...alcuni estratti dal libro "La Diga Rotta la resa di Fiducia Supplicans alla lobby omosessuale” di Josè Antonio Ureta e Julio Loredo...

Alcuni estratti dal libro La Diga Rotta la resa di Fiducia Supplicans alla lobby omosessuale” di Josè Antonio Ureta e Julio Loredo che è possibile leggere e scaricare al seguente link:

Come la lobby LGBT ha infiltrato la Chiesa

La diga della chiesa cattolica che aveva fatto da argine all’ideologia omosessualista e genderista che porta alla dissoluzione della famiglia e alla cancellazione dei principi morali fondamentali su cui poggia qualsiasi civiltà degna di questo nome comincia ad avere crepe nella diga dottrinale e nella teologia morale

…Le rivoluzioni sono come la rottura di una diga. Più che un aumento imprevisto del volume dell’acqua contenuta, è l’indebo- limento della sua struttura di contenimento, dovuto a un deterioramento non rilevato, a provocare l’apertura improvvisa di brecce, attraverso le quali il flusso tumultuoso della massa liquida trascina via porzioni sempre più grandi della vasta opera ingegneristica progettata per contenerla…Nella società occidentale, la Chiesa cattolica è la grande diga che protegge le roccaforti non ancora conquistate dalla rivoluzione neopagana…Questo vale in particolare per il movimento omosessuale e l’ideologia gender, le cui richieste, se avranno successo, porteranno alla dissoluzione della famiglia e alla cancellazione dei principi morali fondamentali su cui poggia qualsiasi civiltà degna di questo nome. Purtroppo, però, la corruzione intellettuale e la rivoluzione sessuale hanno aperto delle crepe nella diga dottrinale - un tempo solida e compatta - della teologia morale cattolica. E ora queste crepe stanno per diventare grandi brecce… “(estratti da pagina 10 ÷13)

L’OBIETTIVO DE MOVIMENTO OMOSESSUALE: SOVVERTIRE LA CHIESA CON L’OMOERESIA… l’obiettivo non sono i diritti né la liberazione sessuale ma la rivoluzione morale volta a cambiare il punto di vista delle persone sull’omosessualità e nella religione ribaltare gli insegnamenti di Gesù Cristo sulla condotta omosessuale…È proprio questa sostituzione che sta iniziando a diventare realtà nella Chiesa cattolica, con l’autorizzazione - senza precedenti - ai sacerdoti di benedire coppie conviventi, adultere e omosessuali
(estratti da pagina 29 ÷32)

…Più di vent’anni fa, Paul Varnell, un pioniere del giornalismo pro-omosessuali, scriveva sul Chicago Free Press che la controversia fondamentale “non è la discriminazione, i crimini d’odio o le unioni domestiche”, ma “la condanna morale di fondo”, perché “se convinciamo le persone che l’omosessualità è pienamente morale, allora tutta la loro tendenza a discriminare, impegnarsi nel gay-bashing o opporsi al matrimonio gay scomparirà”. E concludeva: “Quindi il movimento gay, che lo si riconosca o meno, non è un movimento per i diritti civili, e nemmeno un movimento di liberazione sessuale, ma una rivoluzione morale volta a cambiare il punto di vista delle persone sull’omosessualità”.18

Così, il movimento omosessuale si è inizialmente battuto per eliminare il reato di sodomia dai codici penali e perché l’Associa- zione Psichiatrica Americana rimuovesse l’omosessualità dall’elen- co dei disturbi psichiatrici dal suo Manuale Diagnostico e Statisti- co (DSM-III), cosa che avvenne nel 1973…Tuttavia, questo non sembrava sufficiente. L’omosessualità do- veva essere accettata dalle varie religioni, in particolare dal cristia- nesimo. A partire dagli anni ‘70, il movimento omosessuale creò diverse associazioni appositamente per questo scopo. Una, attiva ancora oggi, Soulforce, descriveva così, vent’anni fa, la sua missione:””
Riteniamo che la religione sia diventata la principale fonte della falsa e incendiaria disinformazione sulle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender. I cristiani fondamentalisti insegnano che siamo “malati” e “peccatori”... La maggior parte delle denomina- zioni conservatrici e liberali rifiutano di sposarci o di ordinarci per il ministero. La Chiesa cattolica romana insegna che il nostro orientamento è “oggettivamente disordinato” e che i nostri atti di intimità sono “intrinsecamente malvagi”... Crediamo che questi insegnamenti portino alla discriminazione, alla sofferenza e alla morte. Il nostro obiettivo è quello di affrontare e infine sostituire queste tragiche falsità con la verità che anche noi siamo figli di Dio, creati, amati e accettati da Dio esattamente come siamo. È proprio questa sostituzione che sta iniziando a diventare realtà nella Chiesa cattolica, con l’autorizzazione - senza precedenti - ai sacerdoti di benedire coppie conviventi, adultere e omosessuali…

Ma tutto non può essere avvenuto da un giorno all’altro. Da un lato, è stato preparato da un’invasione furtiva dell’omosessualità in numerosi seminari e noviziati e, dall’altro, negli anni Sessanta, dall’infiltrazione negli ambienti cattolici del relativismo morale e dell’ideologia omosessuale,che ha dato origine a quella che è stata poi definita “omoeresia”…(estratti da pagina 32÷42)

…Influenzati da questa nuova prospettiva, in breve tempo importanti teologi morali passarono dal contestare l’enciclica Humanae vitae, che vietava i metodi contraccettivi artificiali, all’approvare apertamente le relazioni extraconiugali e omosessuali… Un osservatore diretto e autorevole - l’allora sacerdote, poi car- dinale Joseph Ratzinger e papa Benedetto XVI - ha riferito di questa infiltrazione…Una “quinta colonna” teologica apre le ostilità contro l’insegnamento tradizionale…Il primo attacco del gesuita p. John J. McNeill.Negli Stati Uniti, il padre gesuita John J. McNeill aprì le ostilità contro l’insegnamento tradizionale sulle relazioni omosessuali nel 1970, con tre articoli sulla Homiletic and Pastoral Review. Quattro anni dopo, scrisse il libro The Church and the Homosexual (“La Chiesa e l’Omosessuale”) e lottò per due anni con i suoi superiori a Roma e negli Stati Uniti, finché non ottenne dal superiore provinciale l’imprimatur per la pubblicazione nel 1976…Pertanto, sostiene padre McNeill, si deve concludere che le stesse regole morali si applicano agli atteggiamenti e ai comporta- menti omosessuali ed eterosessuali, vale a dire, “qualsiasi relazione sessuale che comporti lo sfruttamento di un’altra persona è immorale”. Al contrario “un’autentica relazione d’amore interpersonale” esprime “mutualità, fedeltà, altruismo, etc.”…Anche padre André Guindon promuove le unioni omosessuali stabili…Padre André Guindon, professore di etica e poi decano della Fa- coltà di Teologia dell’Università Saint Paul (Ottawa, 1978-1984), aprì un ulteriore varco con The Sexual Language: An Essay in Moral Theology del 1976 (“Il Linguaggio Sessuale: Saggio di Teologia Morale”) e successivamente con The Sexual Creators: An Ethical Proposal for Concerned Christians del 1986 (“I Creatori del Sesso: Una proposta etica per i cristiani preoccupati”)…Padre Guindon si spinge così lontano nel suo rifiuto della continenza per le persone attratte dallo stesso sesso da approvare l’efebofilia e persino la pedofilia. Egli prende le difese di un pederasta immaginario che è “solo e affamato di affetto, [e] se osa mettere le braccia intorno a un bambino che gioca nelle vicinanze o acca- rezzargli i capelli, è destinato a essere accusato di molestie e stupro da una madre o un padre isterici”…Un’opera collettiva promossa dalla Catholic Theological Society dell’America …

Un’opera collettiva promossa dalla Catholic Theological Society dell’America…(da pagina 45 ÷45)

…Nel 1977, un anno dopo la pubblicazione del mostruoso testo di padre Guindon, la Catholic Theological Society of America incaricò padre Anthony Kosnik di dirigere un lavoro collettivo su Human Sexuality: New Directions in American Catholic Thought (“Sessualità Umana: Nuove Direzioni nel Pensiero Cattolico Americano”).Gli autori partono dal presupposto che “la Bibbia non ci fornisce un codice di etica sessuale di tipo semplice, sì o no”, e che le sue affermazioni devono essere contestualizzate poiché sono “storicamente occasionate e condizionate” dalla cultura e non sono esenti dall’ “influenza dei tabù”…Sulla base di queste premesse, tale lavoro collettivo dissente dalla morale tradizionale e propone, invece, “con un certo grado di certezza morale”51, una guida pastorale basata sull’idea che “gli omosessuali hanno gli stessi diritti all’amore, all’intimità e alle relazioni degli eterosessuali”. Quindi, “le norme che regolano la moralità dell’attività omosessuale sono quelle che regolano tutta l’attività sessuale, e le norme che regolano l’attività sessuale sono quelle che regolano tutta l’attività etica umana”. La conclusione è che “la morale sessuale cristiana non richiede un doppio standard. ...Gli omosessuali, come la maggioranza eterosessuale, devono esaminare e valutare il loro comportamento alla luce degli stessi valori e secondo le stesse norme morali per determinare se le loro azioni sono indicative o meno delle stesse caratteristiche della sana sessualità umana”…Poiché ritengono buone queste relazioni stabili innaturali, padre Kosnik e la sua équipe promuovono una benedizione distinta da quella nuziale, con una formulazione molto simile alla dichiarazione Fiducia supplicans

Padre Robert Nugent e suor Jeannine Gramick: un duo problematico (estratti da pagina 45 ÷48)

Con il loro opuscolo del 1975 intitolato Homosexual Catholics: A Primer for Discussion (“Cattolici omosessuali: Un primo passo per la discussione”), i padri Robert Nugent e Thomas Oddo e suor Jeannine Gramick seguirono la strada tracciata dai padri McNeill e Curran. Il loro opuscolo fu soprannominato il “catechismo gay”, poiché imitava il formato “domande e risposte” del famoso Catechismo di Baltimora…Altrettanto fuorvianti sono le risposte riguardanti l’approccio agli atti omosessuali nelle Sacre Scritture. Sodoma sarebbe stata punita per “la violazione delle regole dell’ospitalità”. La condanna a morte per gli atti omosessuali nel Levitico (cfr. 18, 22 - 29) era il risultato del “bisogno procreativo del popolo ebraico” o un tentativo di sepa- rare Israele dalle pratiche pagane che comportavano riti di fertilità56. Nelle sue epistole, San Paolo “parla di eterosessuali che si abbando- nano a pratiche omosessuali piuttosto che di veri omosessuali”. Per loro, tali pratiche sarebbero innaturali come “per un omosessuale impegnarsi in un comportamento eterosessuale”…Per quanto riguarda la celebrazione liturgica delle unioni omo- sessuali, i padri Nugent e Oddo e suor Gramick adottano la posizione radicale del National Center for Gay Ministry che, nel suo opuscolo Ministry USA (1971), suggerisce: “Alla fine i matrimoni gay potrebbero essere celebrati all’interno delle celebrazioni litur- giche della comunità gay ed eventualmente anche all’interno della tradizionale comunità parrocchiale” …Nel 1983, padre Robert Nugent diresse la pubblicazione di un’opera collettiva intitolata A Challenge to Love: Gay and Lesbian Catholics in the Church (“La sfida dell’amore: Cattolici gay e le- sbiche nella Chiesa”)…Definendola correttamente “un’opera di sensibilizzazione”, nel- la sua recensione James Hanigan osservò che “l’omofobia, il capitalismo e il patriarcato sono i nemici... l’orientamento omosessuale non è più una questione problematica, ma un dono di Dio per guarire le ferite del mondo... la norma per giudicare gli atti e le relazioni sessuali non è più il loro scopo unitivo-procreativo, ma la qualità personale della relazione... gli omosessuali praticanti possono essere ammessi all’Eucaristia”

…In Europa, l’agenda omosessuale si propaga dai Paesi Bassi (estratti da pagina 48 ÷51)...In precedenza, nel 1968, il padre cappuccino Herman van de Spijker aveva pubblicato il libro intitolato Die gleichgeschlechtliche Zu- neigung. Homotropie: Homosexualität, Homoerotik, Homophilie, und die katholische Moraltheologie (“Attrazione per lo stesso sesso: Homo- tropia-Omosessualità, Omoerotismo, Omofilia e Teologia Morale Cattolica”), un adattamento della sua tesi di dottorato all’Universitàdi Würzburg, seguito quattro anni dopo da Homotropie: Menschlichkeit als Rechtfertigung. Überlegungen zur gleichgeschlechtlichen Zunei- gung (“Omotropia: Umanità come Giustificazione - Considerazioni sull’attrazione per lo stesso sesso”), che aveva una versione spagnola intitolata Homotropía: Inclinación hacia el mismo sexo (“Omotropia: inclinazione allo stesso sesso”), da cui estraiamo le idee principali.

All’interno di un quadro concettuale freudiano (“io”, “super-io”, “personalizzazione” e “sublimazione” dell’istinto sessuale), padre van de Spijker utilizza un passo della Summa Theologiae in cui San Tommaso afferma che il piacere del commercio sessuale tra uomini può essere naturale per loro a causa di una certa corruzione della natura, come nel caso di una persona con la febbre che trova dolce il cibo amaro. Da ciò, padre van de Spijker deduce che, sebbene gli atti omosessuali non corrispondano all’ordine della Creazione, essi corrispondono, tuttavia, alla “
natura concreta e fattuale dell’uomo omotropo, e sono, quindi, in qualche modo naturali [per lui]

Contrariamente a San Tommaso, per il quale l’attrazione omosessuale è una corruzione della natura, per padre van de Spijker l’omosessualità è una vocazione divina dotata di carismi propri

Quando il cardinale Daneels rimase in silenzio mentre la più grande rivista cattolica fiamminga si mostrava compiacente verso la pedofilia Kerken Leven è stato per lungo tempo il settimanale a maggio- re diffusione nelle Fiandre (oltre mezzo milione di copie), sotto la supervisione dell’episcopato fiammingo. Nell’edizione del 9 agosto 1984 pubblicò un annuncio che presentava le attività del “Gruppo di lavoro ecumenico sulla pedofilia”, già esistente da di- versi anni e composto da cattolici e protestanti. Gli obiettivi del Gruppo di lavoro indicati nell’annuncio erano i seguenti:

“Questo Gruppo di lavoro desidera sensibilizzare le chiese sul fenomeno della pedofilia, trasmettere informazioni e combattere i pregiudizi”.


“Allo stesso tempo, il gruppo di lavoro intende informarsi su tutto ciò che accade nel campo della pedofilia”…

Il contributo della Teologia della Liberazione Queer ( estratti da pagina 52÷55)

Nel loro “catechismo gay”, i padri Nugent e Oddo e suor Gramick affrontano la questione su quale sia il giusto atteggiamento pastorale verso le persone con un orientamento omosessuale e rispondono che dovrebbe avere i seguenti obiettivi: “una sana accettazione e amore di sé e una vita di espressione sessuale cristiana responsabile, nel contesto dell’orientamento omosessuale e delle responsabilità e sfide che deriva- no da questa particolare realtà umana”. E aggiungono: “Il paradigma di questa posizione è il movimento della ‘teologia della liberazione’ nel- la Chiesa, dove i gruppi iniziano a riflettere sulle proprie esperienze…Infatti, oltre alle analisi economiche, sociali, razziali e culturali, le nuove teologie della liberazione sfruttano anche fattori morali e psicologici, assumendo le nuove tendenze omosessuali, femministe e di genere. La causa omosessuale è infatti un elemento importante della Rivoluzione globale.Mario Mieli (1952-1983), fondatore del F.U.O.R.I. (Fronte Uni- tario Omosessuale Rivoluzionario Italiano) spiega: “La progressiva liberazione delle tendenze represse dell’eros rafforzerà ulteriormente il movimento rivoluzionario. ...Non possiamo raffigurarci l’impor- tanza del contributo fornito alla rivoluzione e all’emancipazione umana dalla liberazione progressiva del sadismo, del masochismo, della pederastia propriamente detta, della gerontofilia, della zooera- stia, dell’autoerotismo, del feticismo, della scatologia, dell’urofilia, dell’esibizionismo, del voyeurismo, ecc.”65.

L’orizzonte omosessuale non è nuovo nella Teologia della Liberazione…Alcuni gruppi di “omosessuali cattolici”, tra cui il Forum europeo dei cristiani omosessuali, parteciparono alla conferenza internazionale dei teologi della liberazione tenutasi a Madrid nel settembre 1989. Una tavola rotonda fu dedicata ai “gruppi e settori emarginati nella Chiesa”. L’idea era quella di trovare nuovi “gruppi emarginati” per sostituire il ruolo dei poveri nella vecchia Teologia della Liberazione, e comprendeva gli omosessuali, ora visti come “proletari morali”. La conferenza principale venne tenuta da padre Emili Boils, che dichiarò: “Sono omosessuale per natura e per grazia di Dio. ...Sono un prete perché sono omosessuale.Il sacerdote poi continuò denunciando “i venti secoli di emarginazione sociale e religiosa, di oppressione di ogni tipo che il mio popolo ha subito”. Chiudendo con una minaccia: “Dobbiamo prepararci alla guerra, alla nostra intifada”...


Gli omosessuali cattolici escono allo scoperto e influenzano il dibattito ( estratti da pagina 56÷60)

Questa quinta colonna teologica all’interno dei ranghi cattolici è servita come giustificazione per creare gruppi guidati principal- mente da preti e suore al fine di promuovere la causa omosessuale all’interno della Chiesa con il pretesto della cura pastorale per le coppie dello stesso sesso.L’11 febbraio 1971, p. Patrick Nidorf, sacerdote agostiniano e psicologo, di San Diego, diede vita a incontri mensili di auto-a- iuto per omosessuali e lesbiche nel seminterrato della chiesa di St. Brendan a Los Angeles e chiamò il gruppo Dignity. Il suo primo statuto, “scritto nel maggio 1970, sosteneva che “l’omosessualità è una variazione naturale dell’uso del ‘sesso’ e che gay e lesbiche potevano essere orgogliosi delle loro esperienze ‘responsabili e appaganti’ di intimità sessuale”…

…Nel 1974, p. Robert Nugent e suor Jeannine Gramick assunse- ro il ruolo di cappellani di Dignity. Tre anni dopo, senza lasciare quel posto, i due fondarono un gruppo simile chiamato New Ways Ministry. Il nome è stato ispirato da una frase della lettera pasto- rale del vescovo Francis J. Mugavero ai suoi fedeli della diocesi di Brooklyn, New York, intitolata Sessualità - Un dono di Dio Nella lettera pastorale, il vescovo Mugavero assicurava la volontà della gerarchia di trovare “nuovi modi” di evangelizzare che avrebbero liberato gli omosessuali dalla discriminazione.Gruppi simili, alcuni dei quali proclamatisi cattolici e altri ecu- menici, spuntarono come funghi in molti Paesi. Nel 2003 venne costituito il Coordinamento dei Gruppi Omoses- suali Cristiani in Italia (C.O.C.I.), per mettere in rete i vari gruppi di omosessuali cristiani attivi nel Paese. Alcuni gruppi omoses- suali cattolici, come Ali d’Aquila e L.G.B.T. Christians, sono usciti allo scoperto e hanno partecipato alle sfilate del “Gay Pride”. “Se non si superano le barriere della mente, quelle del cuore avranno difficoltà. Ecco perché per molti secoli la nostra Chiesa ha fatto fatica ad accettare l’amore omosessuale”, ha dichiarato il teolo- go Vito Mancuso al Forum dei cristiani omosessuali tenutosi nel maggio 2012 presso la casa dei Padri Somaschi ad Albano (Roma), su richiesta dei volontari del Progetto Gionata….Questi gruppi pro-omosessuali che si definiscono cattolici o cri- stiani sono i compagni di viaggio del movimento omosessuale. Par- tecipano alle loro campagne e ai loro eventi, soprattutto alle parate del “Gay Pride” e accolgono tutte le loro richieste, in particolare il riconoscimento legale delle unioni innaturali. Ma il loro principale obiettivo tattico è abbattere le barriere di orrore e ripudio che il sensus fidei dei cattolici innalza come difesa psicologica contro le relazioni innaturali disordinate. Abbattendo queste barriere, questi gruppi fa- voriscono la “rivoluzione morale volta a cambiare la visione dell’o- mosessualità”, come ha detto John Varnell.



In questo video, il celebre allenatore e dirigente sportivo, Julio Velasco, fa capire con parole semplici la differenza strutturale tra l’uomo e la donna.