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Sulla S. Messa: Ciò che i modernisti non possono sentire. Del Cardinale Hergenröther

(RadioSpada.org) Volentieri presentiamo questo importante estratto de La peste protestante, il Concilio di Trento, la nascita dei Gesuiti (Vol. 9 di Storia Universale della Chiesa) del Card. Hergenröther.

Il concilio pertanto procedeva lentamente, ma contuttociò il 19 luglio diede a discutersi dai teologi tredici articoli sulla Messa. Dopo lunghe consultazioni e vinte molte difficoltà, il 17 settembre si venne finalmente alla sessione vigesima seconda.

Vi fu proposta e accettata la dottrina intorno alla santa Messa, in nove capitoli e altrettanti canoni.

Si trattava della istituzione e natura del sacrificio, delle Messe in onore dei santi, delle cerimonie, della Messa privata, della lingua liturgica e della spiegazione dei riti da farsi al popolo; e si definiva: la Messa essere un vero sacrificio; Cristo con quelle parole: «questo fate in mia commemorazione», avere istituito un sacrificio espiatorio per i vivi e i morti; non derogare in nulla al sacrificio della Croce; non essere illecito offrirla in onore dei Santi; il Canone essere immune da errori.

Condannati quelli che riprovassero il rito della Chiesa, l’usanza di mischiare l’acqua nel calice, l’uso della lingua latina, il recitare a bassa voce le parole della consacrazione e le Messe private.

Un altro decreto raccomandava ai vescovi di schiantare tutti gli abusi introdottisi nella celebrazione della Messa per irriverenza, avarizia, superstizione; di non comportare musiche sconvenienti, né tollerare che si profanassero le chiese con negozi secolari; di fare che i sacerdoti celebrassero ai loro tempi, secondo il debito rito e con devozione, e di esortare il popolo a frequentare le chiese parrocchiali nelle domeniche e nelle feste.

Un terzo decreto in undici capitoli rinnovò i canoni concernenti all’onestà della vita nei chierici, ne determinò le condizioni che si richiedevano alle cariche ecclesiastiche e fece altre ordinazioni.

Un ultimo decreto poi riferiva al giudizio del Papa tutto il negozio della concessione del calice ai laici, non essendosi potuto avere su ciò una votazione definitiva.

Appresso Pio IV, indottovi dal cardinal Borromeo, concesse a tempo e per modo di prova tale indulto, sotto certe condizioni, ai paesi di Austria, di Baviera, di Magonza, Treviri, Brunschwig e Naumburgo. Se non che i cattolici ferventi poco se ne curarono, gli eretici non si contentarono; e però le facoltà furono poi revocate

La peste protestante, il Concilio di Trento, la nascita dei Gesuiti (Vol. 9 di Storia Universale della Chiesa)

Immagine: Paolo III ispirato dalla Fede a convocare il concilio di Trento, Sebastiano Ricci, Public domain, via Wikimedia Commons
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Francesco Federico
Per avere maggiori informazioni sul cardinale Hergenröther
cfr. Joseph Hergenröther - Cathopedia, l'enciclopedia cattolica