Tesa

Gay Pride, don Berzano: “Sarà una bella festa, la felicità è reale solo se condivisa”
"Professor Berzano, cosa pensa dell’Asti Pride in programma il 6 luglio? Favorevole o contrario?
«Penso che per Asti e per gli astigiani sarà un bel momento di festa»
E’ una risposta del prete o del sociologo?
«Di entrambi. Come sociologo ritengo che i Pride siano figli di questa società liquida in cui anche i concetti di identità di genere e identità sessuale sono liquidi. Da un punto di vista storico, è indubbio che gli attivisti di Stonewall avevano nel 1969 la stesse forti e condivisibili motivazioni di tutte le rivendicazioni sindacali che hanno contribuito a migliorare le condizioni sociali dei lavoratori. Lottavano per diritti che io ritengo essere al di sopra di ogni discussione».
Oggi cos’è cambiato secondo lei?
«Con il passare degli anni molti diritti rivendicati dalle coppie omosessuali sono stati riconosciuti. I Pride quindi oggi sono diventati altro da quelle rivendicazioni. Qualcuno li definisce “parate” di dubbio gusto».
Come li definirebbe?
«Momenti di festa, di condivisione. Penso che la felicità per essere reale vada sempre condivisa con gli altri, non vissuta in solitudine».
Lei è quello che si chiama “un servo di dio”. La Chiesa cattolica, storicamente, condanna le “pratiche omosessuali” come peccati da espiare. Lei cosa pensa, davvero, delle persone omosessuali.
«Le rispondo con le parole di Papa Francesco che nel viaggio di ritorno dal Brasile, nel 2013, a una domanda sul tema rispose secco: “Chi sono io per giudicare?”. Ecco: chi sono io per giudicare?»."
Non servirebbero commenti.
Sarebbe solo bello pensare che le istituzioni, cattoliche e non, dove lui collabora gli chiedessero conto di queste folli dichiarazioni, ripetute anche QUI nella sua pagina Facebook con dovizia di commenti entusiastici dei suoi fan.
Siamo ridotti a dire che l'assessore alla Cultura di Asti, Gianfranco Imerito fa delle dichiarazioni molto più di buon senso (foto sopra) - e cattoliche - del colto e famoso don Berzano.
Più sotto la foto (ci scusiamo con i nostri lettori, ma oportet ut veniant scandala) del "
bel momento di festa" l'altro ieri al Gay Pride di Pisa: don Berzano non si vergogna un po'?
Magari qualche parrocchiano o nostro lettore potrebbe chiederglielo.

91,2 mila
maria immacolta

🤮 🤮 🤮 🙏 🙏 🙏

Italia49

Non dovrebbe indossare abito di sacerdote ,,purtroppo molti come lu nella Chiesa oggi! Vergognoso!

Ma questo Sacerdote non sa che la blasfemia la fa da padrona in questi "momenti di festa"?

Suari

Come si fa a discutere con un prete che ha queste idee? C'È solo da lasciare la città...prima che cada una pioggia di fuoco

ricgiu

✍️ La felicità è reale solo se deriva dalla Vita di Grazia, che sia condivisa o meno.

solosole

Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare ( Mt. 18-6)

Memorare

Fuori di testa oltre che accecati

Ecco i frutti del sig. BERGOGLIO. Non gli do l'appellativo di papa perché nel chi sono io per giudicare viene meno ai seguenti doveri di pastore delle anime:
1- omette di giudicare ciò che é bene e ciò che è male e lo fa come guida della Chiesa, omettendo a un dovere importantissimo;
2- nella fattispecie del peccato di sodomia od omosessualità tralascia di affermare che è un grave disordine morale e si limita a ciò che afferma alla prima parte del catechismo della chiesa cattolica che vanno rispettati;
3- falsa la verità delle cose perché afferma che noi tutti dovremmo chedere perdono ai gay quasi fossero perseguitati dall'intera società e in questo egli é menzognero e padre della menzogna;
4- non richiama assolutamente a contrastare queste manifestazioni sodomitiche e in questo conferma nell'errore sia i credenti sia i pastori sodomiti anche se sociologi, così egli avvalla questo peccato, che grida vendetta di fronte al cospetto di Dio, perché tali manifestazioni esaltano anche attraverso comportamenti una sessualità praticata.

Francesco I

In piemontese , e "don" Bersano dovrebbe saperlo, l'omosessuale viene definito con un termine latino: "cupio". L'etimo non deriva dal latino classico ma dal latino medioevale da "cupa" , che significa contenitore, botticella.
Vedi:
Du Cange, et al., Glossarium mediæ et infimæ latinitatis. Niort : L. Favre, 1883-1887.