto il sole del Concilio Vaticano ll. Questo per far capire che la Chiesa sta vivendo il suo ciclo. Un ciclo preannunciato sia dalle Scritture come in tempi non sospetti da veggenti riconosciuti dalla Chiesa. Perché quindi, con tutto il materiale che abbiamo, ci stiamo dividendo? Perché reagiamo scappando a cose che sappiamo che sarebbero avvenute?

Ogni giorno nascono satelliti cattolici, inchieste, visioni apocalittiche e nuove scazzottate. Ma mentre ci lasciamo attirare dalle campane che più gradiamo chi sta realmente beneficiando della divisione? Ammettiamo che tanti di noi aspettano di sentire nuovi messaggi dal cielo che possono confutare le critiche, ma non accettano i messaggi che invitano alla pace (perché banali...).

Quanti di noi, afflitti, preferiscono la messa in diretta, rigorosamente in latino, piuttosto che recarsi a ricevere Cristo di persona? In quanti sono troppo occupati ad ascoltare le novità ecclesiastiche sui social piuttosto che recarsi a passare del tempo davanti al tabernacolo? La verità è che siamo fuori rotta. Un po' tutti. La santa Vergine ci avvisa di continuo eppure facciamo orecchie da mercante.

Reputo cosa consigliabile leggere il libro azzurro di Don Stefano Gobbi per comprendere la realtà delle cose. Ma non le pagine consigliate dai propagandisti. Leggiamolo tutto. Scopriremo che la santa Vergine ci invita a pregare per i sacerdoti, a fare per loro quanto possibile per sostenerli perché, aimè, sono le prime vittime del fumo sulfureo sparso nella Chiesa. È ora che i sacerdoti conoscano, apprezzino e vivano per il Cuore Immacolato di Maria, che è l'unica strada per arrivare al Cuore Sacro di Gesù.

Bene, i tempi tanto temuti sono giunti. Le tenebre sono dense e i laici devono rispondere. Ma con tenacia, con Sapienza e i piedi per terra. Senza la base del Vangelo, senza la coscienza rischiamo di divenire pure noi propagatori di errore. Vogliamo essere il martello che rompe i cocci oppure il collante? Un giorno fra molti anni si parlerà di questi tempi e noi chi avevamo ascoltato? Che corrente abbiamo seguito?

Esaminiamoci e torniamo alla base del Vangelo che è la misericordia e il perdono. Gli errori saranno dissipati se pregheremo uniti con un cuore unico rivolto verso il cielo. Si apre così il capitolo della nostra lotta e concludo ricordando il mio caro parroco: "Chiudiamo gli occhi e contempliamo Gesù", perché al momento l'Eucaristia è ancora valida e noi lo dobbiamo ricevere con il cuore rivolto a quel Cuore che tutto perdona. Con lo sguardo al cielo, la nostra casa. Diventiamo noi esempi per i sacerdoti. Restiamo nella Chiesa, composti e rispettosi, pronti a rigettare l'errore in caso di scandalo ma con solide basi per contrattaccare.

I primi cristiani convertirono il mondo pagano con la gioia, l'apostolato, ma specialmente con il martirio. Più ne venivano uccisi e più il profumo di rose che lasciavano convertiva ancora altre anime. E ancora. Così siamo chiamati noi oggi, resistiamo forti nella fede e combattiamo la buona battaglia lasciando dietro di noi gioia, apostolato, martirio e profumo di rose.

Siano lodati i santissimi cuori di Gesù e di Maria.

(Alessandro)

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