Presentato a Monza il nuovo libro del filosofo medievista Marco Arosio (+2009)
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Sabato 8 aprile è stato presentato un libro su san Bonaventura da Bagnoregio riguardante il rapporto tra fede e ragione
Nello splendido contesto dell’Istituto Dehon di Monza, sabato 8 aprile è stato presentato il nuovo libro di Marco Arosio dal titolo L’intelligenza della fede in Bonaventura da Bagnoregio, che viene pubblicato postumo per rendere onore agli importanti studi condotti dal medievista monzese, purtroppo scomparso prematuramente nel 2009.
Il libro conduce un interessante viaggio filosofico nello spinoso tema riguardante il rapporto tra fede e ragione, tra il dato biblico e la speculazione scientifica: un tema estremamente attuale anche ai giorni nostri, ma che affonda le sue radici già nel medioevo, quando numerosi pensatori iniziarono ad interrogarsi e a proporre delle riflessioni.
Fra le tante posizioni espresse in merito spicca quella di san Bonaventura da Bagnoregio (1221-1274), che fu Ministro generale dell’Ordine francescano, nonché cardinale e Dottore della Chiesa. La soluzione che propose faceva riferimento ad un particolare concetto filosofico: la nozione di intellectus fidei, che può essere tradotto con l’espressione “l’intelligibilità della fede”, ossia la possibilità di comprendere con valide argomentazioni razionali il dato di fede rivelato nelle Sacre Scritture. La sua speculazione filosofica e teologica è di carattere così alto e pregnante che ha mantenuto nei secoli una perdurante attualità, capace di interrogare e di confrontarsi anche con gli autori più moderni.
La straordinaria originalità del pensiero bonaventuriano è stata dunque riportata alla luce e valorizzata dall’indagine attenta e accurata di Marco Arosio, che ne ha saputo cogliere il carattere innovativo e lo ha offerto al dibattito contemporaneo proprio grazie a questo suo libro. Nel testo viene inoltre esaminata la ricezione di Bonaventura negli autori più illustri del Novecento – tra i quali, ad esempio, si possono menzionare Étienne Gilson, Maurice Blondel, Marie Dominique Chenu, e molti altri – di cui si mostrano i meriti, ma a cui peraltro non vengono risparmiate critiche e osservazioni costruttive su come proseguire al meglio le ricerche accademiche su un autore fondamentale quale è Bonaventura.
L’opera è stata pubblicata sotto la curatela di Luca Vettorello, presidente dell’Asmem, ed è stata arricchita dalla pregevole prefazione di Alessandro Ghisalberti, docente emerito di Storia della filosofia medievale presso l’Università Cattolica di Milano, e da un’interessante appendice di Irene Zavattero, docente di Storia della filosofia medievale presso l’Università di Trento.
La presentazione del libro ha visto l’intervento di Davide Riserbato, professore invitato presso la Pontificia Università Antonianum di Roma, e di don Pier Luigi Boracco, professore di Storia e teologia della spiritualità presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano.
Luca Vettorello