Madonna delle Rose di San Damiano piacentino – Messaggio speciale per i giovani

MESSAGGIO DELLA MADONNA DELLE ROSE DI SAN DAMIANO PIACENTINO AI GIOVANI - 12 MAGGIO 1970

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«lo sono qui, in mezzo a voi, per darvi la luce, l'amore, per richiamarvi alla preghiera, alla penitenza.

Mi rivolgo soprattutto ai giovani, poiché oggi è il giorno dedicato a loro.

Che lo Spirito Santo li illumini, Affinché essi facciano una buona confessione, Un buon esame di coscienza, e riflettano e pensino come devono comportarsi nella vita cristiana.

Per avere la luce della verità. Per adempiere ai loro doveri di figli e perseguire la via della perseveranza finale.

Mamme, racchiudete tutti i cuori dei vostri figli nel mio Cuore. Tutti i figli del mondo, metteteli nel mio Cuore ed lo li custodirò, li rischiarerò e darò loro luce e amore.

Che lo Spirito Santo li infiammi del suo amore per vivere nella pace con Cristo, nell'amore con Gesù, nella dolcezza, nella purezza, nella santità.

Pensate, pensate, giovani. Quanti peccati d'impurità! Quante anime voi trascinate nella disperazione, nel peccato, nella dannazione...!

Fate un esame di coscienza, la sera, prima di coricarvi: pensate che potreste morire, perché la morte è sempre improvvisa. Quale sarà il vostro giudizio? Riflettete, finché siete ancora in tempo, Finché lo vi chiamo.

lo sono la vostra Mamma del Cielo, che vi ama tanto! Vi chiamo alla preghiera con la recita del Rosario, ad avvicinarvi ai Sacramenti, ad essere l'esempio, l'amore per tutti: dovete dare alle anime l'amore di Gesù, l'amore di Gesù, per formare delle famiglie sante, nella grazia, nel timore di Dio.

GIOVANI, GIOVANI. RIFLETTETE, PERCHÉ QUESTE ORE SONO MOLTO GRAVI...

Avete l'intelligenza: Gesù ve l'ha donata! Egli vi ha dato la scienza per comprendere il male e il bene. Pregate, chiedete perdono, e sarete perdonati.

Durante questa novena allo Spirito Santo, pregatelo molto di illuminare il vostro spirito; che Egli vi conceda i suoi sette doni e la grazia di camminare sempre nella via del bene, verso la santità, perché su questa terra tutto passa. Ma mai l'eternità. Dove voi godrete della felicità eterna.

Nel Nome di mio Figlio Gesù, lo vi dono una forte benedizione: a presenti, ai lontani, al mondo intero.

Che la gioventù fiorisca nel Cuore di Gesù e nel mio amore».

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APPROFONDIMENTO TEMATICO: L'IMPORTANZA DELLA PUREZZA


Non c'è niente di più bello della purezza, niente di più orribile dell'impurità. L'impurità corrompe l'anima e il corpo.

Un santo dice che un'anima che si abbandona all'impurità, somiglia a una carogna che è stata trascinata per otto giorni per le strade, sotto il rigore del sole.

Andate, dunque, a presentarvi davanti a Nostro Signore con un'anima tutta sudicia: vedrete la ricompensa che ne riceverete! Il buon Dio potrà riconoscersi in quest'anima?

Vi ho già detto parecchie volte che noi eravamo tutti come piccoli specchi nei quali Dio desiderava contemplarsi: ma come specchiarsi in un'anima insudiciata dal peccato impuro?

Noi siamo creati a immagine di Dio, destinati a regnare un giorno in Cielo; ma, se abbiamo la disgrazia di commettere questo maledetto peccato d'impurità, noi diventiamo le dimore dei demoni. Com'è difficile correggersi del tutto da questo peccato!

L'impurità è come uria macchia d'olio. Considerate un pezzo di stoffa sul quale avete versato dell'olio: per quanto vi diate da fare per lavarla, la macchia non cessa di riapparire.


Santo Curato d'Ars

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Sai quello che mi sta veramente a cuore? È una virtù così cara e così bella agli occhi di Dio e, a coloro che l'hanno ben custodita, Gesù ha riservato un posto privilegiato in cielo.

Si tratta della santa purezza. Spero che Gesù troverà il tuo cuore puro e che vorrà sempre riposarsi in esso. Tu sai bene che Gesù si delizia in mezzo ai gigli, perciò conserva la speranza che il tuo cuore sia come la purezza del giglio.

Gesù, nel suo Regno, nel suo Paradiso, non ammette nulla di sporco. Dunque, se tu vuoi, un giorno, possederlo, è necessario che custodisca questa bella virtù.

Prega Gesù di concederti una grazia così bella.


La Vergine Maria a Santa Gemma Galgani

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VISIONE DI SAN DOMENICO SAVIO:
"Sono come gli angeli del Cielo"

La serata del 22 dicembre 1876 resterà memorabile all'oratorio per il racconto di un sogno meraviglioso, che San Giovanni Bosco aveva fatto a Lanzo. Gli sembrava di trovarsi su un promontorio, davanti a una pianura sconfinata, dal colore azzurro come una distesa di mare, simile a un cristallo limpido. Ai suoi lati si disegnava come un litorale sui bordi dell'oceano e la pianura era divisa, per mezzo di lunghi viali, in vasti giardini di una bellezza indescrivibile, suddivisi in boschetti, in cespugli e in aiuole ricche di fiori dalle forme e dai colori più svariati. Le erbe, le corolle, gli alberi e i frutti erano estremamente gradevoli a vedersi; le foglie erano d'oro, i tronchi di diamante e i rami d'argento.

In questi giardini incantevoli si elevavano, ovunque, degli edifici di un'eleganza e di una magnificenza ben più straordinarie di tutti i palazzi della terra. Mentre Don Bosco ammirava in sogno tutte queste bellezze, udiva una musica dolcissima, un'armonia di molteplici strumenti, accompagnata a una soave melodia di voci morbide, ben accordate e cristalline. C'era una moltitudine di giovani che cantavano, mentre si divertivano in questi giardini. L'uno suonava uno strumento, l'altro cantava e si udivano tutti i gradi della scala musicale in un accordo perfetto. Il Santo notò che queste musiche erano tanto incantevoli e gradevoli da cantare che da ascoltare. Cantavano in latino: "Benedizione, onore e gloria a Dio, Padre Onnipotente, Creatore dell'universo, che era, che è e che sarà il Giudice dei vivi e dei morti per tutti i secoli!"

Mentre Don Bosco ascoltava, estasiato, quest'inno delizioso e celeste, vide anche avanzare verso di lui un'incantevole moltitudine di giovani che egli conosceva in gran parte, ma non tutti, guidati da San Domenico Savio e accompagnati da numerosi preti e religiosi. Tutti questi giovani si fermarono alla distanza di qualche passo da lui. Allora, la melodia tacque e, in un profondo silenzio, si vide brillare una lampada scintillante di luce. Tutti lo guardavano con gli occhi radiosi di felicità e con il sorriso sulle labbra, ma nessuno parlava. Com'era bello, Domenico! Una tunica candidissima, trapuntata di diamanti e impreziosita da elementi in oro, gli scendeva fino ai piedi, mentre un'ampia fascia color porpora, tempestata di gemme, gli cingeva i fianchi.

Dal collo gli pendeva una ghirlanda di fiori, i cui petali sembravano diamanti che sbocciavano su steli d’oro. Questi fiori rifulgevano di una luce sovrumana, più vivida del sole, in tutto lo splendore di un mattino di primavera. Essi riflettevano i loro raggi sul viso rubicondo di Domenico Savio, la cui fronte era cinta di rose. I capelli gli scendevano ondeggianti giù per le spalle, e gli davano l'aspetto attraente di un angelo...q Anche tutti gli altri risplendevano nella loro persona con la stessa grazia. Essi erano diversamente vestiti, ma tutti alquanto attraenti e una bella fascia rossa cingeva i loro fianchi.

- Perché non dite niente?, domandò Domenico a Don Bosco;

- Domenico! Come ti trovi qui?

- Sono venuto a parlarvi... Quante volte noi parlavamo insieme sulla terra! Avevo una tale confidenza e una tale intimità con voi! Interrogatemi, dunque!

- Allora, dove mi trovo? disse Don Bosco.

- In un luogo di felicità, dove si gode di tutte le gioie...

- È dunque questa la ricompensa dei giusti!

- No! Qui non si gode dei beni eterni, ma semplicemente dei beni temporali.abbelliti dalla potenza di Dio, perché nessun occhio mortale sopporterebbe la visione delle bellezze eterne. Dunque, questo non è il Paradiso!

- Ma questa melodia e questa luce non sono celesti?

- No, esse sono naturali, ma rese perfette dall'onnipotenza Divina.

- Non si potrebbe dunque vedere un po' della luce soprannaturale del Cielo?, insistette Don Bosco.

- No, perché anche il più piccolo raggio di questa luce accecherebbe l'occhio umano, prima che esso abbia potuto vedere Dio come Egli è. Ma se voi vedeste un solo raggio di luce naturale di un grado più elevato di quella che noi vediamo attualmente, ne rimarreste estasiato. Attenzione, osservate questa distesa di cristallo! Guardando in alto, Don Bosco scorse nel cielo un alone di luce talmente vivida e abbagliante che i suoi occhi non potevano resisterle. Questa luce era molto più radiosa del sole, e il suo fulgore avrebbe potuto illuminare l'universo.

- E tuttavia, non è la luce soprannaturale... dichiarò con voce armoniosa il santo adolescente.

- Di quali gioie godete, dunque, in Paradiso?

- È impossibile esprimervelo. Vi si gode di Dio: è tutto!

- E tu, perché indossi un abito così bianco e splendente?

Al posto di Domenico, è un coro a rispondere, accompagnando con deliziosi strumenti musicali questo canto latino: «Ecco coloro che cinsero i loro fianchi e che hanno reso candide le loro vesti nel Sangue dell'Agnello». Ugualmente, quando Don Bosco chiese a Domenico Savio la ragione del suo viso rosso, è un'altra voce che gli rispose, cantando: «Essi sono vergini, ecco perché seguono l'Agnello ovunque vada ...» Il colore rosso significava i grandi sacrifici e i violenti sforzi sofferti come un lungo martirio, per conservare la purezza, così come le penitenze, che avevano purificato l'anima dalle sue colpe. Il candore e lo splendore degli abiti significavano l'innocenza battesimale eroicamente conservata. Ma, Domenico, chi sono tutti costoro attorno a te, cosi aggraziati e radiosi? Un inno giovanile rispose ancora: «Sono come angeli nel Cielo»...

Allora Domenico gli mostrò il magnifico mazzo di fiori che teneva in mano. Esso era composto di rose, violette, genziane, gigli, girasoli,semprevivi e di spighe di grano. Dopo averglielo fatto ammirare, il nostro piccolo Santo raccomandò a Don Bosco di mostrare questo mazzo di fiori ai suoi "figli", affinché essi potessero offrirlo al Signore al momento giusto, perché è cosi che essi avrebbero ottenuto la felicità. Questi fiori, disse l'adolescente, simboleggiano le virtù che piacciono maggiormente all'Altissimo: la rosa simboleggia la carità, la viola l'umiltà, la genziana la penitenza e la mortificazione. Le spighe simboleggiano la comunione frequente e il giglio la virtù della quale è scritto «essi saranno Come angeli nel Cielo», la castità. I semprevivi significano che tutte queste virtù devono durare sempre, essi simboleggiano, dunque, la perseveranza.

Tu che hai praticato tutte queste virtù durante la tua vita, dimmi, adesso,da quale di esse hai ricevuto ii maggiore conforto nell'ora della morte: forse dalla purezza, dalla tranquillità di coscienza,dalla speranza del Paradiso,dal pensiero di avere accumulato tanti meriti? Si, ma non solamente da tutto ciò... Quello che mi ha confortato maggiormente durante la mia agonia, fu l'assistenza materna della Madonna. Raccomandate, dunque, ai vostri "figli" di non dimenticare mai di pregare la Santa Vergine, fintantoché saranno in terra d'esilio.

Racconti e visioni di S. Giovanni Bosco
Niko Sanpatrizio
Quando si parla di Verità, di quale Verità si parla? Ormai tutto è relativo. Satana, essere intelligentissimo, ha saputo porre interpretazioni anche nel fare la Carità, nell'interpretare la Carità, e nell'intendere la Misericordia divina. Lui non ti invita ad andare contro le Leggi di Dio, noooo, Lui ti invita ad interpretarle con l'uso della ragione umana. Lui sa benissimo che i doni dello …Altro
Quando si parla di Verità, di quale Verità si parla? Ormai tutto è relativo. Satana, essere intelligentissimo, ha saputo porre interpretazioni anche nel fare la Carità, nell'interpretare la Carità, e nell'intendere la Misericordia divina. Lui non ti invita ad andare contro le Leggi di Dio, noooo, Lui ti invita ad interpretarle con l'uso della ragione umana. Lui sa benissimo che i doni dello Spirito Santo di cui tanto sene parla, sono ormai merce rarissima, in questo miasma di ideologie umane tutte apparentemente buone. Dov'è il dono del discernimento? dov'è il dono della Sapienza? Dov'è il dono del consiglio? Dov'è il dono della veggenza? Oggi nei Ministri umanamente buoni (la maggior parte lo sono), puoi trovare ancora dei valori morali buoni, ma dove sono i doni Soprannaturali ricevuti insieme al loro Ministero? Oggi non si parla più del diavolo, non lo si riconosce più. E come fai a combattere un nemico che non conosci? Nei tempi di Gesù, molte malattie provenivano dal diavolo, oggi chi le sa individuare e curare? Tutto è spiegato in chiave scientifica e razionale, e chi parla di queste cose viene preso come un essere del medio-evo. Se almeno fossimo consapevoli di questo saremmo già a buon punto. Ma ahimè....siamo tanto orgogliosi e superbi da non voler ammettere manco la reale Verità evidente!