Il Sigillo del Dio Vivente e la SS. Eucaristia – Le intuizioni di don Dolindo Ruotolo

Gli amici e fratelli ricordano che pochi giorni fa ho pubblicato degli articoli sul tema del sigillo del Dio vivente (Apocalisse 7 2-3) e sulla lettura mariologica offerta dal messaggio di Marienfried.
Ammetto di esser rimasto sorpreso e anche edificato da un ulteriore possibile lettura del sigillo del Dio vivo in relazione all'Eucarestia, quella proposta dal servo di Dio don Dolindo Ruotolo. Evidentemente solo un mistico ed un santo dello spessore di don Dolindo poteva arrivare a questo acume.
Desidero offrire le sue intuizioni alla vostra attenzione. Allo stesso tempo invito a riflettere sulla portata grandiosa di questo simbolo profetico-escatologico (il sigillo del Dio Vivente) che potrebbe riassumere in se così tante realtà spirituali su cui si incardina la vita del credente, in particolar modo in questi nostri atrocissimi "ultimi tempi"...

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Riferimento: Ap 7, 1-17.
(Consiglio di leggere prima la pericope di riferimento per capire meglio le spiegazioni di don Dolindo.
L’italiano è un po’ datato scrivendo don Dolindo nel 1943-44 ma si capisce tutto integralmente per cui preferisco lasciare il testo così com’è).


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« San Giovanni parla però del sigillo del Dio vivente, impresso alle anime che dovevano essere salvate eternamente; or tutti i cristiani battezzati e cresimati, anche se peccatori, portano il segno della redenzione impresso sulla loro anima, e ciononostante molti di loro si perdono.

Inoltre san Giovanni parla del segno del Dio vivente, impresso nell’imminenza di grandi tribolazioni, per ottenere in esse una forza particolare che renda poi capaci le anime della salvezza eterna. Il cantico eterno di lodi e di benedizione che esse cantano innanzi al trono di Dio, vestite di bianco e con le palme della vittoria nelle mani, è il riepilogo del combattimento vittorioso sostenuto in mezzo alle grandi tribolazioni del mondo e a quelle in particolare degli ultimi tempi.

D’altra parte, se in ogni Sacramento si dà all’anima il segno di croce, ed ogni Sacramento ha questo segno nella sua Liturgia, uno solo tra essi può dirsi il segno del Dio vivente, ed è la Santissima Eucaristia. Le specie sacramentali sono un segno sensibile, che dopo la Consacrazione sono veramente il segno del Dio vivente; nella Consacrazione delle due specie, per le quali il Sangue è diviso dal Corpo, si ha non semplicemente un ricordo della croce, ma la rinnovazione incruenta del Sacrificio della croce, e quindi per l’Eucaristia si ha impresso sulle anime il segno vivente della croce, perché l’anima, cibandosi di Gesù Cristo, partecipa al suo sacrificio.

L’unico Sacramento inoltre, che dà come frutto la forza nelle tribolazioni, la vita eterna e la gloriosa risurrezione è l’Eucaristia, secondo la promessa fattaci da Gesù Cristo medesimo.

Noi quindi, crediamo che il segno del Dio vivente portato dall’arcangelo san Michele per segnare le anime sia stato proprio l’Eucaristia nelle sue due specie.

Egli la metteva come segno sulla fronte dei salvati, quasi sullo stipite della loro carne mortale, perché l’Eucaristia è il sangue salvatore del vero Agnello, è il mirabile tau vivente impresso in noi per la rinnovazione del Sacrificio della croce, è il segno e il mezzo più bello per il quale siamo dichiarati servi del Signore e portiamo in noi le stimmate del Redentore, perché Egli rimane in noi e noi in Lui, partecipando alla sua vita immolata.

Nei tempi delle grandi tribolazioni del mondo, quando la fede è messa al cimento del sangue, delle insidie dell’errore e dell’apostasia, nei grandi cataclismi materiali e morali, tra i quali la Chiesa si trova e si troverà come sbattuta dalla tempesta, l’Eucaristia è la salvezza e la forza dei suoi figli, ed è per essi il pegno della vittoria e della vita eterna.

In ogni tempo la Chiesa ne vive, perché quest’ammirabile Sacramento è l’essenza del suo culto e della sua vita; ma, nei momenti delle grandi prove, Dio le manda come aiuti speciali quei santi che ne rinnovano nei suoi figli il desiderio e l’amore, e negli ultimi tempi manda il suo arcangelo, e con doni ed effusioni straordinarie della vita eucaristica segna i suoi eletti tra tutti i popoli e le tribù della terra.

(…)


I primi cristiani, nelle crudeli persecuzioni che soffrivano, vivevano interamente di Gesù, lo portavano sul cuore per cibarsene ad ogni pericolo, lo conservavano nelle loro case, lo sentivano pellegrino con loro. Questa intima vita eucaristica li rivestiva di bianco, dando loro una grande purezza, e metteva nelle loro mani la palma, dando loro la vittoria nei combattimenti che sostenevano.

Noi non sappiamo apprezzare che cos’è il vivere continuamente di Gesù Sacramentato, ma se lo provassimo, avvertiremmo in noi, una vita intensa di glorificazione di Dio, una trasformazione profonda di ogni più piccola attività in amore adorante, una forza speciale nelle tribolazioni della vita, un intensificarsi della carità, un distacco netto dal mondo, dalle sue opere e dalle sue stoltissime massime.

La vita cristiana è decaduta sempre con il decadere della vita eucaristica, e per questo, quando è posta al cimento ed è come vagliata nel crivello, Dio la risveglia nei cuori, manda i suoi messaggeri per risvegliarla, la effonde con nuovi doni di amore, allarga il cuore della Chiesa, la quale li accoglie e li dispensa, affrontando così da vincitrice combattimenti terribili, e quelli ancora più crudeli degli ultimi tempi.

Questi messaggeri d’amore, e il più luminoso di essi che preparerà per l’Eucaristia la raccolta degli eletti tra gli orrori dell’anticristo vengono dall’Oriente, sono mandati da Gesù Cristo, si elevano come soli sulle morte valli delle anime rilassate, ne risvegliano la vita con il loro potente amore, e negli sconvolgimenti del mondo segnano gli eletti con il segno del Dio vivente, consacrando le loro attività nella vita e per la vita di Gesù Cristo ».
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Amare e difendere Gesù Eucaristico in tempo di apostasia.
...Altro
Amare e difendere Gesù Eucaristico in tempo di apostasia.

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Tempi di Maria
«L’Eucaristia è “fonte e culmine di tutta la vita cristiana”. Tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere di apostolato, sono strettamente uniti alla sacra Eucaristia e ad essa sono ordinati. Infatti, nella santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua»: Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1324.
Giuseppe Di Tullio
Bisognerebbe incrementare la diffusione di post come questo, che parla del pane dei forti.L'intero creato è zero se paragonato alla dolcissima presenza di Nostro Signore nel Divin Sacramento.
solosole
"chi mangia questo pane vivrà in eterno."(Gv. 6,58)