Del resto, al Vaticano gli fa assai comodo che si compattino dietro Don Minutella&Cionci il maggior numero possibile di coloro che disconoscono BERGOGLIO come Papa, perché ormai indisponibili a scolarsi l'assurdità che costui sia il Vicario di Cristo...
scolatasi la quale, ci si deve poi necessariamente scolare quella che il suddetto rapper sia un Ministro sacro...
poiché, convincendosi che BERGOGLIO sia l'Antipapa (come va ormai ripetendo da tempo, in lungo e in largo, Andrea Cionci):
si pre-dispongono ad accogliere il vero Antipapa e Anticristo, che è molto meglio travestito, rispetto a BERGOGLIO.
Infatti, l'Anticristo è il Falso Agnello.
Quindi, rispetto alla lettera farlocca arrivata a Don Minutella dal Vaticano, con la firma farlocca del Segretario Particolare del Papa: sarebbe bastato anche solo farsi la domanda "Cui prodest" per arrivare velocemente alla conclusione che fosse farlocca.
Per chi non ci fosse arrivato con la certezza della Fede.
Oppure con l'osservazione delle molteplici incongruenze.
Il sedicente "piccolo resto" ora è ancora più convintamente al seguito della guida cieca che li sta allontanando da Pietro, quindi dalla Chiesa, quindi da Dio.
Ed è quello che voleva il Vaticano: che, a tal scopo, ha anche sacrificato...
anzi, "bruciato"...
un collaboratore importante, molto importante, come il Rev. Ariel Levi di Gualdo.
Quel Levi di Gualdo che, poche ore dopo che Don Minutella ha dato pubblicità alla lettera ricevuta dal Vaticano (peraltro, senza denunciarla in modo diretto e netto come un fake ma accusando il colpo: e infatti alla fine di quella diretta iniziata alle 9:15 dell'8 novembre ha annunciato un suo periodo di silenzio, che sarebbe potuto durare da qualche giorno a qualche settimana, ma senza escludere che durasse anche oltre), ha pubblicato sul suo sito "L'isola di Patmos" quella medesima lettera-farlocca che ha poi fatto il giro del web, inviatatagli da una sua fonte di cui "non rivelerà mai l'identità".
Traggo dal suo sito:
Questa mattina, 8 novembre, alle ore 9.15 il Sig. Minutella ha annunciato che gli è giunta una lettera di risposta nella giornata di ieri [vedere video: QUI]. Poche ore dopo, una fonte di cui mai rivelerò l’identità, mi ha inviata copia di questa lettera di risposta spedita l’11 ottobre dalla Città del Vaticano all’indirizzo della sede della Associazione Piccola Nazaret di Carini (Palermo), dove il Sig. Minutella ha fatto rientro il 23 ottobre al termine di un tour per l’Italia e l’Europa— Esclusiva! — L’Arcivescovo Georg Gänswein risponde al Sig. Alessandro Minutella: «Il Santo Padre Benedetto XVI celebra la Santa Messa in unione con il nostro Papa Francesco» – EDIZIONI L'ISOLA DI PATMOSOra, visto e considerato che la fonte...
presumibilmente vaticana...
del suddetto collaboratore dell'Anticristo
1) o ha commesso il reato di falso (come esecutore o come mandante)
2) o è complice di chi ha commesso il reato di falso
3) o è in contatto (diretto o indiretto) con chi ha commesso il reato di falso o con il suo complice
è sicuro il suddetto Levi di Gualdo...
che non è una semplice guida cieca: infatti, se fosse cieco, non avrebbe colpa...
di riuscire a mantenere il suo impegno annunciato pubblicamente da "L'isola di Patmos", circa il non rivelare mai l'identità della sua fonte, presumibilmente vaticana?
E se ne è sicuro, che l'Autorità Giudiziaria vaticana non gli busserà alla porta per chiedergli conto e ragione di come è entrato in possesso del corpo di un reato: non è ulteriore prova del suo essere collaboratore dell'Anticristo?
E se invece la giustizia farà il suo corso, nonostante il reato sia stato commesso in Vaticano...
dove i sette vizi capitali sono la norma e la regola...
allora come mai il suddetto Vaticano ha deciso di "bruciare" un così valido servitore come Ariel Levi di Gualdo (che comunque da questa vicenda esce "bruciato" comunque, anche se la giustizia vaticana non lo perseguisse)?
Forse per distogliere i meno disattenti dal sospettare che trattasi non di grossolano tentativo per screditare Don Minutella bensì di sottile psy-op per accreditarlo e rafforzarlo, agli occhi dei suoi seguaci (e anche agli occhi di chi, sino ad oggi, si era limitato ad osservarlo, magari apprezzandone la schiettezza: ma ancora indugiando rispetto alla possibilità di considerarlo uomo di Dio)?
Oppure per accreditare il suddetto Levi di Gualdo agli occhi di chi lo considerava già da tempo, appunto, un collaboratore dell'Anticristo?
Il male, in ogni caso, è male anche a se stesso: ed è quindi normale, anzi necessario, che chi collabora col male finisca "bruciato".
Anzi, il finire bruciato sulla Terra è già una Grazia, in termini di Permissione di Dio: infatti, chi non si pente sinceramente di collaborare con il male, finisce bruciato per l'Eternità.
E allora una bruciatura come quella accaduta a Levi di Gualdo...
ammesso che egli non vi abbia acconsentito, ad essere "bruciato"...
è ancora richiamo alla conversione, per evitare di bruciarsi per l'eternità.
Quindi, come visto: le cosiddette "profondità di satana" nulla possono contro Dio.
Né possono nulla le porte degli inferi contro la Sua Chiesa.
Infatti, Dio ha già vinto.
E provvede ai Suoi, vincitori con Lui.
E ai chiamati, dà ben sette modi per essere vincitori:
tutti e sette descritti in Apocalisse.
Maranathà