Alla locanda del Buon Samaritano

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padre Pietro Kaswalder ofm
22 novembre 2010
Una panoramica del complesso archeologico del Buon Samaritano, situato sul percorso tra Gerusalemme e Gerico. (foto Cts/Mab)
Nel mese di maggio 2009 è stato riaperto al pubblico il Khan del Buon Samaritano. Il sito era rimasto chiuso alcuni anni a motivo dei lavori di scavo e di restauro programmati dall’Amministrazione civile di Giudea e Samaria, in collaborazione con il Dipartimento delle Antichità di Israele. Il risultato finale dell’intervento di scavo e conservazione delle antichità è altamente lodevole. In ordine di importanza sono tre i punti più interessanti dell’intervento: l’esame archeologico di tutta l’area, a sud e a nord della strada moderna; la creazione del Museo del Buon Samaritano; il recupero dell’area sacra restituita all’attenzione dei pellegrini. Su questi temi ritorneremo dopo aver analizzato alcune memorie relative al sito.
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e incappò …Altro

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alda luisa corsini condivide questo
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N.S.dellaGuardia

Ancora una volta commuove il pensare che Gesù traduceva la sua sapienza in luoghi ed esperienze tangibili.
Chissà se Tolkien si ispirò alla locanda di Gerico per "Il Puledro Impennato" di Brea.

E' commovente pensare che Gesù sapeva che quel tratto di strada era pericoloso e rinomato per gli assalti dei predoni...