Accolgo il Manifesto della Fede del Cardinal Muller con soddisfazione e gratitudine. Vi vedo una dichiarazione simile al "Credo" di Papa Paolo VI, fatta con altrettanta sensibilità pastorale, per questi nostri anni che personalmente ritengo ancora più difficili di quelli di allora.
1) Non vedo nel Manifesto alcuna offesa, neppure sottintesa, a Papa Francesco, ma la conferma più che mai opportuna …Altro
Accolgo il Manifesto della Fede del Cardinal Muller con soddisfazione e gratitudine. Vi vedo una dichiarazione simile al "Credo" di Papa Paolo VI, fatta con altrettanta sensibilità pastorale, per questi nostri anni che personalmente ritengo ancora più difficili di quelli di allora.
1) Non vedo nel Manifesto alcuna offesa, neppure sottintesa, a Papa Francesco, ma la conferma più che mai opportuna e urgente di principi di fede o morali già ponderati dal Magistero e indicati nella Dottrina della Chiesa. Principi che, purtroppo, anziché essere recepiti nella catechesi e nella formazione dei Fedeli, spesso vengono ignorati o qua e là messi in discussione o sostituiti con opinioni personali, anche apertamente. Ne fanno prova gli abusi talvolta sacrileghi nella vita sacramentale, liturgica, morale, o nel campo interreligioso ed ecumenico.
2) Su quest'ultimo argomento, e sui temi toccati dal Manifesto della Fede, mi ha amareggiato l'assenza dei Pastori ai quali, ricorderanno, il Signore ha affidato il compito di conservare la fede attraverso il ministero della Parola, dei Sacramenti e della guida spirituale, prima di ogni altro compito e attività sia pastorale che sociale. Il loro silenzio sui comportamenti sacrileghi che avvengono nelle loro diocesi o nella Chiesa universale disorienta ed è devastante.
3) Mi sorprende invece la reazione del Card Kasper e quanto dice di vedere nel Manifesto della fede. Mi lasciano perplesso le sue parole sull'Anticristo (nulla di strano intravederlo in varie forme e nelle varie epoche!), sull'oscuramento della coscienza e sull'ignoranza religiosa (è la caratteristica più evidente di questo nostro tempo da cui non sono esenti i gli stessi cristiani!) e la richiesta di lasciare liberi i sacerdoti dall'obbligo del celibato (è sempre stato una scelta libera, dono del Signore accolto prima ancora del sacerdozio, da coltivare con perseveranza!). Non riesco a nascondermi il sospetto che, più che a una difesa del Papa, le sue parole siano indirizzate anche inconsapevolmente a una difesa delle sue opinioni già più o meno risapute.
Il tutto, detto in semplicità, ma, lo ripeto, con stima e gratitudine per il Card Muller.