Perché Dio non incenerisce oggi la terra come fece con Sodoma e Gomorra? Una (possibile) spiegazione biblica
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Siamo pieni di virtù e d’amore, siamo noi, per quanto ci è possibile, i giusti che attirano sulla città il perdono di Dio. Pensiamo che dieci giusti soltanto avrebbero risparmiato Sodoma, e che ognuno di noi ha il dovere di essere giusto e santo per risparmiare alla città dove viviamo e alla nazione i castighi di Dio. È questa una delle forme più gentili e più efficaci della carità, poiché è molto più santo e meritorio impedire una sventura, che prestarle soccorso quando è già venuta. Noi ci meravigliamo che Dio non colpisca oggi con formidabili castighi l’umana iniquità, e ci sembra quasi un argomento dell’assenza di Dio l’impunità di certe città scellerate; eppure in quelle città ci sono certamente delle anime giuste che riparano per i peccatori.
Se le nazioni moderne non fossero spesso incoscienti, oltre che apostate e scellerate, non si accanirebbero vigliaccamente contro i Sacerdoti e gli Ordini religiosi, tra i quali ci sono più facilmente le anime giuste che le salvano dalla rovina. Gli antichi governi cristiani, mille volte più sapienti dei moderni, credevano di provvedere alla sicurezza della nazione molto più con un convento osservante che con una fortezza.
Oggi, ahimè, si elevano le fortezze blindate e si costruiscono le corazzate formidabili, ma si lascia indifesa la nazione da parte del cielo e da parte degli abissi, cioè dai castighi di Dio e dalle insidie diaboliche. Una nazione fortificata che manca di difese aeree, oggi è una nazione fallita, perché pochi aeroplani possono distruggerla; una nazione armata fino ai denti che manca di difesa spirituale è già vinta, perché non ha i giusti che le risparmiano i castighi di Dio.
O Gesù, donaci la grazia di essere santi, pieni d’amore e di vita soprannaturale, ossequenti alla tua Legge e alla tua volontà, lampade ardenti innanzi al tuo trono, per attrarre sulla terra la rinnovazione, la misericordia e la pace! Così oltre ad essere santi saremo anche patrioti. Il patriota non è lo scalmanato che grida, che agita una bandiera, che brandisce le armi, che si entusiasma dell’idea di patria; il patriota vero è il cristiano osservante, perfetto, santo che, in qualunque pericolo della nazione, può rivolgersi a te, o Signore, e supplicarti, come Abramo supplicava per la città pericolante, attirando la benedizione sulla sua patria.
Un cero acceso dalla fede è mille volte più formidabile di un cannone da 420, un profumo di incenso elevato dalla preghiera, difende la città mille volte più dei lanci di gas asfissianti, un cuore devoto è più saldo di un cuore ferrigno che guarda impavido i nemici visibili e si fa vincere come fuscello spregevole da quelli invisibili. Quando si formano le schiere combattenti lontano dalla Casa di Dio, e si profana la festa per farle marciare, si formano le schiere dei vinti, perché ognuna di quelle marce segnate dall’apostasia è una battaglia perduta!
Riflessione di don Dolindo Ruotolo