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Mons. Vigano : "Ci troviamo dinanzi all’inevitabile epilogo bergogliano di un processo iniziato sessant’anni fa con Bugnini e Montini"

«La cena del Signore, o messa, è la sacra sinassi o assemblea del popolo di Dio, presieduta dal sacerdote, per celebrare il memoriale del Signore. Vale perciò eminentemente per questa assemblea locale della Santa Chiesa, la promessa del Cristo: “Là dove due o tre sono radunati nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt. XVIII, 20) ».

Con queste parole l’art. 7 della Institutio Generalis Missalis Romani promulgata da Paolo VI nel 1969 veniva data la definizione ereticale della Messa. La “ricetta” del rito riformato fu poi cambiata perché palesemente eretica; ma non venne cambiato il rito plasmato su quella definizione.

Oggi comprendiamo la portata devastante di quella formulazione della Messa che doveva operare la protestantizzazione del Rito Cattolico. Ci troviamo dinanzi all’inevitabile epilogo bergogliano di un processo iniziato sessant’anni fa con Bugnini e Montini. Non stupisce che l’inaudita decisione dei laici “sinodali” parta da una sperduta parrocchietta del Modenese, nella Diocesi di quel Castellucci - absit injuria verbis - che dopo scandali finanziari legati al traffico dei migranti ha promosso la vergognosa mostra blasfema “Gratia plena”.

La setta bergogliana ha come scopo la cancellazione del Sacerdozio Cattolico, per ottenere la soppressione del Santo Sacrificio della Messa e dissolvere la Chiesa in una ONG al servizio della tirannide globalista.

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