Pazzesco! Andava in "missione speciale" in Purgatorio e all'Inferno e Maria SS. prendeva il suo posto di abbadessa in monastero!

[L'AMORE ALLA MADONNA. L'ESEMPIO DI TRE SANTI FRANCESCANI]
Meditazione del rev. do Padre Stefano Maria Manelli, Fondatore dei Francescani dell'Immacolata

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L’amore alla Madonna, nostra Madre e Regina d’amore, è la passione più dolce di tutti i santi. E sempre così, di solito, l’amore alla propria mamma. Quanto più, allora, l’amore a Colei che è la Mamma divina dell’umanità intera, è la Mamma “eterna”. E la Mamma tutta radiosa della Maternità divina, che ha la sua scaturigine d’amore universale dall’infinita Paternità di Dio. Nella storia della Chiesa, infatti, abbiamo tanti esempi splendidi dei santi e delle sante ricchi di un amore appassionato alla Madonna, a tutti i livelli di espressione soprannaturale anche mistica e straordinaria.

Ricordiamo ad esempio, san Giuseppe da Copertino, un santo francescano tanto umile quanto glorioso per i doni straordinari ricevuti da Dio e, soprattutto, per l’amore estatico con i suoi “voli” straordinari e impressionanti. Tale fu, fra i tanti suoi voli estatici, l'episodio bellissimo che gli avvenne a Osimo, nelle Marche, dove il Santo era stato mandato per stare custodito e protetto nel convento dei frati. Prima di arrivare a Osimo, però, volendo entrare in città di sera, il gruppo deifrati con il Santo dovettero fermarsi fuori, in una casa colonica, che era proprietà del convento dei frati. Da quelposto si vedeva bene, in lontananza, il grande santuario della Madonna di Loreto. San Giuseppe da Copertino, salito sulla loggia della casa, girando gli occhi attorno vide la cupola della Santa Casa di Loreto che spiccava nel cielo azzurro. Vide e proruppe subito in un grido: «Oh Dio, che è mai quello che vedo?... Quanti angeli salgono e scendono dal cielo! Non li vedete?... Guardate come scendono di lassù ricchi di grazie e tornano a pigliarne altre! Ditemi, che luogo è quello?». Gli dicono che quella è la chiesa dove si venera la Santa Casa di Nazareth. Allora il Santo, prostrandosi a terra, esclamò: «Non fa nessuna meraviglia, allora, che là discendano tanti angeli del Paradiso... Oh felice luogo!». Subito dopo, rapito in estasi, il Santo spiccò un volo e dalla loggia andò a posarsi, in giù, sul ramo alto di un mandorlo, che da allora è chiamato il mandorlo di san Giuseppe da Copertino. Tornato in sé il Santo, alla richiesta dei confratelli perché avesse volato in basso, egli rispose che l’estasi aveva seguito il corso del Verbo sceso in giù per incarnarsi nel grembo vergine di Maria Santissima!

A quanti non sanno ammirare la meraviglia del santuario di Loreto può essere utile conoscere questo esempio straordinario di san Giuseppe da Copertino che, non conoscendo nulla di quel luogo eccezionale, per la sua santità, con gli occhi del suo cuore innamorato della Madonna potè vedere ciò che noi altri non vediamo con i nostri occhi di carne. Quanto abbiamo da imparare tutti ad amare la Madonna come la amano i santi. Quanto hanno da imparare, in particolare, i pellegrini del santuario di Loreto — e di ogni altro santuario mariano — a frequentare con fede e con amore i santuari della Madonna, perché sono tutti luoghi di grazia della Mediatrice di tutte le grazie, sempre a nostra disposizione come una Mamma tenerissima per i suoi figli, specialmente i più bisognosi.

Non meno grande né meno straordinaria nell’amore ardente alla Madonna è stata anche l’altra grande santa francescana, santa Veronica Giuliani, Clarissa Cappuccina di Città di Castello. Fin da bambina, questa Santa, aiutata dalla guida e dagli esempi della sua santa mamma — che non visse a lungo —, conobbe la vita della Madonna e si innamorò di Essa con tutto il suo cuore innocente, restando sempre acceso di amore spontaneo alla divina Mamma. Entrata nel monastero delle Clarisse Cappuccine, giovanissima vergine, la ragazza Veronica Giuliani, alla scuola di san Francesco e santa Chiara dAssisi, arrivò velocissima alla vita di unione d’amore con la Madonna. E fu una vita di unione così intensa e ardente che santa Veronica riusciva a stare sempre vicina alla Madonna non soltanto quando la pregava o meditava su di essa, ma anche quando lavorava ed era impegnata nella guida del grande monastero. Si sa, infatti, che quando la Santa lavorava, era molto svelta e attenta nel fare tutto bene, ma ciò avveniva proprio perché la Madonna le stava vicina e la aiutava in tutto. Una volta, infatti, mentre la Santa lavava i panni, ed era velocissima, fu sentita lamentarsi direttamente con la Madonna, dicendole: «Madre mia, ma fate tutto voi!». Ancora di più, di anno in anno la santa entrò in una confidenza d’amore così grande con la Madre divina che alcune volte, quando santa Veronica era abbadessa, dovendo assentarsi dal monastero per andare in missione straordinaria... all’inferno o in Purgatorio, avveniva che la Madonna stessa prendeva il suo posto di abbadessa nel monastero, senza che nessuna monaca si accorgesse della “sostituzione di persona” avvenuta in quelle ore di tempo. Fatti incredibili, questi che tuttavia avvenivano a dimostrazione che l’unione d'amore fra santa Veronica era davvero soprannaturale e straordinaria.

Una semplice ragazza, vergine pura, che ama la Madonna con tutta se stessa ci dimostra come sia possibile ricevere dalla Madonna l’amore di tutta Lei stessa, fino al punto di arrivare a sostituire la propria persona al posto della persona di santa Veronica Giuliani, l’abbadessa della comunità. L’amore che si dona fino alla dimenticanza di sé, fino all’espropriazione di se stessa, fino all’annientamento della propria persona. Chi può misurare la dedizione dell’amore di Maria se non soltanto l’amore di Cristo che è arrivato all’immolazione di tutto se stesso? Si potrà mai dubitare, allora, dell’amore materno incommensurabile di Maria?... Mai!

Leggiamo nella vita di un altro grande santo francescano, san Leonardo da Porto Maurizio, come egli parlava del suo amore e della sua riconoscenza all’amore della M adonna verso di lui. Il Santo soleva dire: «Quando mi pongo a considerare le tante grazie che ho ricevuto vuto da Maria Santissima, sapete come mi pare di essere? Mi pare davvero di essere come uno di quei santuari nel quale su tutte le muraglie ricoperte di voti non si legge altro che questo: “Pergrazia ricevuta da Maria". Così è anche per me: questa sanità di mente che ho, questo esercizio divino che mi impegna, questo abito santo che porto indosso: “Per grazia di Maria". Ogni buon pensiero, ogni buona volontà, ogni buon sentimento del mio cuore: “Per grazia di Maria". Leggete, leggete pure, sono scritto nell’anima e nel corpo, dentro e fuori: “Per grazia di Maria". Su questo mio cuore vi sta scritto: “Per grazia di Maria". Su questa mia lingua vi troverete scritto: “Per grazia di Maria". Sia sempre benedetta senza fine la mia bellissima Benefattrice. Io canterò in eterno le misericordie di Maria e se mi salvo, mi salvo per grazia della mia gran Signora Maria».

Impariamo anche noi dai santi e dalle sante ad amare la Madonna con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze e sperimenteremo concretamente quanto più grande è il suo amore per noi, per il nostro bene, soprattutto spirituale, che è la nostra salvezza eterna, è la nostra santificazione, per raggiungerla un giorno nei Cieli a glorificare Dio nell’amore infinito del Paradiso celeste.
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Santi, Beati, Venerabili, Servi di Dio. Miscellanea.
Brevi profili biografici, insegnamenti, esperienze, rivelazioni, profezie dei grandi della storia e della Chiesa che hanno lasciato il segno in questo mondo perchè possiamo, da buoni cattolici, seguirne e ormeAltro
Santi, Beati, Venerabili, Servi di Dio. Miscellanea.

Brevi profili biografici, insegnamenti, esperienze, rivelazioni, profezie dei grandi della storia e della Chiesa che hanno lasciato il segno in questo mondo perchè possiamo, da buoni cattolici, seguirne e orme