BEATO ALANO DELLA RUPE, APOLOGIA DEL SANTISSIMO ROSARIO - CAPITOLO XVIII - ( Seconda parte ) ilsantorosario - Gli innumerevoli benefici spirituali e materiali che si acquistano con l’Iscrizione alla …Altro
BEATO ALANO DELLA RUPE, APOLOGIA DEL SANTISSIMO ROSARIO - CAPITOLO XVIII - ( Seconda parte )

ilsantorosario

- Gli innumerevoli benefici spirituali e materiali che si acquistano con l’Iscrizione alla Confraternita.

- II.
Anche la preghiera dell’Ave Maria contiene quindici Privilegi, preparati per coloro che li chiedono meritatamente, e che Dio, nella Sua benevolenza, concede ai Rosarianti di Maria, sia per la potenza contenuta nell’Ave Maria, sia per i Meriti della Vergine Maria: li enumererò nella medesima maniera e con la stessa metodogia.

L’Ave Maria è composta da 15 straordinarie paroline, e mai a nessuno venga in mente di togliere un solo apice da tale celestiale preghiera: ed ora, ecco, ti farò ammirare i frutti e i benefici altrettanto meravigliosi contenuti nell’Ave Maria:
1. Quando i Rosarianti pregano: “Ave”, essi domandano a Lei come prima grazia, la liberazione dalla maledizione del danno di Eva;
2. quando i Rosarianti pregano: “Maria”, ovvero, Colei che rifulge di Luce, essi domandano a Lei la grazia di luci e grazie interiori, per conoscere nel profondo la realtà delle cose;
3. quando i Rosarianti pregano: “Gratia”, domandano a Lei, che sia concesso ai servi più devoti di Maria, uno speciale dono di Grazia;
4. quando i Rosarianti pregano: “Plena”, domandano a Lei la grazia dello Spirito Santo fino alla Sua Pienezza e ne esaltano la straordinaria perfezione che rifulge in Maria SS.;
5. quando i Rosarianti pregano: “Dominus”, essi esaltano la perfetta Unione della Volontà di Maria Santissima con la Volontà di Dio, e chiedono a Lei la grazia di unire la loro volontà al “Signore”, dal momento che “Cristo ci ha liberati dalla schiavitù” (Gal. 4,31);
6. quando i Rosarianti pregano: “Tecum”, gli iscritti alla Confraternita di Maria domandano a Lei la grazia della protezione di Dio in questa vita terrena;
7. quando i Rosarianti pregano: “Benedicta”, essi esaltano la Benedizione dell’Angelo a Maria, e domandano a Lei, la grazia di essere benedetti, anche essi stessi, dai loro Angeli Custodi;
8. quando i Rosarianti pregano: “Tu”, essi esaltano i Privilegi della Madre di Dio rispetto a tutte le altre donne, e chiedono a Lei la grazia di un solo Privilegio per gli iscritti alla Confraternita;
9. quando i Rosarianti pregano: “In mulieribus”, esaltano la straordinaria superiorità della Madre di Misericordia “su tutte le donne”, e chiedono a Lei la grazia della Misericordia;
10. quando i Rosarianti pregano: “Et benedictus”, essi domandano a Lei la grazia di una speciale benedizione del Figlio di Dio, che essi lodano 150 volte al giorno, affinchè Egli benedica coloro che lo benedicono;
11. quando i Rosarianti pregano: “Fructus”, essi onorano Gesù, il frutto per eccellenza di Maria, e domandano a Lei la grazia del Frutto della Vita, della Grazia e della Gloria;
12. quando i Rosarianti pregano: “Ventris”, essi lodano Maria, nobile e purissimo Tempio della Verginità e Dimora della Trinità, e domandano a Lei il compimento di questa questa vita corporale, nelle pie opere e nella buona sorte, per raggiungere la salvezza eterna;
13. quando i Rosarianti nell'Ave Maria pregano: “Tui”, gli iscritti alla Confraternita domandano la grazia di una speciale amicizia con Maria ed il dono di una delle Sue eccelse Virtù;
14. quando i Rosarianti pregano nell'Ave Maria: “Jesus”, domandano a Lei la grazia della salvezza del corpo e dello spirito: “Egli infatti salverà dai loro peccati, il suo popolo” (Mt. 1,21), in particolar modo, i suoi Araldi di Salvezza ed i Rosarianti, suoi Amici fedeli;
15. quando i Rosarianti pregano altrettante volte con il cuore e la bocca: “Christus”, ovvero “l’Unto di Dio”, essi domandano a Lei la grazia di accostarsi, per tutta la vita, con sommo onore ai Sacramenti, e di uscire degnamente da questa vita, dopo essersi pentiti e aver chiesto perdono dei peccati nella Confessione, nutriti dal Viatico e Unti dall'Olio Santo.

III. E’ probabile che tu dica: Non vedo in che modo dall’Ave Maria possano scaturire questi 15 benefici!
Mi addoloro della tua cecità!
E dal momento che sei cieco, cadi in una buca!
Ascolta dunque, se vedi poco:
1. E’ impossibile che un Cristiano possa dubitare che nella celestiale Ave Maria siano racchiusi non soltanto questi, ma molti altri beni di valore superiore, i quali eccelgono in Maria, la Piena di Grazia.
2. Infatti i Rosarianti, con quotidiana venerazione, onorano e lodano Maria Piena di Grazia, ed altrettante volte, nelle Sante Parole dell’Ave Maria, rievocano piamente e umilmente le grazie che tali parole contengono, ed offrono le medesime parole alla Vergine, affinchè le accolga nel proprio Tesoro, come coppe ricolme di opere buone.
3. Dal momento che Cristo, che è la Verità, ha promesso di restituire anche in questo mondo il centuplo a chi avra dato, vi potrà forse essere giustamente un Cristiano che abbia la Santa Fede e la Speranza, che possa o smettere di credere a Dio, o dubitare di tale promessa, e pretenda pure che le proprie opinioni siano parole di vita, uguali alle parole di Colui “che disse e le cose furono fatte” (Sal. 32,9)?

Dalle cose finora dette, due sono le cose meravigliose da sottolineare: la prima è la dignità, il valore, l’efficacia, le celestiali ricchezze e la Sacralità dell’Ave Maria; la seconda è la felicità dei Rosarianti, ai quali è stato Dio che ha ispirato la volontà di entrarvi, e ha permesso che essi fossero conquistati dalla grandezza della Confraternita del Rosario e dalla recita del meraviglioso Salterio del Rosario (chiamato così dal Salterio Davidico).

Con il Rosario, e per mezzo del Rosario, si dimora come sul corso di un fiume, il quale allieta la Città di Dio e “la Sua Santa Dimora” (Sal. 45,5): una Dimora, che si comprende facilmente, sarà sempre come un giardino irragato.

IV. Ecco, il fiume è vicino a te, o Rosariante, che offri ogni giorno a Maria una ghirlanda di tre cinquantine di fiori, di tre generi diversi: la prima cinquantina, di Rose e di Gigli; la seconda cinquantina, di Gemme; la terza e ultima cinquantina, di Stelle. Chi non crederà che le parole dell’Ave Maria superano di gran lunga le rose in bellezza, le gemme in preziosità, le stelle in splendore?
Queste cose, e molte altre del genere ancor più meravigliose, le ha viste e le ha udite dalla Vergine Maria, il medesimo Sposo di Maria Vergine.

www.beatoalano.it