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Vescovi gloriosi: Mons. Cruz Laplana y Laguna e compagni martiri di Spagna

Murieron como santos”
Antonio Torrero González,
sindaco socialista di Cuenca

(RadioSpada.org) Cruz Laplana y Laguna nacque a Plan, in Aragona, il 3 maggio 1875. Nel 1886 entrò nel seminario di Barbastro e fu ordinato sacerdote il 25 settembre 1898.

Nel 1902 conseguì i gradi di Dottore in Filosofia, Teologia e Diritto presso la Pontificia Università di Saragozza e poco dopo fu scelto per essere professore nel seminario della stessa città. Oltre all’attività professoria, esercitò il ministero di parroco.

Ammirato da tutti per le grandi doti umane ed intellettuali, non abbandonò mai la sua abituale umiltà, peraltro poco gradita ai suoi familiari.

Malgrado l’opposizione del candidato, Benedetto XV, il 30 novembre 1921, lo elesse Vescovo di Cuenca.

Il Laplana ricevette la consacrazione episcopale nella Basilica del Pilar il 26 agosto 1922 per le mani dell’Eminentissimo Cardinale Arcivescovo Juan Soldevilla y Romero, che l’anno successivo fu assassinato da un anarchico.

Preso possesso della sede, si dedicò con amore alla cura del suo popolo attraverso la magnificenza del culto, la predicazione del Vangelo e l’Azione Cattolica; non tralasciando l’assistenza materiale verso i poveri e gli ammalati.

A seguito della caduta della monarchia, nel 1931, fu accusato ora di sentimenti anti-repubblicani ora di essere lo sponsor di José Antonio Primo de Rivera. Accuse del tutto false: il Vescovo non ebbe altro partito se non quello di Cristo Re.

Scoppiata la guerra civile, come testimoniò il sindaco socialista di Cuenca, Antonio Torrero González, “su monsignor Cruz Laplana, in quanto tale, non c’era nulla contro di lui, come contro l’altro signore (don Fernando Español); il pasticcio con loro era per uno l’essere vescovo e per l’altro essere un sacerdote. Naturalmente, posso sottolineare che il signor vescovo, in politica, fuggì da tutto ciò. L’impressione che si aveva a Cuenca era che fosse una brava persona, e non provava odio di sorta“.

Ma se il Vescovo non odiava nessuno era certamente odiato: “Se il mondo vi odia – dice Gesù – sappiate che prima di voi ha odiato me“.

Infatti, schierandosi le autorità di Cuenca col bando republicano, la città venne invasa dalle bande anarchiche.

Il 20 luglio 1936 una bomba fu fatta esplodere davanti all’episcopio, preludio degli atti del 28, quando i miliziani irruppero nel palazzo, rovistarono dappertutto, quindi arrestarono mons. Laplana y Laguna e altri due sacerdoti: don Fernando Español Berdié, segretario del vescovo, e don Manuel Laplana Torres, nipote e maggiordomo del vescovo, nonché beneficiato della Cattedrale.

I tre furono condotti nel Seminario trasformato in prigione. Il gruppo, sorretto dalla forza spirituale del Prelato, rifiutata l’offerta di fuga fatta loro da alcuni membri della Guardia Civil, iniziò a prepararsi al combattimento della fede.

Monsignor Cruz Laplana y Laguan fu fucilato l’8 agosto 1936 e morì pregando per i suoi carnefici:

“So che state per uccidermi. Pensate che il paradiso non esista? Il paradiso esiste, figli miei! Pensate che non esista l’inferma? L’inferno esiste, figli miei! Potete uccidermi. Vi lascio il corpo, ma l’anima andrà in paradiso. Vi perdono e in cielo pregherò per voi”.

Compagno di martirio gli fu il segretario, don Fernado: “Non mi è mai stato di peso accompagnare monsignor Vescovo, e non lo sarà nemmeno ora. Uccidete pure me! Io vi perdono e benedico”.

I loro corpi furono gettati in una fossa comune, ma, scoperti nel 1940, furono trasferiti nella Cattedrale.

Il terzo martire, don Manuel, fu fucilato nella notte fra il 10 e l’11 agosto. Tutto lieto per entrare in cielo il giorno di san Lorenzo aveva detto ai boia: “Andiamo incontro alla morte, andiamo incontro al martirio, per Dio e per la Spagna!”.

Figure già trattate sul sito (sono escluse le innumerevoli figure trattate sulla pagina Facebook)

Monsignor Beniamino Socche
Don Juan de Ribera
Giuseppe II di Costantinopoli
Monsignor Florentino Asensio Barroso
Monsignori Pierre-Louis de La Rochefoucauld-Bayers, François-Joseph de La Rochefoucauld-Maumont e Jean-Marie du Lau d’Alleman
Monsignor Giuseppe Melas
Monsignor Alessandro Domenico Varesini
San Giosafat Vescovo e Martire
Monsignor Salvator Angelo Maria Demartis O.Carm.
Mons. Francesco Zunnui Casula
Mons. Tommaso Michele Salzano O.P.
Monsignor John Mc Evilly
Fray Ezequiél Moreno y Díaz
Monsignor Josep Caixal i Estradé
Monsignor Pál Tomori
Monsignor Gerardo de Proença de Sigaud
Monsignor Pietro Doimo Maupas
Monsignor Fra’ Bonfiglio Mura
Mons. Emanuele Marongiu Nurra
Monsignor Charles-Amable De la Tour d’Auvergne Lauraguais
Monsignor Pierre Gervais Marie Carrier
Monsignor Diego Marongio Delrio
Monsignor Charles Emile Freppel
Monsignor Giovanni Francesco Fara
Monsignor Fra’ Salvator Angelo Maria Demartis O.Carm.
Monsignor Luigi Fransoni
Mar Ivanios, primo Metropolita dei cattolici siro-malankaresi
Monsignor Manuel Basulto Jiménez
Monsignor Manuel Borrás Ferré
Monsignor Salvio Huix Miralpéix C.O.
warrengrubert
Questo era il clero preconciliare, quello cattivo, rigido, che si doveva riformare. Per fortuna che è venuto il papabbuono e il papaincompreso che hanno riformato la chiesa e ci hanno costruito questo clero moderno dinamico ecologico amico del mondo.
N.S.dellaGuardia
Ruegan por nosotros