Giosuè
392

Il buon “olio” della fede e delle buone opere

Alla fine ci saremo procurati il buon “olio” della fede e delle buone opere?
«Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa». (Mt 25, 10)
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La salvezza viene dalla sequela in Cristo, nella forza della grazia che proviene dai sacramenti, ma anche dalla volontà e dall’amore per Cristo e il suo insegnamento. Gesù dice nel Vangelo
«Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» ( Gv 8, 31-32). Perciò non è solo aver fiducia, fede nella persona di Cristo che avviene la vera fede, ma la fede è per chi accetta di abbracciare la Parola di Dio. E’ un accogliere con il Cuore, è una disponibilità che poi si traduce in volontà di sequela. Lo Spirito Santo non plagia, probabilmente nella grazia effusa dallo Spirito Santo, si rivela con la sua bontà, così che l’uomo non fa altro che scegliere il bene, avendolo percepito nella sua grazia sovrabbondante.
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Il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» (Gv 14,26). Sarà infatti lo Spirito Santo che insegnerà agli apostoli come mettere in pratica la Parola di Dio, ma è nel Cuore che deve entrare la Parola di Dio, perché accolgano quanto Gesù dice e che si accolgano gli eventi di Gesù perché siano veramente insegnamento per la nostra vita. Ecco perché per comprendere il Vangelo occorre che si accolga, ma poiché si mettono delle “barriere”, perché il Vangelo è scomodo, non ci si vuole convertire, non si vuole morire al peccato, per risorgere in Cristo. Ma cos’è che ci fa muovere? E’ l’amore per la Verità, accogliere ciò che Gesù vuole farci fare per passare dalla porta stretta, per lasciare indietro tutte quelle piccole o grandi schiavitù che ci rendono obesi di peccati, che non ci permettono di passare dalla porta stretta, che è la via per la nostra salvezza.
Infatti in altro passo del Vangelo Giovanni 12, 40-43 è scritto «
Ha reso ciechi i loro occhi e ha indurito il loro cuore, perché non vedano con gli occhi e non comprendano con il cuore, e si convertano e io li guarisca! Questo disse Isaia quando vide la sua gloria e parlò di lui. Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui, ma non lo riconoscevano apertamente a causa dei farisei, per non essere espulsi dalla sinagoga; amavano infatti la gloria degli uomini più della gloria di Dio».
Perciò dopo la grazia sovrabbondante dello Spirito Santo occorre che la fede nostra venga provata ed è così che accade, perchè Dio lascia liberi. Se noi però siamo incostanti, ci lasciamo prendere dalle nostre tentazioni o sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e dai piaceri della vita, come potremo essere buoni cristiani? La vita spirituale è una lotta continua, che si esercita in concreto con gli altri, nelle azioni, nei pensieri e nelle nostre opere. Lo Spirito Santo, Gesù, la Madonna, i santi, gli angeli ci sorreggono, ma la grazia di Dio fa una parte, poi con la nostra volontà aderiamo o meno (per questo c'è il sacramento della Confessione), ma dobbiamo camminare e convertirci lungo il percorso della vita, per essere pronti all'incontro con Dio. Ricordiamo in Giacomo 2, 17 - 18.
«
Così è della fede; se non ha opere, è per se stessa morta. Anzi uno piuttosto dirà: «Tu hai la fede, e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede».
Perciò, cari fratelli e sorelle, sappiamo che la fede è una virtù che deve essere provata nelle opere. Altrimenti, se così non fosse, come posso verificare il mio amore per Dio e i fratelli, che si realizza anche e soprattutto come fedeltà alla divina Parola?

Vangelo di Luca 8, 11-15:
«Il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perché non credano e così siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola, ma non hanno radice; credono per un certo tempo, ma nell'ora della tentazione vengono meno. Il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono a maturazione. Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza».