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Vita extra lusso a spese dei fedeli: chiesto il rinvio a giudizio dell'ex abate di Montecassino

La procura contesta a Pietro Vittorelli di essersi appropriato di 500 mila euro sottraendoli dai fondi della diocesi: il prelato avrebbe speso, tra l’altro, più di 23 mila euro per un viaggio a San Paolo del Brasile e 690 euro per una cena. Il fratello è accusato di riciclaggio.

Un tenore di vita sopra le righe, immerso nel lusso grazie a soldi delle opere di carità. Un’esistenza ben lontana dalla sobrietà imposta dai voti monastici, che ora l’ex abate di Montecassino, Pietro Vittorelli, potrebbe pagare con un processo per appropriazione indebita. Il pm Francesco Marinaro ne ha chiesto il rinvio a giudizio contestandogli di aver sottratto 500 mila euro dai fondi della diocesi. Denaro che in molte occasioni sarebbe finito nelle tasche del fratello Massimo, imputato con l’accusa di riciclaggio. La lista dei vizi ricostruiti dagli inquirenti spazia dai viaggi ai weekend nei centri benessere, per finire allo shopping compulsivo da decine di migliaia di euro.
Vittorelli, un omosessuale praticante, ha usato i soldi per viaggiare, specialmente con destinazione Brasile o Londra, cene esclusive, profumi, indumenti, prostituti maschi, droga e feste gay

Il tutto sarebbe avvenuto tra il 2008 e il 2013, quando il denaro offerto dai credenti all’abbazia, anche con l’8 per mille, veniva destinato da Vittorelli a scopi tutt’altro che benefici.

Foto: Pietro Vittorelli, © Mazur, catholicchurch.org.uk, CC BY-NC-SA, #newsJaikcckkwy
Sam Gamgee
Credo che il codice canonico prescriva ancora che il clero sodomita va ridotto allo stato laicale . Se non lo applicano ,non si lamentino delle conseguenze .