Un grandioso tesoro degli anglosassoni

In un campo della contea di Staffordshire (Inghilterra) Terry Herbert ha incredibilmente scoperto il più grande tesoro anglosassone usando un metal detector.

Si tratta di più di 1500 pezzi di cui almeno 650 in oro (per un totale di 5 kg) e 530 in argento (più di un chilo) datati al 7′ secolo; molto più dei 1.5 kg d’oro anglosassone trovati a Sutton Hoo nel 1939.

Sono stati trovati anche leghe di rame, granati, oggetti di vetro e armamentario da guerra, come pomi di spada e impugnature damaschinate con pietre preziose.

Gli oggetti più importanti verranno messi in mostra dal 25 settembreal Birmingham Museum and Art Gallery.

Il dottor Kevin Leahy, che sta catalogando i reperti, dice che l’area del ritrovamento (la cui localizzazione è ancora segreta) è situata nel cuore del regno anglosassone di Mercia (o Mierce). E aggiunge: “Sembra una collezione di trofei, ma è impossibile dire se il tesoro fosse il bottino di una singola battaglia o di una lunga e altamente brillante carriera militare. Non possiamo neanche dire chi fossero i proprietari originali o finali, chi glieli prese, perchè o quando vennero seppelliti. Se ne dibatterà per decenni”.

Il tesoro scoperto lo scorso luglio nella contea di Staffordshire (Inghilterra), nell’allora regno anglosassone di Mercia, potrebbe finire in Vaticano.

I circa 1500 manufatti forgiati con più di 5 kg d’oro e 2.5 kg d’argento e decorati con pietre preziose (valutati 3.3 milioni di sterline) potrebbero essere infatti il tesoro perduto del re di Northumbria Edwin, un monarca cristiano del VII secolo.

Edwin unificò il regno di Deira e il regno di Bernicia in quello di Northumbria e divenne uno dei sovrani più potenti d’Inghilterra. Riuscì anche a conquistare gran parte della parte orientale del regno di Mercia.

Convertitosi al cristianesimo nel 627, convertì poi a forza il resto d’Inghilterra col sostegno di papa Bonifacio V. I due si scambiavano lettere e Bonifacio copriva Edwin – divenuto poi santo – con regali d’oro e argento da Roma per mentenerselo leale.

Edwin morì in Mercia nella battaglia di Hatfield Chase nel 633 contro il re pagano Penda, la cui corte reale stava a Tamworth. Il tesoro non venne mai trovato.


La Britannia ai tempi di Edwin (wiki)

Lo scorso luglio un bottino venne scoperto con un metal detector dall’archeologo dilettante Terry Herbert (vedi qui). Si trovava in un campo coltivato vicino a Burntwood, a poco più di 20 km da Tamworth.

Il tesoro includeva centinaia di oggetti per il campo di battaglia ingioiellati, ma sono state delle reliquie cristiane – tra cui un croce piegata e un braccialetto con una iscrizione biblica – ad aver attirato l’attenzione del Vaticano.


L’iscrizione biblica (flickr)

La croce piegata (flickr)

L’archeologa Deb Klemperer, del Potteries Museum di Stoke-on-Trent e ora impegnata alla raccolta fondi di 3.3 milioni di sterline necessarie per comprare il tesoro e conservarlo così nella regione, pensa che si tratti del tesoro di re Edwin.

E aggiunge: “Dal modo in cui è stato smontato – le armi sono state prese dai loro pomi, l’oro piegato in questo e in quel modo – sembra che sia stato vinto in battaglia. Se non riusciamo a raccogliere abbastanza denaro per comprare il tesoro, il Vaticano sarebbe certamente interessato ad acquistarlo. Ne sono sicura. Ma allo stesso modo lo sarebbero migliaia di altre persone in tutto il mondo […]. La cosa peggiore che potrebbe succedere sarebbe avere la collezione divisa fra più collezionisti privati.

Il Birmingham Museum, che a settembre aveva messo in mostra i reperti, ha ricevuto chiamate da tutto il mondo, inclusa quella del Vaticano che ha mostrato un “attivo interesse”.

Il vicedirettore del museo, Simon Cane, dice: “A quei tempi la Chiesa cattolica stava supportando i re cristiani in Inghilterra, [ecco perchè] ha un attivo interesse. Se troviamo articoli cristiani, è molto probabile che siano collegati a Roma”.

Anche secondo David Symons, dello stesso museo, “è probabile che parte dell’oro della contea di Staffordshire possa arrivare dal Vaticano”.

Il problema è che ci solo solo quattro mesi per raccogliere i fondi necessari a mantenere il tesoro nel Regno Unito. E nonostante il sostegno del British Museum e del Governo e altre initiziative pubbliche, sono state raccolte finora 40000 sterline. Un po’ poco rispetto alle enormi finanze del Vaticano.


(flickr)


(flickr)


(flickr)

I sette regni anglosassoni intorno all’802 (wiki)

Un grandioso tesoro degli anglosassoni

Un grandioso tesoro degli anglosassoni/2

Altri ritrovamenti del tesoro dello Staffordshire

Nel 2009, un appassionato di metal detector scoprì quello che sarebbe stato chiamato il tesoro dello Staffordshire, una collezione di oltre 3.900 oggetti d’oro, d’argento e di rame anglosassoni risalenti tra il VII e l’VIII secolo d.C.

Gli scavi avevano riportato alla luce un totale di più di 5 kg d’oro e 1,5 di argento. Recentemente, però, gli archeologi sono potuti tornare sul sito dopo l’aratura del campo e hanno recuperato altri 90 pezzi, alcuni dei quali combaciano con le parti del tesoro originale. I nuovi manufatti includono una parte di elmo e decorazioni a forma di croce e di aquila.


(staffordshirehoard.org.uk)


(staffordshirehoard.org.uk)


(staffordshirehoard.org.uk)


(staffordshirehoard.org.uk)

Altri ritrovamenti del tesoro dello Staffordshire
alda luisa corsini
Tra gli oggetti ritrovati, tutti estremamente preziosi, vi è anche una piccola custodia in oro con l’iscrizione latina “Exsùrgat Deus, et dissipéntur inimici eius, et fùgiant qui odérunt eum, a fàcie eius” (Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano). Si tratta di un versetto biblico, l’inizio del Salmo 67 attribuito a Davide, un grido di guerra che …Altro
Tra gli oggetti ritrovati, tutti estremamente preziosi, vi è anche una piccola custodia in oro con l’iscrizione latina “Exsùrgat Deus, et dissipéntur inimici eius, et fùgiant qui odérunt eum, a fàcie eius” (Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano). Si tratta di un versetto biblico, l’inizio del Salmo 67 attribuito a Davide, un grido di guerra che Mosé e il suo popolo ripetevano ogni volta che l’Arca veniva issata per guidare il cammino nel deserto. Il Salmo 67 era anche un esorcismo, l’ultimo ad usarlo fu Leone XIII contro “Satana e gli angeli ribelli”.
Michelle Brown, Professoressa di Paleografia Medioevale a Londra, in base all’uso delle lettere, alla loro forma e allo stile dell’iscrizione, ritiene che quest’oggetto possa datarsi alVII o all’VIII secolo d.C.. Nicholas Brooks, Professore Emerito di Storia Medioevale all’Università di Birmingham ha, invece, interpretato il nastro come il braccio di una croce. In questo caso una delle terminazioni potrebbe coincidere con il centro della croce mentre l’altra estremità poteva recare un elemento decorativo come un gioiello rotondo, forse presente nel tesoro"in Staffordshire, tesoro anglosassone del VII secolo d.C. – ArcheologiaMedievale.it