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“Ai tempi di Gesù non c’era il registratore” e altre cretinate

C’è una Chiesa cattolica che di cattolico ormai ha solo la ragione sociale, perché in realtà ha sposato il pensiero dominante nel mondo e ha come unico obiettivo piacere alla gente che piace.

Aldo Maria Valli, uno dei più noti vaticanisti italiani, nel suo popolare blog Duc in altum si è divertito per mesi a prendere di mira questa Chiesa in una rubrica satirica di grande successo, intitolata Uomini giusti ai posti giusti, ora riunita nel libro “Ai tempi di Gesù non c’era il registratore”.

Uomini giusti ai posti giusti (Edizioni Chorabooks). Un graffiante pamphlet con cui l’autore, usando l’arma dell’ironia, smaschera la pochezza di una Chiesa che, a suo giudizio, volendo essere à la page risulta solo grottesca.

Il titolo prende spunto da una famosa espressione dell’attuale superiore generale dei gesuiti, il padre Arturo Sosa Abascal, secondo il quale ai tempi di Gesù “nessuno aveva un registratore per inciderne le parole” e dunque, in mancanza di certezze, occorre contestualizzare, relativizzare e procedere secondo il metodo del discernimento.

Ecco, a giudizio di Valli la dichiarazione del generale dei gesuiti è emblematica di una Chiesa ormai relativista quanto il mondo, priva di punti fermi e ispirata a un pensiero liquido che, alla fine, giustifica tutto e mette le pretese dell’uomo al posto della legge di Dio.

Una Chiesa nella quale gli “uomini giusti ai posti giusti sono tutti quelli che, andando a rimorchio della retorica dell’inclusione, dell’ascolto, della misericordia, del discernimento e di tutto il resto dell’armamentario ideologico che ben conosciamo, corrono in soccorso del vincitore per mostrarsi più realisti del re o, per meglio dire, più papisti del papa”.

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giandreoli
Ritenere che, per comprendere Cristo e il suo Vangelo, occorra un registratore, mi convince che, chi lo afferma, è caduto davvero in basso! Gli è venuta meno quella conoscenza di Gesù che è data sia dalla credibilità degli Evangelisti in quanto autori ispirati, sia dall’amore che sa intrattenersi con la persona amata. Accade a chi si autoproclama “esegeta”ma in realtà sostituisce la propria …Altro
Ritenere che, per comprendere Cristo e il suo Vangelo, occorra un registratore, mi convince che, chi lo afferma, è caduto davvero in basso! Gli è venuta meno quella conoscenza di Gesù che è data sia dalla credibilità degli Evangelisti in quanto autori ispirati, sia dall’amore che sa intrattenersi con la persona amata. Accade a chi si autoproclama “esegeta”ma in realtà sostituisce la propria cultura allo Spirito Santo o è talmente occupato da non avere mai tempo per sostare nel Cuore di Cristo in contemplazione del suo Amore per noi. E questo, purtroppo, avviene proprio ai “livelli alti” della Chiesa!
Massimo M.I.
Si può immaginare come si sente Arturo Sosa ? Rendendosi conto che a.differenza di milioni " creduloni" lui è riuscito, grazie alla sua razionalità a non lasciarsi confondere! Forse ciò gli comporta problemi per l'umiltà 🥴
Walter
«E che? Se neppure gli apostoli ci avessero lasciate le Scritture, non si sarebbe dovuto seguire l'ordine della tradizione, che essi consegnarono a quelli, ai quali commettevano le chiese? A questa tradizione danno il loro assenso molte genti barbare, che credono in Cristo, e per opera di Cristo tengono scritta nel loro cuore la salvezza senza alcun carattere od inchiostro, e custodiscono con cautela …Altro
«E che? Se neppure gli apostoli ci avessero lasciate le Scritture, non si sarebbe dovuto seguire l'ordine della tradizione, che essi consegnarono a quelli, ai quali commettevano le chiese? A questa tradizione danno il loro assenso molte genti barbare, che credono in Cristo, e per opera di Cristo tengono scritta nel loro cuore la salvezza senza alcun carattere od inchiostro, e custodiscono con cautela la tradizione antica. Or se alcuno annunziasse ad essi quelle cose, che sono state inventate dagli eretici, e parlasse secondo il loro modo di parlare, subito si turerebbero le orecchie e fuggirebbero più che lontano; perché non sopporterebbero nemmeno di udire un discorso blasfemo». Sant'Ireneo di Lione , nel libro terzo contro le eresie al capo quarto.
ferralex
Sulla base di questa frase insulsa si scredita la storicità dei vangeli (come scritto in un libro di don Alfredo Morselli) e si intende cambiare le parole del Pater Noster.. Eppure l'analisi che Santa Teresa d'Avila fa delle sue parole in "Cammino di perfezione" mi sembrano piuttosto chiare e non lasciano adito a dubbi