L'Amazzonia non è il luogo della Rivelazione Divina.

L'Amazzonia non è il luogo della rivelazione divina

Padre John Hunwicke, nato in Inghilterra, studioso di Oxford ed ex anglicano, è molto preoccupato per il documento di lavoro del Sinodo amazzonico.
In un'intervista a Gloria.tv, ha criticato l'idea di base del documento di lavoro, secondo il quale la regione amazzonica è un luogo speciale da cui la Madre Terra parlerebbe alla Chiesa.

La fondazione cristiana è stata distorta

Hunwicke sottolinea che l'idea di predicare la Madre Terra contraddice la dottrina del peccato originale secondo cui le persone furono espulse dal Giardino dell'Eden a causa del peccato di Adamo ed Eva. Dio non ha mai promesso di creare un nuovo Giardino dell'Eden che avrebbe parlato al mondo o alla Chiesa. Per Hunwicke l'idea della Madre Terra non è solo un'eresia tra le molte, anche se brutta.

Piuttosto, questa teoria riscrive completamente l'intera dottrina del cristianesimo, e la narrativa di base della creazione nel libro della Genesi.

Romanticismo amazzonico alla scrivania nella grande città

Hunwicke confronta il documento di lavoro del Sinodo dell'Amazzonia con le idilliache poesie dell'antica Grecia o con la poesia latina di Publio Virgilio Marone in cui le persone della città che vivono nel contesto di una cultura urbanizzata stanno sognando una natura in cui non accade mai nulla di spiacevole e in cui i pastori cantano canzoni romantiche dalla mattina alla sera. Allo stesso modo, Hunwicke vede il documento di lavoro del Sinodo dell'Amazzonia, in cui gli intellettuali metropolitani inventano idee interessanti sulla regione amazzonica.

il "male" sarà di nuovo tra le note

Hunwicke teme che la storia del Sinodo sulla Famiglia si ripeterà e che "il male" sarà nascosto nelle note a piè di pagina come accadde in "Amoris laetitia", l'Esortazione Apostolica a seguito del Sinodo della famiglia. Non si aspetta che l'esortazione a seguito del Sinodo dell'Amazzonia sarà un attacco frontale alla fede cristiana. Invece, si deve presumere che verranno utilizzate ambiguità e dichiarazioni implicite che potrebbero anche essere interpretate in modo ortodosso. Ma Hunwicke ribatte che i vescovi romani non dovrebbero dire cose che possono essere interpretate in modo ambiguo. Dovrebbero insegnare la Fede e la giusta dottrina senza ambiguità .