Che ne è stato dei dodici apostoli?

Philip Kosloski - pubblicato il 02/10/20

Gesù ha detto ai suoi apostoli “Andate!” (Mt 28,19), ed è esattamente ciò che quelli hanno fatto, evangelizzando differenti parti del mondo.


Prima di salire al Cielo, Gesù ha detto ai suoi apostoli: «Andate e rendete mie discepole tutte le nazioni» (Mt 28,19). Sospinti da quest’ordine divino che li incalzava ad evangelizzare il mondo, gli apostoli non hanno perso tempo, ma si sono immediatamente dedicati al loro compito e hanno disseminato le spore della fede ovunque sul loro passaggio.

1PIETRO: DA ANTIOCHIA A ROMA

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La tradizione vuole che Pietro sia stato il primo a viaggiare fino ad Antiochia e a fondare lì una comunità. Non vi sarebbe rimasto a lungo, ma è spesso ricordato come il primo episcopo di Antiochia. È possibile che abbia poi visitato Corinto prima di giungere a Roma. Lì avrebbe aiutato a formare la comunità cristiana, prima di morire martire nel circo di Nerone verso l’anno 67 a Roma. La basilica di san Pietro sarebbe stata costruita sulla memoria della sua tomba.

2ANDREA: EVANGELIZZATORE DELLA GRECIA

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Dopo la Pentecoste, numerose tradizioni fanno di Andrea, fratello di Pietro, l’apostolo dei Greci. Avrebbe evangelizzato delle comunità greche e sarebbe morto martire a Patrasso, su di una croce a forma di X (donde detta “croce di sant’Andrea”). Le sue reliquie sarebbero poi state trasferite nel duomo di Amalfi, in Italia.

3GIACOMO DI ZEBEDEO: DALLA GALILEA A GERUSALEMME

Si dice che Giacomo sarebbe stato il primo apostolo ad essere martirizzato. Negli Atti degli Apostoli si legge: «A quell’epoca il re Erode Agrippa si accanì contro alcuni membri della Chiesa per ridurli a mal partito. Fece uccidere Giacomo, fratello di Giovanni, facendolo decapitare» (Atti 12,1-2). Morì nell’anno 44 a Gerusalemme. Dopo la sua morte il suo corpo fu trasferito nell’attuale città che da lui prende il nome di Santiago, a Compostela. La sua tomba è destinazione di un pellegrinaggio che ha attraversato i secoli e che anche oggi è molto popolare: il Cammino.

4GIOVANNI: DALL'ISOLA DI PATMOS A EFESO

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San Giovanni, a cui si attribuiscono (con alcuni distinguo) il quarto vangelo, tre delle “epistole cattoliche” e l’Apocalisse, è l’unico fra gli apostoli per il quale sussista una tradizione secondo la quale non sarebbe morto martire (ma anche una per cui sarebbe stato martirizzato in olio bollente). Nel libro dell’Apocalisse sarebbe lui a dire, dell’isola di Patmos: «Io Giovanni, vostro fratello, che condivido con voi la difficoltà, la regalità e la perseveranza di Gesù, mi trovavo nell’isola di Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù» (Apoc 1,9). Sarebbe morto intorno all’anno 100 e sepolto non lontano da Efeso.

5FILIPPO: EVANGELIZZZATORE DELLA GRECIA


Negli anni che hanno seguito la Pentecoste, Filippo ha evangelizzato delle comunità greche. Sappiamo poco delle sue avventure, a parte che sarebbe morto martire intorno all’anno 80. Le sue reliquie sarebbero conservate nella basilica dei Santi Apostoli a roma.

6BARTOLOMEO: DALL'ARABIA ALL'INDIA

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Si sa poco degli sforzi di evangelizzazione di Bartolomeo. Secondo diverse tradizioni, avrebbe predicato in più luoghi. Avrebbe evangelizzato l’Arabia, la Persia e forse l’India occidentale. Sarebbe morto martire e le sue reliquie si troverebbero attualmente nella basilica di San Bartolomeo sull’Isola Tiberina, in Roma.

7TOMMASO: MISSIONARIO IN INDIA

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Tommaso, l’apostolo “incredulo”, è largamente conosciuto per le sue opere missionarie in India. Esiste una storia popolare a proposito di una delle sue avventure, riguardo alla conversione di un re locale “incredulo”. Sarebbe morto all’incirca nel 72, e la sua tomba si troverebbe a Mylapore, in India.

8MATTEO: DAL MEDITERRANEO ALL'ETIOPIA

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Matteo, identificato anche con uno dei quattro evangelisti, è perciò noto soprattutto per i suoi scritti. Ha predicato in diverse comunità attorno al Mediterraneo, prima di essere martirizzato in Etiopia. La cattedrale di Salerno, in Italia, custodirebbe le sue reliquie.

9GIACOMO IL MINORE: PRIMO EPISCOPO DI GERUSALEMME

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Jacques le Mineur par Rubens

Gli accademici ritengono che Giacomo il Minore sia l’autore dell’Epistolaneotestamentaria di san Giacomo. Dopo che gli apostoli si dispersero ed ebbero lasciato Gerusalemme, Giacomo sarebbe rimasto diventando il primo episcopo della Città Santa. Sarebbe rimasto in tale ufficio per diversi decenni prima di essere lapidato a morte dalle autorità giudaiche nel 62. Alcune delle sue reliquie riposerebbero nella basilica dei Santi Apostoli a Roma. La sua tomba sarebbe invece localizzata nella cattedrale gerosolimitana di San Giacomo.

10GIUDA TADDEO: DALL'ARMENIA AL LIBANO

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È l’apostolo “dimenticato”, a causa del suo nome identico a quello dell’Iscariota. San Giuda ha proclamato l’Evangelo in diversi luoghi. La Chiesa armena lo chiama “apostolo degli Armeni”. Sarebbe morto martire intorno al 65 a Beirut, in Libano. Le sue reliquie sarebbero attualmente conservate nella basilica di San Pietro in Roma.

11SIMONE LO ZELOTA: DALL'ARMENIA AL LIBANO

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Simone è sovente rappresentato con Giuda Taddeo e, secondo alcuni, avrebbero predicato insieme. Questo è in parte dovuto a una tradizione secondo la quale entrambi sarebbero morti martiri a Beirut nel medesimo anno. Una parte delle sue reliquie sarebbe conservata nella basilica di San Pietro in Roma.

12MATTIA: DAL MAR CASPIO ALLA COLCHIDE

Workshop of Simone Martini | PD Wikimedia Commons

Dopo essere stato scelto come “apostolo di rimpiazzo”, una tradizione vuole che Mattia abbia fondato una Chiesa in Cappadocia, e che abbia predicato nelle comunità cristiane sulle coste del Mar Caspio. Sarebbe morto martire per decapitazione in Colchide, per mano di numerosi pagani locali. Una parte delle sue reliquie sarebbe stata portata a Roma da sant’Elena.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio].

Che ne è stato dei dodici apostoli?
N.S.dellaGuardia
È molto triste pensare che ai nostri giorni molte di quelle terre siano abitate da seguaci di un impostore che ha fatto credere a tutti di essere "profeta".
Ma abbiamo la certezza che i passi ed il sangue versato dei Dodici produrranno frutti in eterno.