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L'Ora delle Tenebre, l'Ora di Maria | La Passione della Chiesa e la prova finale. Una mia trasmissione andata in onda Giovedì 27 febbraio 2020 sulle frequenze di Radio Buon Consiglio (www.radiobuonconsiglio.itAltro
L'Ora delle Tenebre, l'Ora di Maria | La Passione della Chiesa e la prova finale.
Una mia trasmissione andata in onda Giovedì 27 febbraio 2020 sulle frequenze di Radio Buon Consiglio (www.radiobuonconsiglio.it)
Il Triduo Santo è l’ora delle tenebre per un mondo che ha dato la morte a Dio, ma è anche l’ora di Maria, che ne prepara la gloriosa Risurrezione. L’attenta contemplazione della Passione di Cristo, alla quale ci chiama il Tempo quaresimale, offre ai credenti il senso soprannaturale degli eventi che accadono e li spinge al Cuore Immacolato della Madre.
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PS | Mi scuso per la qualità scadente dell’audio e per alcuni disturbi occorsi durante la diretta. Purtroppo non si è potuto migliorare.
Niko Sanpatrizio
Scusate, ma ci lamentiamo che questo mondo è arrivato al massimo della sua apostasia e del suo ideale materialistico. Quindi siamo parlando di un mondo che ha raggiunto il suo massimo storico di rinnegamento del divino.
«Quando il Figlio dell'uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?» (Lc 18, 8).
Ma poi ci lamentiamo quando l’uomo con la sua idolatria per la tecnologia e per la scienza …Altro
Scusate, ma ci lamentiamo che questo mondo è arrivato al massimo della sua apostasia e del suo ideale materialistico. Quindi siamo parlando di un mondo che ha raggiunto il suo massimo storico di rinnegamento del divino.
«Quando il Figlio dell'uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?» (Lc 18, 8).
Ma poi ci lamentiamo quando l’uomo con la sua idolatria per la tecnologia e per la scienza diventa il castigo dell’uomo stesso.
Ma se non cambiasse mai nulla, se non intervenissero le disgrazie a smuovere le cose, nulla potrebbe cambiare, o sbaglio? Di fatto due sono le condizioni, o Gesù rimane crocifisso nell'uomo peccatore e idolatra, o l’uomo prende il suo posto in Croce e Gesù può riacquistare il suo diritto di essere il Creatore, non mi sembra che ci siano alternative, o “l’io” o “Dio”, o sta in croce l’uno o l’altro.
Oggi, a causa di un sentimentalismo religioso dimentichiamo che la cura delle anime è la croce.
Dimentichiamo che siamo nella fase storica dell’Anticristo.
Dimentichiamo che affinché Gesù possa ritornare a regnare nei nostri cuori, per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, si ha bisogno di una necessaria purificazione mondiale.
Quindi è necessario che l’uomo sia lasciato in balia dell’uomo. Oggi tutti ci preoccupiamo solo della vita dei nostri corpi, ma posso comprenderlo per chi è del mondo, non lo posso comprendere per chi è nel mondo ma non è del mondo (veri Cristiani).
Ma perché tutti pregano solo per la salute del corpo contro il coronavirus? Ma perché invece non si prega per la salute delle anime che possano comprendere quanto l’uomo sia vulnerabile, e che la scienza e tutte le tecnologie siano state messe KO da un microscopico piccolo virus?
Per questo dovremmo pregare, altrimenti non vi è logica, non vi è coerenza nella nostra fede. Gesù è venuto sulla terra per salvare le anime non per salvare i corpi. Altrimenti tutti i Santi sarebbero tutti sani nel corpo, mentre sono quelli più martoriati, e Lui per primo non sarebbe morto a 33 anni.
La salute del corpo è un bene secondario finalizzato solo a coltivare la salute dell’anima. (vedi la parabola del fico secco - Lc 13, 6-9).
Quindi basta sentimentalismi sterili, ma bisogna avere sintonia con la Divina Volontà che tutto fa o permette tutto sempre per un fine di bene maggiore per i suoi figli.
Dio nulla concede senza sacrificio, se l’uomo se ne uscisse vincitore troppo facilmente su questo virus, non imparerebbe nulla e si rafforzerebbe solo la sua superbia.
“Così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri. Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi l'insegnamento, all'insegnamento; chi l'esortazione, all'esortazione. Chi dà, lo faccia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.
La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità. Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. RALLEGRATEVI CON QUELLI CHE SONO NELLA GIOIA, PIANGETE CON QUELLI CHE SONO NEL PIANTO. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un'idea troppo alta di voi stessi”. (Rm 12 5-16)