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Mese Mariano LA VITA DEL BEATO ALANO DELLA RUPE Restauratore della devozione e della celebre Confraternita del Santissimo Rosario. (p°9) "Ella ottenne dal suo adorabile Figlio, che Alano avesse parte …Altro
Mese Mariano

LA VITA DEL BEATO ALANO DELLA RUPE
Restauratore della devozione e della celebre Confraternita del Santissimo Rosario. (p°9)


"Ella ottenne dal suo adorabile Figlio, che Alano avesse parte al calice, che dà da bere ai suoi favoriti, intendo dire i dolori e le pene della sua Passione; infatti, questo Santo religioso ricevette sul suo corpo le sacre stimmate della Croce, che per la violenza dei dolori, che queste gli causavano, fu talvolta ridotto in agonia.

Ogni giorno provava in fede uno dei dolori che questo divino Maestro ha dovuto patire per noi. Ogni giorno sopportava sulla sua carne uno dei dolori sensibili, che devono affliggere negli inferi i corpi dei reprobi. Spesso partecipava a quell’abbandono inspiegabile, che il suo Salvatore aveva provato, quando sulla Croce disse al Padre suo: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato ?”.

Si dice anche, ed è per mezzo di lui che le conosciamo sotto il nome di una terza persona, che era favorito dalle punture della sacra Corona di spine, con dolori simili a quelli, che avevano causato al nostro sovrano Re Gesù Cristo.

Bisogna ammettere, però, che queste pene, che il beato Alano dovette sostenere, vennero molto temperate, non solo dalle consolazioni divine, di cui il suo cuore sovrabbondava, e che lo fecero entrare da questa vita nella partecipazione delle gioie celesti: ma anche dall'onore, che il Salvatore gli fece rivelandogli un giorno ciò che Lui aveva sofferto interiormente in tutti i momenti della sua vita, dal suo concepimento fino alla sua morte, tutte le pene interne ed esterne, che avevano inondato la sua anima, e travolto il suo corpo nel giorno della sua Passione; che ogni peccato degli uomini gli avevano causato un dolore così estremo che senza l'onnipotente virtù della sua Divinità, che lo aveva sostenuto, sarebbe morto un milione di volte; e che inoltre, per meritare agli uomini le grazie che sono loro necessarie, per toglierli dal male, avrebbe perso volentieri in ogni momento tante vite, se le avesse avute, quanti sono i granelli di sabbia nel mare.

Il motivo, che si era degnato di sopportare tutto ciò, era che amando infinitamente la salvezza degli uomini, rimpiangeva infinitamente la loro perdita e si addolorava senza misura nel vederli nell'offesa e nell'inimicizia con il suo Padre celeste.

Siccome il nostro Alano amava veramente Gesù Cristo, non poteva che farsi penetrare da queste verità crocifiggenti, non trovò la sua gioia e la sua consolazione se non rendendosi allo stesso tempo simile a Lui nelle croci e nei dolori. "

beatoalano.it/…_ALANO_DELLA_RUPE_Restauratore_della_devozione.pdf

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Mario Sedevacantista Colucci condivide questo
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