Francesco, dalla mentalità ristretta, critica la "ristrettezza dogmatica della Chiesa".

Durante l'udienza generale del 5 giugno, Francesco si è lamentato di una "ristrettezza dogmatica nella Chiesa", ma i pochi turisti presenti in piazza non avevano idea a cosa si riferisse.

Il suo presunto "Spirito Santo" non può essere "messo in una scatola" o "rinchiuso" (qualcuno l'ha detto?), né in concetti né in trattati. Questa teoria sarà accolta con favore da molti, perché significa che tutti i testi prodotti da Francesco durante il suo periodo a Roma sono spazzatura e possono essere scartati.

Francesco ha ripetuto che nella sfera ecclesiale c'è "la tentazione di racchiudere lo Spirito Santo in dottrine, istituzioni e definizioni", anche se tutti lavorano con "dottrine" e "definizioni", che lo ammettano o meno. Francesco, ad esempio, si ritrova in tutte le dottrine e le definizioni degli oligarchi decadenti.

Lo 'Spirito' crea e anima le istituzioni, ma Lui stesso non può essere 'istituzionalizzato', ha detto Francesco, che ha trasformato la Chiesa non solo in una 'istituzione', ma in un regime.

Dimenticando tutto ciò che aveva detto finora, ha poi annunciato un documento (sic) sulla devozione cattolica al Sacro Cuore per settembre.

Riassumerà i precedenti testi dottrinali (sic) e storici. L'occasione è il 350° anniversario delle visioni della suora francese Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690).

Traduzione AI

padrepasquale
Una critica meschina
N.S.dellaGuardia
Affermazioni assurde e meschine, in linea col "magistero" degli ultimi 11 anni...
N.S.dellaGuardia
Sempre più comico...