Francesco I
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Mons. Viganò scomunicato da Bergoglio!

E' stato ritenuto colpevole del delitto di scisma!

Il dicastero per la Dottrina della Fede ha scomunicato latae sententiae monsignor Carlo Maria Viganò accusato del delitto di scisma. Ieri, 4 luglio, il Congresso del Dicastero per la Dottrina della Fede si è riunito per concludere il processo penale extragiudiziale a carico di monsignor Carlo Maria Viganò, accusato del delitto riservato di scisma. «Sono note le sue affermazioni pubbliche dalle quali risulta il rifiuto di riconoscere e sottomettersi al Sommo Pontefice, della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti e della legittimità e dell’autorità magisteriale del Concilio Ecumenico Vaticano II», sottolinea l’ex Sant’Uffizio. All’esito del processo penale, «mons. Carlo Maria Viganò è stato riconosciuto colpevole del delitto riservato di scisma. Il dicastero ha dichiarato la scomunica latae sententiae». La rimozione della censura in questi casi è riservata alla Sede Apostolica, si spiega ancora nella nota, nella quale si indica che la decisione è stata comunicata a monsignor Viganò oggi.

Viganò: la condanna è una conferma della mia fede

«Questo è il testo del decreto che mi è stato inviato via email oggi alle 13:14 ora italiana. Ciò che mi è imputato come colpa per la mia condanna è ora messo agli atti, a conferma della Fede Cattolica che integralmente professo». Lo dice sui social mons. Carlo Maria Viganò, pubblicando l’intero documento della Dottrina della Fede che lo condanna alla scomunica per scisma. «Ai miei Confratelli dico: “Se voi tacerete, grideranno le pietre”», scrive ancora l’ex Nunzio in Usa citando un passo del Vangelo di Luca. Nel documento della Dottrina della Fede ci sono anche le considerazioni dell’avvocato di ufficio, dal momento che Viganò non si è presentato in tribunale e non ha mandato un suo legale. Tra le considerazioni dell’avvocato si legge: «Imporre una simile censura», la scomunica, «a monsignor Viganò sarebbe un atto infruttuoso e servirebbe solo ad infiammare un’opinione pubblica già divisa».

Dallo scisma alla scomunica, le norme del Codice

La scomunica è la pena più grave nella Chiesa cattolica perché è la presa d’atto del fatto che la persona battezzata che si è macchiata di uno dei delitti canonici per i quali è prevista non è più in comunione con la Chiesa. Non può quindi celebrare né ricevere i sacramenti, non può partecipare attivamente alle celebrazioni di culto; non può ricoprire uffici, ministeri o incarichi ecclesiastici, né porre in essere atti di potestà di giurisdizione. E in alcuni casi più gravi previsti dalla legge canonica, se si tratta di un chierico, non è esclusa la dimissione dallo stato clericale. La scomunica è tuttavia una censura non perpetua e può essere rimossa nel caso in cui la persona dia prova di vero pentimento. La scomunica è prevista in caso di apostasia, eresia e scisma.

La possibilità della rimozione

«L’apostata, l’eretico e lo scismatico incorrono nella scomunica latae sententiae», stabilisce il canone 1364 del codice di diritto canonico, richiamato dalla disposizione della Dottrina della Fede nella vicenda di mons. Carlo Maria Viganò. La scomunica è latae sententiae, cioè automatica, quando scatta per il solo fatto di avere commesso uno dei delitti contro la fede. Nel provvedimento dell’ex Sant’Uffizio riguardante Viganò viene citato anche il canone 751 del codice di diritto canonico nel quale si indica che cosa è lo scisma e le differenze con gli altri delitti per i quali anche è prevista la scomunica: «Vien detta eresia, l’ostinata negazione, dopo aver ricevuto il battesimo, di una qualche verità che si deve credere per fede divina e cattolica, o il dubbio ostinato su di essa; apostasia, il ripudio totale della fede cristiana; scisma, il rifiuto della sottomissione al Sommo Pontefice o della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti», è il testo della legge richiamata. Come detto nel caso in cui monsignor Viganò dovesse pentirsi e chiedere che gli sia tolta la scomunica, «la rimozione della censura in questi casi è riservata alla Sede Apostolica».

Anche se scomunicato Viganò celebra la messa e chiede donazioni

«Come ogni mese, anche questo primo venerdì dedicato al Preziosissimo Sangue celebrerò la santa messa per gli amici e i benefattori della fondazione Exsurge Domine». Lo dice su X mons. Carlo Maria Viganò, appena scomunicato dal Vaticano. «Assieme a loro, porterò ai piedi dell’Altare anche tutti coloro che hanno voluto esprimermi sostegno e assicurarmi le loro preghiere in questo momento. Invito tutte le persone di buona volontà a contribuire secondo i loro mezzi con una donazione alla Fondazione Exsurge Domine, in modo particolare la formazione tradizionale di sei giovani seminaristi», scrive Viganò indicando un link al quale donare.

Fonte: Il Vaticano scomunica monsignor Viganò, per lui il delitto di scisma
Nicola D.B.
......"La scomunica è prevista in caso di apostasia, eresia e scisma...." Basta questa frase per dedurre che qualunque mossa o azione compiuta contro M.Viganò è Nulla, completamente Nulla dal momento che i macchiati di apostasia, eresia e scisma sono esattamente coloro che la vorrebbero senza alcuna autorità imputare a Monginor Viganò. ESSI sono Automaticamente Scomunicati essendo REI di tutte …Altro
......"La scomunica è prevista in caso di apostasia, eresia e scisma...." Basta questa frase per dedurre che qualunque mossa o azione compiuta contro M.Viganò è Nulla, completamente Nulla dal momento che i macchiati di apostasia, eresia e scisma sono esattamente coloro che la vorrebbero senza alcuna autorità imputare a Monginor Viganò. ESSI sono Automaticamente Scomunicati essendo REI di tutte trè le accuse che scagliano contro M.Viganò rimasto fedele alla Fede Cattolica, cosa da loro ampiamente ripudiata alterata, corrotta e condannata, con l'aggravante che impongono le loro eresie, menzogne e sacrilegi ripetuti al popolo Cattolico e occupando abusivamente e sfacciatamente la Sede Apostolica.
Notre Dame de la Salette
Ormai è un dicastero cimitero
N.S.dellaGuardia
Per favore, non chiamiamolo più "dicastero per la Dottrina della fede", nessuna delle parole che compongono questa proposizione hanno il benché minimo valore per quell'apostata messo lì a comandare abusivamente!
solosole
Sante parole
N.S.dellaGuardia
@padrepasquale se lei avesse a cuore la Chiesa, come va in giro ripetendo, si dovrebbe piuttosto indignare con tuccu anziché con chi non conta nulla.
Molto comodo.
padrepasquale
Il Dicastero per la dottrina della fede ha operato coerentemente al suo mandato. Grande è stato lo scandalo in questi anni nella Chiesa a causa delle posizioni di Viganò su Papa Francesco e il Concilio Vaticano II.
Francesco I
@padrepasquale
Matteo 7,15-2016 "Voi li riconoscerete dai loro frutti. Si coglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? 17 Così, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l'albero cattivo fa frutti cattivi. 18 Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni."
Secondo Lei sono buoni i frutti marcescenti di questo pontificato?Altro
@padrepasquale

Matteo 7,15-2016 "Voi li riconoscerete dai loro frutti. Si coglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? 17 Così, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l'albero cattivo fa frutti cattivi. 18 Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni."

Secondo Lei sono buoni i frutti marcescenti di questo pontificato?
N.S.dellaGuardia
Grande male fanno i pastori come lei che vedono scandali e buone opere solo dive glielo detta la sua ideologia.
Grande male, e ne pagherà le conseguenze se non si ravvede!
E ne pagano dazio gia i poveri fedeli a lei affidati!