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Padre Pio e... le cento bottiglie di Cognac!

SETTIMO GIORNO DELLA NOVENA IN PREPARAZIONE AL SANTO NATALE

«Possa il divino Infante in questi giorni centuplicare le sue divine consolazioni su di te per l’amore che tu mi serbi».
- Pensiero di Padre Pio -

Alcuni figli spirituali di padre Pio, negli anni ’40, durante il tempo natalizio, si recarono a far visita a padre Pio e vollero chiedere al Padre Guardiano di suggerire loro qualcosa da donare a padre Pio, qualcosa di utile, che soltanto il Santo avrebbe potuto usare e consumare. Il Padre Guardiano rifletté per qualche istante e poi disse loro che poteva essere utile donare a padre Pio una bottiglia di Cognac per mescolate ogni mattina qualche cucchiaio di Cognac con il caffellatte per la colazione di padre Pio: quel po' di Cognac nel caffellatte sarebbe stato utile ai suoi bronchi malati. Immediatamente quei figli spirituali si recarono nel paese di San Giovanni Rotondo per acquistare una bottiglia di Cognac ed ebbero anche la possibilità di consegnarla direttamente a padre Pio, mettendola fra le sue mani e pregandolo di consumarne un po’ ogni mattina nel caffellatte, come il Padre Guardiano aveva detto loro.

Padre Pio, tenendo la bottiglia fra le mani, guardava quei figli spirituali, quindi disse loro: «Voi fate a me questo dono di carità, e io che cosa posso dare a voi per ripagarvi?». «Nulla, nulla, padre - risposero i figli spirituali -, questo è soltanto un piccolo dono che facciamo a voi perché è utile alla vostra salute».

Ma padre Pio rifletté per pochi istanti e poi rispose loro: «Eppure, debbo ripagare la vostra carità... Ebbene vuol direi che io pregherò Gesù Bambino affinché vi porti tutti in Paradiso!». «Grazie, Grazie, padre!», esclamarono in coro quei figli spirituali, e qualcuno aggiunse subito: «Allora vi porteremo cento bottiglie di Cognac!!!».

La gratitudine di padre Pio verso chi gli voleva bene! Era realmente una gratitudine grande, affettuosa, paterna. Perciò egli poteva scrivere alla figlia spirituale premurosa nei suoi riguardi: «Possa il divino Infante in questi giorni centuplicare le sue divine consolazioni su di te per l'amore che tu mi serbi». Le vere ricchezze, le vere consolazioni per l’uomo sono soltanto quelle di Dio. Ogni altra ricchezza è caduca, ogni altra consolazione è momentanea. Le ricchezze e le consolazioni di Dio, invece, ci sospingono e ci portano nell’eternità, facendo già pregustare quanto sia vero il contenuto di quella massima antica che dice: «Quod aeternum non est, nihil est!», ossia: «Ciò che non è eterno, è niente!».

Per questo padre Pio chiede a Gesù Bambino il «Paradiso» per quei figli spirituali attenti e premurosi per la sua salute, e augura «centuplicate» le divine «consolazioni» da parte di Gesù Bambino alla figlia spirituale che lo circondava di attenzioni. Il «Paradiso» e le «divine consolazioni»: sono questi i doni che i santi vogliono e sanno fare a coloro che si accostano a loro con fiducia e con amore. Quali grandi doni! Amiamo Gesù bambino, dunque, per avere anche noi il suo Paradiso.

Padre Stefano Maria Manelli,
Fondatore dei Francescani dell'Immacolata