La salvezza dell’anima – Meditazione di Padre Stefano M. Manelli

MEDITAZIONE PER IL 2 NOVEMBRE
«Quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita?» (Mt 1,26).
Queste parole di Gesù scolpiscono luminosamente l’interesse supremo che deve avere ogni uomo sulla terra. Quel che realmente conta per l’uomo, infatti, è salvarsi per l’eternità. Di fronte a questo interesse non può che essere secondario ogni altro interesse. Tutto sulla terra può essere un “bene” soltanto se offre all’uomo l’aiuto per salvare la sua anima, assicurandole il Paradiso di Dio.

Per questo, bisognerebbe che l’interesse della salvezza dell’anima non venisse mai sopraffatto da altri interessi, sia pure importanti, ma non così essenziali come la salvezza dell’anima. Possibile che sia difficile rendersi conto dell’importanza primaria di questa verità?...

1. San Ferdinando, re...
Il re di Castiglia, san Ferdinando, non poteva non essere assillato dal governo del suo regno e, agitandosi, egli, per questo assillo continuo, cominciò a temere di perdere di vista l’affare più importante della sua salvezza eterna. Per questo, un giorno scrisse di suo pugno, nel suo libro delle preghiere, un breve versetto del salmo: “Penso sempre alla vita eterna” (cf Sal 77,6). E da quel giorno di fatto, egli si impegnò a tener presente questo richiamo frequente del versetto del Salmo. In tal modo, riuscì coraggiosamente e fedelmente a vivere e a morire da Santo.


Salute, lavoro, studio, professione, prestigio, ricchezze, divertimenti...: se tutte queste cose mi compromettono la salvezza eterna dell’anima, sono follie imperdonabili, sono soltanto interessi da vero insensato. Rovinata e perduta la propria anima, infatti, «cosa – ammonisce Gesù – un uomo potrà dare in cambio della propria vita?» (Mt 16,26). Eppure, non si è forse in tanti a vivere così, da veri insensati?... Non basta forse vedere come gli uomini si muovono, corrono, si preoccupano di tante cose ogni giorno e ogni momento per molte cose anche futili, e addirittura nocive, senza preoccuparsi minimamente della cosa più importante.

2. San Francesco Saverio...
Quando san Francesco Saverio, a Parigi, era un brillante giovane universitario e divenne presto un applaudito professore di università, ebbe la grazia di imbattersi nell’ardente sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù (i “Gesuiti”) I due strinsero subito amicizia e sant’Ignazio intravide in quel giovane un apostolo meraviglioso per il Regno di Dio. Gli parlò più volte, quindi, dell’interesse primario dell’uomo e non mancava di ammonirlo con paterna saggezza ripetendogli con frequenza le parole di Gesù: «Quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondointero, ma perderà la propria vita?» (Mt 16,26). «Salvarti l’anima!».


In effetti, la salvezza dell’anima sta nelle mani di ogni uomo. Se voglio, mi salvo. Se non voglio, non mi salvo e nessuno mi potrà salvare. Se voglio salvarmi debbo usare i mezzi necessari alla salvezza, ossia la preghiera, la penitenza, i Sacramenti, le buone opere... Se non voglio salvarmi, trascuro i mezzi della salvezza e cerco di vivere nella strada “larga” e “comoda” del mondo, che «conduce alla perdizione» (Mt 7,13) con tutti i suoi vizi e scandali.

Se poi ci sono coloro che presumono di poter assicurarsi da se stessi la salvezza, sarebbe bene ricordare a questi tali il Catechismo della Chiesa Cattolica che afferma con grande chiarezza: «Coloro che presumono di non aver bisogno di salvezza, sono ciechi sul proprio conto» (n. 588). Di fatto, noi vediamo quanti uomini, purtroppo, sono ciechi e sbandati, incamminati verso la perdizione, incuranti della propria anima e della propria salvezza eterna. Verrebbe proprio da chiedersi: ma quanti sono coloro che pensano davvero a salvarsi l’anima? Apriamo gli occhi e facciamoli aprire anche agli altri. «Il tempo è breve» (1Cor 7,29), ci ricorda san Paolo.

Non possiamo sciuparlo e dobbiamo, invece, affrettarci ad assicurare seriamente la salvezza eterna dell’anima nostra e dei fratelli. Ricordiamolo: nella vita non ci può essere ammonimento più grande di questo: salvarsi l’anima!

3. Sant’Alfonso Maria de’ Liguori...
Quando sant’Alfonso Maria de’ Liguori, ormai novantunenne, era sul letto della sua agonia, gli si avvicinò un signore e gli chiese un ultimo consiglio, quasi come un piccolo “testamento” per la sua vita. Sant’Alfonso si concentrò un attimo e gli rispose poi con uno sguardo intenso, mentre le parole gli uscivano di bocca, stentate, ma chiare: «La salvezza della tua anima!».

4. San Pio da Pietrelcina...
Ugualmente capitò un giorno a San Giovanni Rotondo, nel convento di san Pio da Pietrelcina. Mentre padre Pio passava tra due file di uomini che lo pressavano da ogni lato, un giovane poliomelitico, non riuscendo ad avvicinarsi a padre Pio, gli gridò: «Padre, mi dia un consiglio, che cosa debbo fare?...». Il Padre, passando, lo guardò e gli disse: «Salvarti l’anima!».

5. Un episodio...
Molto istruttivo quest’altro episodio. Un giovane operaio, diciottenne, caduto da un palco, ebbe una ferita gravissima al petto. All’ospedale più vicino (a Parigi) il medico non dà nessuna speranza di salvezza... Il giovane si rende subito conto che la sua vita sta per finire e chiede quindi al medico: «Io sto per morire, e non mi dica di no. Piuttosto, lei che è istruito mi dica dove si va, quando si muore...». Ma il medico, imbarazzatissimo, gli risponde: «Io non lo so». «Come?... Lei non lo sa?... Ma non è questa la prima cosa che il medico deve imparare e sapere?...». «Calmati, giovane – dice ancora il medico – queste cose noi non le studiamo... Calmati...». «Ma come calmarmi – geme il malato tutto agitato – quando sto per andarmene per sempre senza sapere dove vado?... Ma c’è chi lo sa?...». «Ma... i preti dicono di saperlo», risponde il medico. «Ebbene – dice subito il malato – voglio parlare subito con un prete». Si chiama il parroco che viene e si rende subito conto del caso grave. Parla il sacerdote, illumina, conforta e lascia il malato agonizzante molto sereno. Il medico, infatti, guarda con grande meraviglia la pace diffusa sul volto cadaverico del povero giovane che adesso sa di salvarsi l’anima per sempre.


Questo è l’essenziale. Dobbiamo capirlo e dovrebbero capirlo ancora di più e meglio tutti i medici, come lo capiva benissimo il medico san Giuseppe Moscati e ogni altro medico che sia ricco anche di Fede. La salvezza per la Vita eterna non può non essere l’interesse primario di ogni uomo. Nulla può essere più importante della nostra salvezza eterna. Questa verità riempia la nostra anima e ci sospinga a liberare la nostra vita da tante sciocchezze inutili e dannose per la nostra salvezza eterna.

6. Andrea Ampère...
Ricordiamo a nostra edificazione l’esempio del grande fisico e matematico francese, Andrea Ampère, il quale visse da cattolico di primo piano e di gran valore, e quando si trovò in fin di vita una suora assistente, per aiutarlo ad affrontare santamente la morte, si offrì a leggergli alcune pagine dell’Imitazione di Cristo, ma quale non fu la sorpresa della suora a sentirsi rispondere dall’Ampère: «Non si disturbi, sorella; l’Imitazione di Cristo la conosco tutta a memoria».


Preghiamo e chiediamo questa grazia alla Madonna. Non c’è nulla che Ella possa avere a cuore più della salvezza eterna dei suoi figli. E se vogliamo farla contenta, promettiamole di impegnarci a pensare alla salvezza della nostra anima, legandoci alla preghiera giornaliera del Santo Rosario così da meritare l’accoglienza di Lei nell’Aldilà, per vivere con Lei nel Paradiso dell’amore infinito di Dio.
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Riflessioni.
Il Signore Gesù sia il nostro unico TraguardoAltro
Riflessioni.

Il Signore Gesù sia il nostro unico Traguardo
Diodoro
@Sam Gamgee No problem, carissimo: quella è l'attestazione del suo essere CONTRO la Chiesa. Lo vediamo, ce lo dice ogni giorno, ci chiede ogni giorno "Vero che siete tutti con me, gregge di pecoroni?".
Fatti suoi
Sam Gamgee
@Diodoro : c'e' un problema : il Biancovestito legge SOLO '' Repubblica ''.
Diodoro
Per predicare in modo conciso sulle virtù e i vizi, sul Paradiso e l'Inferno, bisogna anzitutto NON leggere "Repubblica". Cosa che senz'altro padre Stefano ha fatto.
Ha letto altro, e ha realizzato, con l'aiuto di Dio, un ambiente di Francescani amici della ragione - e nemici della Dea Ragione
Tempi di Maria
"Ammonisco anche ed esorto gli stessi frati che nella loro predicazione le loro parole siano ponderate e caste a utilità e a edificazione del popolo, annunciando ai fedeli i vizi e le virtù, la pena e la gloria con brevità di discorso poiché il Signore disse sulla terra parole brevi". Se solo si predicasse anche oggi così!! Come sarebbero diverse le cose nella Chiesa!!
Tempi di Maria
E allora, dato che siamo in tema, vorrei proporre agli amici e fratelli di gloria tv quanto san Francesco scrive ai suoi frati al cap. IX della Regola Bollata, quello sui predicatori:
Altri 2 commenti da Tempi di Maria
Tempi di Maria
"Dopo il giudizio particolare, che avviene dell'anima? Dopo il giudizio particolare, l'anima, se è senza peccato e senza debito di pena, va in paradiso; se ha qualche peccato veniale o qualche debito di pena, va in purgatorio finchè abbia soddisfatto; se è in peccato mortale, qual ribelle inconvertibile a Dio va all'inferno" (Catechismo san Pio X, n. 99). Quasiasi altro insegnamento diverso da …Altro
"Dopo il giudizio particolare, che avviene dell'anima? Dopo il giudizio particolare, l'anima, se è senza peccato e senza debito di pena, va in paradiso; se ha qualche peccato veniale o qualche debito di pena, va in purgatorio finchè abbia soddisfatto; se è in peccato mortale, qual ribelle inconvertibile a Dio va all'inferno" (Catechismo san Pio X, n. 99). Quasiasi altro insegnamento diverso da questo ovvero dalla Dottrina Cattolica ANATHEMA SIT
Francesco I
Qui, invece, Bergoglio cade nell'eresia detta dell'apocatastasi in cui nega che i novissimi siano Paradiso ed inferno:
Francesco: "Tutto sarà salvato. Tutto"
Francesco I
Tempi di Maria
Padre Stefano Manelli, fondatore dei Francescani dell'Immacolata, è un figlio spirituale di san Pio da Pietrelcina e un autentico uomo di Dio, vero riformatore, innamoratissimo della Vergine Immacolata per la gloria della Quale ha fondato una famiglia religiosa che, come primo voto, ha il VOTO MARIANO di consacrazione illimiatata a Lei. E' stato una delle prime vittime della neo-chiesa-bergogliana …Altro
Padre Stefano Manelli, fondatore dei Francescani dell'Immacolata, è un figlio spirituale di san Pio da Pietrelcina e un autentico uomo di Dio, vero riformatore, innamoratissimo della Vergine Immacolata per la gloria della Quale ha fondato una famiglia religiosa che, come primo voto, ha il VOTO MARIANO di consacrazione illimiatata a Lei. E' stato una delle prime vittime della neo-chiesa-bergogliana; la persecuzione prosegue da 4 anni abbondanti... Preghiamo per lui e per tutti coloro che, come lui, sono ingiustamente calunniati e perseguitati perchè amano la Tradizione e insegnano la via della santità e della SALVEZZA DELL'ANIMA a tante persone!!!
Mucedola
L'Immacolata schiaccia la testa al serpente. San Massimiliano Maria Kolbe combatte la discendenti del serpente (la massoneria). I francescani dell'Immacolata, per questo sono i più perseguitati dal nemico di Dio presente nella seta massonica.