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“Nessuna sanzione formale ma mi hanno tolto diverse classi”

Intervista con M. Mora a 11 mesi dal caso mediatico:

Volentieri offriamo ai lettori questa nostra intervista con il prof. Martino Mora a circa 11 mesi dal caso mediatico che lo riguardò l’anno scorso:

RadioSpada.org: Ciao Martino, partiamo dalle cose belle. Il tuo libro “L’incenDiario. Cronache della dissoluzione” è stato presentato tanto sui social quanto dal vivo (in conferenze, eventi, librerie): che riscontri stai avendo dal pubblico?


MM: Molto buoni, anzi ottimi. Ovviamente tenendo conto che l’estate non è stato il momento ideale per un testo piuttosto impegnativo, sebbene estremamente chiaro, un diario dove affronto la cronaca giornaliera dell’era del covid secondo principi superiori alla stessa cronaca.

RS: Dopo le vicende dell’inverno scorso, hai avuto sanzioni formali? Il Provveditorato si è espresso? Facciamo una “sintesi delle puntate precedenti” a beneficio dei lettori.

MM: Come qualcuno ricorderà mi sono rifiutato di fare lezione a ragazzi maschi vestiti da donna, in occasione del 25 novembre dell’anno passato.

Per questo dovetti scontare pesanti vessazioni da parte della mia preside, la signora Giovanna Mezzatesta, nonché un attacco mediatico senza precedenti, come ad esempio i 49 minuti di diretta su Rai Uno dalla mia scuola, che fu una sorta di processo televisivo, di processo alla mie convinzioni, senza contraddittorio alcuno, con accusa e senza difesa, con Vladimiro Luxuria-Guadagno e la conduttrice Eleonora Daniele che chiesero in diretta tv la mia testa al ministro della Pubblica Istruzione, in quanto avversario dell’ideologia fucsia-arcobaleno a loro assai cara. Una vergogna della tv di Stato. Ma è solo un esempio tra tanti.

In quanto al super-dossier che la mia preside dichiarò di avere mandato al Provveditorato per chiedere il mio trasferimento d’ufficio, nonché altre sanzioni contro di me, doveva essere ben poca cosa. Visto che nessuna sanzione, anzi nessuna comunicazione mi è mai giunta dal Provveditorato.

RS: Che aria tira nella tua scuola quest’anno?

MM: Per me pessima. Dato che la preside ha veduto bene di togliermi le classi dove ho insegnato l’anno scorso, con un atto che non riesco a interpretare diversamente che come la volontà di prendersi una rivincita nei miei confronti, cercando di umiliarmi. Mi ha assegnato soltanto 5 ore di lezione e ben 13 ore a disposizione della scuola, un’enormità. Delle quali 7 dedicate all’ora di alternativa alla Religione cattolica. Come se la mia cattedra fosse di potenziamento, e non di Storia e Filosofia. Tutti gli altri docenti che insegnano le mie materie non solo hanno conservato le loro 15 ore di insegnamento effettivo, ma spesso le hanno aumentate a 17-18. Insomma: guarda a caso la Mezzatesta ha declassato solo me.

Come posso interpretare tutto questo se non come la volontà di sminuire la mia professionalità e la mia dignità di docente? Ed inoltre, non ho avuto ancora, dopo quasi due mesi (e nonostante i miei cortesi solleciti) le motivazioni ufficiali della sua scelta di togliere la continuità didattica a me e agli allievi.

RS: Sappiamo che la tua preside è stata e candidata dell’estrema sinistra in passato. A prescindere da questo aspetto ideologico, avete avuto screzi? Quali sono le motivazioni per cui sta succedendo quello che ci racconti?

MM: È il secondo tempo di una storia che mi illudevo sarebbe finita con la chiusura dell’anno scolastico finito a giugno.

E che se fosse dipeso da me non si sarebbe riaperta. Il mio rifiuto di fare lezione a ragazzi travestiti da donna appare evidentemente intollerabile per le vestali politicamente corrette dell’ideologia fucsia.

Questo accanimento Illustra anche perfettamente – a prescindere dalla persona della preside – l’odio ideologico della sovversione e del nichilismo per quell’esponente della scuola controrivoluzionaria che indegnamente ritengo di essere.
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