…SULLA CONOSCENZA…COLONIZZAZIONE DELL’ IMMAGINARIO “lavaggio del cervello”…MASSA…POPOLO…

…Il termine IMMAGINARIO (definizione da Treccani)= la sfera dell’immaginazione quale si costituisce e si può riconoscere attraverso i miti, la produzione letteraria e cinematografica, la pubblicità…dal punto di vista gnoseologico cioè conoscitivo l’IMMAGINARIO è un concetto che richiama quello di FANTASMA nella filosofia scolastica e specificamente TOMISTA…il FANTASMA è la riproduzione di un oggetto sensibile che la persona si fa a livello dell’ IMMAGINAZIONE <<NELLA CONOSCENZA SENSITIVA o ANIMALE: La MENTE riceve dai SENSI gli elementi della conoscenza i dati dei SENSI vengono riuniti dal SENSO COMUNE e riprodotti dal FANTASMA (l’immagine complessiva delle qualitа raccolte in uno stesso OGGETTO)

PER POI PROSEGUIRE NELL’ UOMO COSI’: il FANTASMA è presentato all’ INTELLETTO (penetra la natura dell’OGGETTO, astraendo dal singolo oggetto il suo CONCETTO UNIVERSALE) che lo offre alla MENTE (cioè alla RAGIONE) nella sua REALTA…alla formazione dei CONCETTI segue quello dei primi GIUDIZI o PRINCIPI LOGICI (principio di non contraddizione e principio di causalità tra i più importanti)…(Da Sapere come funziona la conoscenza umana per distinguere la buona dalla cattiva filosofia” blog Il Cammino Dei Tre Sentieri)>>

…Noi partiamo nella conoscenza da un esperienza sensibile, sensoriale…ma è altrettanto vero che non possiamo avere un esperienza sensibile di tutto perchè la maggior parte delle cose che noi mappiamo nella nostra mappatura mentale non sono oggetto di una verifica diretta, infatti quando noi diciamo fiume, ghiacciaio, pianeta non ci riferiamo solitamente a qualcosa che abbiamo conosciuto sensibilmente e in maniera diretta, ma attraverso qualche riproduzione fotografica, qualche disegno, qualche racconto…

…anche per gli oggetti più immediati, quando diciamo questa è una tavola, questa è la mia stanza, questa è la mia casa, a rigore dovremmo dire, questo è un legno scolpito in un certo modo…questo è un ambiente definito da certe caratteristiche spaziali…, questo è un edificio fatto così e così…che si tratti di tavola, stanza, casa questa non è un esperienza sensibile diretta ma che noi conosciamo per via visiva, uditiva, tattile, immediata, questo sarebbe il FANTASMA…L’IMMAGINARIO è similmente la riproduzione degli oggetti sensibili che noi ci facciamo a livello dell’ IMMAGINAZIONE…

…Quindi L’IMMAGINARIO che abbiamo introiettato e elaborato per tutta la vita dovrebbe essere il più possibile conforme al dato REALE a meno che noi non abbiamo fatto delle esperienza aberranti, patologiche, alterate “da ricordare che in certi periodi era di moda presso scrittori, poeti ecc…,soprattutto durante l’età decadentista, ma anche romanticismo perseguire gli stati alterati di coscienza anche con l’uso di droghe, alcol perchè si era diffusa l’idea che per raggiungere la REALTA’ ULTIMA, la REALTA’ VERA bisognava battere quella strada…”

…da alcuni decenni il nostro IMMAGINARIO INDIVIDUALE e COLLETTIVO viene COLONIZZATO DELIBERATAMENTE, SCIENTIFICAMENTE, METODICAMENTE, CAPILLARMENTE in particolare dai MASS MEDIA i quali sono al servizio del medesimo POTERE…ne consegue che la nostra visione del mondo, la nostra idea di mondo, il nostro IMMAGINARIO è frutto di una colonizzazione mentale artificiale, ideologica che ci allontana dalla REALTA’, addirittura che cerca di sostituirsi alla REALTA’, di sostituire alla REALTA’ una REALTA’ PARALLELA, creata in laboratorio che per noi purtroppo diventa la REALTA’ VERA…Questa COLONIZZAZIONE avviene attraverso il controllo totale delle parole e delle immagini…parole e immagini studiate appositamente per definire il nostro IMMAGINARIO, in particolare quello dei bambini…quindi il nostro IMMAGINARIO è il risultato di una mutazione genetica che QUALCUNO ha deciso di operare in noi per sgretolare la solidità delle IDENTITA’…la nostra reazione quindi dovrebbe essere quella di avere chiara questa situazione per reagire per non subirla passivamente per recuperare la nostra capacità di avere un IMMAGINARIO che sia conforme il più possibile alla REALTA’ e non il risultato di un indottrinamento subdolo…

A proposito di quanto detto sulla COLONIZZAZIONE del nostro IMMAGINARIO e cercare di evitarla mantenendo il rapporto con la REALTA’ PIO XII così scriveva riguardo i concetti di POPOLO e di MASSA <<Il popolo vive e si muove per vita propria; la massa è per sé inerte, e non può essere mossa che dal di fuori. Il popolo vive della pienezza della vita degli uomini che lo compongono, ciascuno dei quali- al proprio posto e nel proprio modo – è una persona consapevole delle proprie responsabilità e delle proprie convinzioni. La massa, invece, aspetta l’impulso dal di fuori, facile trastullo nelle mani di chiunque ne sfrutti gl’istinti o le impressioni, pronta a seguire, a volta a volta, oggi questa, domani quell’altra bandiera. Dalla esuberanza di vita d’un vero popolo la vita si effonde, abbondante, ricca, nello Stato e in tutti i suoi organi, infondendo in essi, con vigore incessantemente rinnovato, la consapevolezza della propria responsabilità, il vero senso del bene comune. Della forza elementare della massa, abilmente maneggiata ed usata, può pure servirsi lo Stato: nelle mani ambiziose d’un solo o di più, che le tendenze egoistiche abbiano artificialmente raggruppati, lo Stato stesso può, con l’appoggio della massa, ridotta a non essere più che una semplice macchina, imporre il suo arbitrio alla parte migliore del vero popolo: l’interesse comune ne resta gravemente e per lungo tempo colpito e la ferita è bene spesso difficilmente guaribile.

«Da ciò appare chiara un’altra conclusione: la massa – quale Noi abbiamo or ora definita – è la nemica capitale della vera democrazia e del suo ideale di libertà e di uguaglianza.

«In un popolo degno di tal nome, il cittadino sente in se stesso la coscienza della sua personalità, dei suoi doveri e dei suoi diritti, della propria libertà congiunta col rispetto della libertà e della dignità altrui. In un popolo degno di tal nome, tutte le ineguaglianze, derivanti non dall’arbitrio, ma dalla natura stessa delle cose, ineguaglianze di cultura, di averi, di posizione sociale – senza pregiudizio, ben inteso, della giustizia e della mutua carità – non sono affatto un ostacolo all’esistenza ed al predominio di un autentico spirito di comunità e di fratellanza…(Da “Plinio Corrêa de Oliveira: "Apologia delle disuguaglianze armoniche" blog messa in Latino)>>

E riguardo ai due concetti di POPOLO e MASSA ciò che scrive Plinio Correa De Oliveira riguardo le tendenze opposte nel cuore di ogni uomo e l’ egualitarismo <<…Nel cuore di ogni uomo vi sono tendenze opposte, che si combattono. Una di esse porta ciascuno, mosso dal desiderio di vivere rettamente e ragionevolmente, a cercare per sé stesso la perfezione maggiore, ottenuta la quale si pensa di avere conseguita ipso facto la maggiore felicità. Spinti da questa tendenza, lo sposo e la sposa vorranno avere un comportamento reciproco perfetto, da cui si aspettano che derivi una famiglia perfetta: un piccolo paradiso terrestre. Così, i genitori cercheranno di agire in modo perfetto rispetto ai figli, e in questo modo possono aspettarsi una discendenza numerosa, unita e felice. Il professionista che si comporti analogamente nel suo métier, oppure il signore o la signora che si comportino secondo la stessa regola nel campo dei rapporti sociali, mille altri tipi di persone poste in mille altre situazioni, e ispirate dagli stessi principi enunciati, avranno – si potrebbe dire – raggiunto il vertice della felicità terrena…

…La disuguaglianza per natura genera benessere perchè si è raggiunto il bene supremo con le proprie forze…

…Come abbiamo visto in precedenza, quando abbiamo parlato della corsa per condizioni di vita sempre più gradevoli, ogni concorrente assume come fattore positivo la forza naturale di cui dispone sulla difficile strada verso il successo. D’altra parte, considera come forza negativa tutte le debolezze individuali che gli tolgono il respiro durante il percorso. Perciò, ogni concorrente dà come chiusa la sua maratona nel momento preciso in cui senta che la debolezza ha inesorabilmente definito il confine della sua ambizione. Ma sarebbe ingannevole supporre che un uomo che si ferma si consideri sempre e necessariamente uno sconfitto. Talora è perfino sorpreso del fatto di essersi prodotto in uno sforzo superiore a quello che immaginava. Quindi, si sente un vincitore. E spesso non senza ragione.
In una società organizzata in questa prospettiva, gli uomini sono DISUGUALI PER NATURA…E, quando ciascuno ha fatto il possibile, è comprensibile che si consideri soddisfatto. La disuguaglianza, derivante dalla natura, e riconosciuta dal buon senso, genera il benessere…

…La tendenza opposta, ottenere il bene supremo con la legge del minimo sforzo…

…Essa si scontra nell’uomo stesso con una tendenza opposta, che non punta alla perfezione. Essa mira come bene supremo a vivere secondo la legge del minimo sforzo, e quindi in una inazione tanto completa quanto lo permettano le circostanze…

…Naturalmente, tutto questo comporta l’accettazione di una vita mediocre e soddisfatta, nella quale l’invidia nei confronti dei più ricchi non riesce a mettere in moto chi apprezza in tal modo l’inazione. Ossia, a questa tendenza non importa avere molto o essere molto. A essa importa soprattutto che nessuno abbia di più o sia di più, all’interno della grande moltitudine che corre sulla pista della vita.
L’importante è non avere superiori, è non essere inferiori a chicchessia. L’uguaglianza assoluta sarebbe la legge del benessere perfetto.La voce dell’uomo dotato di una TALE MENTALITA’ stona rispetto alla voce di chi sopporta bene le disuguaglianze, purché le sue necessità siano soddisfatte. In quest’ultimo soggetto, il benessere canta la felicità ottenuta con un lavoro accettabile. Nel secondo soggetto, L’INVIDIA ULULA DI SCONTENTEZZA FINCHE’ NON ABBIA IMPOSTO A TUTTI LA LEGGE ARTIFICIALE DELL’ UGUAGLIANZA ASSOLUTA.Questo è il grande problema centrale rispetto al quale si è levata, in mezzo al caos e ai tumulti seguenti la seconda guerra mondiale, l’augusta voce di Pio XII, nelle sue quattordici immortali allocuzioni al Patriziato e alla Nobiltà di Roma. Allocuzioni accanto alle quali non sarebbe giusto omettere gli insegnamenti pure notevoli di Benedetto XV al Patriziato e alla Nobiltà romana, nell’allocuzione Nella recente anniversaria, del 5 gennaio 1920, su argomento analogo…(Da “Plinio Corrêa de Oliveira: "Apologia delle disuguaglianze armoniche" blog messa in Latino)

“…se il Cristianesimo per libertà intende la facoltà di fare il bene e di evitare il male, scegliendo i mezzi migliori per ottenere questo duplice fine, l’Illuminismo la intende come licenza di poter fare tutto ciò che si vuole, anche il male morale senza alcuna dipendenza da Dio e dalla sua Legge, essendo l’uomo legge a se stesso e creatore della sua fortuna; inoltre, se il Cristianesimo per fraternità intende il fatto che tutti gli uomini come creature di Dio sono suoi figli e pertanto son fratelli spiritualmente tra di loro, destinati ad amarsi reciprocamente per amor di Dio al fine di entrare nel Regno dei Cieli, l’Illuminismo intende la fraternità come la negazione di tutte le diversità dogmatiche tra le varie religioni per costruire una religiosità puramente naturale e come l’abbattimento di tutte le barriere nazionali per tendere ad un Nuovo Ordine Mondiale sorto sulle ceneri della Cristianità; infine, se il Cristianesimo per eguaglianza intende il fatto che sostanzialmente in quanto animali razionali gli uomini sono tutti egualmente uomini pur differendo accidentalmente per qualità che alcuni posseggono ed altri no, l’Illuminismo tende e negare anche le differenze accidentali e a fondare un ordine politico che si basa sull’egualitarismo totale…In breve l’Illuminismo afferma l’autonomia e l’indipendenza della ragione, emancipata ed affrancata da ogni autorità religiosa e civile, ragione puramente naturale destinata ad illuminare della sua luce i misteri del mondo e della vita. Da questa emancipazione teoretico/dogmatica deriva un’autonomia morale della volontà o meglio del sentimento o dell’istinto dell’individuo da ogni legge oggettiva ed esterna a lui, che spalanca la via al kantismo…”(DA “L’ILLUMINISMO E ROUSSEAU “di Don Curzio Nitoglia)>>


occorre recuperare la padronanza delle nostre emozioni…dei nostri pensieri…è tutto nel nostro interesse…è tutto nel nostro vantaggio…abbiamo così tutto da guadagnare e nulla da perdere se non il senso di ritrovarci da solied è quello che alla mandria ( PIO XII la chiama MASSA) fa paura <<…Blaise Pascal (1623-1662) scrive: “…tutta la infelicitа dell’uomo viene da una sola causa: non sapersene star quieto in una stanza, cioè non saper abitare la propria dimora, non conoscere il senso del proprio io nel mondo…Amare la propria stanza, dunque, non per la propria stanza, ma per capire bene chi si è. Per capire che è partendo dal proprio piccolo, dal proprio intimo rapporto con Dio, che poi si può intelligentemente aprire la porta, uscire e vivere il mondoNon c’è altra possibilitа. Quando si pretende di vivere il mondo senza la propria casa, senza le proprie radici, senza la propria storia, allora si diventa degli sconosciuti a se stessi e si finisce con il dovere offrire agli altri solo il proprio non-essere: le proprie inquietudini.

La propria disperazione!…( da “Chi non sa trovare la quiete nella propria stanza, non può abitare il mondo” blog Il Cammino dei Tre Sentieri)>>


…occorre più FIEREZZA e meno ORGOGLIO…essere coscienti della nostra IDENTITA’, è così che ci si sottrae alla logica della MANDRIA e alla COLONIZZAZIONE del nostro IMMAGINARIO…