Questo, a mio giudizio, non è un vero problema. Di per sé, il citare il nome dell'usurpatore nel Canone è portato solamente dalla norma liturgica.
Anche qui, come per la puntura, direi: le notizie sono sufficienti per non piegarsi (cioè per non citare il nome... semplicemente saltandolo, come fa l'Arcivescovo Lenga in Polonia), però il seguire la norma non è sufficiente a "devastare" la Messa. …Altro
Questo, a mio giudizio, non è un vero problema. Di per sé, il citare il nome dell'usurpatore nel Canone è portato solamente dalla norma liturgica.
Anche qui, come per la puntura, direi: le notizie sono sufficienti per non piegarsi (cioè per non citare il nome... semplicemente saltandolo, come fa l'Arcivescovo Lenga in Polonia), però il seguire la norma non è sufficiente a "devastare" la Messa.
Invece lo sarebbe un riferimento esplicito, ad esempio durante l'omelia, alla "meravigliosa azione del Papa".
Questo sì sarebbe devastante: non nel senso di nullificare la Transustanziazione, ma nel senso di creare una tensione interna al Rito che io ritengo inaccettabile.
In pratica: mi sono allontanato anni fa da una chiesa in cui ogni Messa comportava grandi citazioni ed elogi del Biancovestito.
Perciò: se trova sante Messe con atmosfera cattolica, senza eresie proclamate dal pulpito, senza elogi sperticati del Biancovestito, le direi di restare con serenità.
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Concludo raccontando che decenni fa, ben prima del Duemila, evitavo sistematicamente le Messe del mio Parroco (andando a quelle del Viceparroco), perché i richiami alle "più recenti tendenze del pensiero" erano continui. Ritenevo che fossero Messe turbate, non sincere, e quindi frequentavo altre Messe.