Notiziario
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Bergoglio esalta l'abortista Nancy Pelosi

di Phil Lawler 11 ottobre 2021
Il Vaticano ha certamente steso il tappeto rosso per Nancy Pelosi. Un tappeto rosso sangue, si potrebbe dire.
Mentre l'arcivescovo Salvatore Cordileone esortava i fedeli cattolici a pregare per la presidente della Camera, affinché potesse avere una "conversione del cuore", un sorridente Papa Francesco la salutava nel palazzo apostolico, non dando al mondo alcun segno di essere preoccupato per la sua schietta promozione dell'aborto su richiesta.

L'arcivescovo Cordileone - l'arcivescovo della Pelosi - ha detto al mondo che il sostegno della presidente della Camera all'aborto è incompatibile con la sua fede cattolica.

Ma il suo photo-op con il Sommo Pontefice probabilmente annullerà l'impressione che l'appello dell'arcivescovo ha suscitato nell'opinione pubblica.
Meno di un mese fa il Papa aveva detto ai giornalisti che "l'aborto è un omicidio". Ora ha salutato uno dei principali sostenitori americani di questa pratica. L'incontro con la Pelosi è stato decisamente più caloroso di quello, avvenuto qualche mese prima, con l'ex presidente Trump. Del resto, ha dedicato più tempo alla presidente della Camera di quanto non ne abbia dedicato ai cardinali che hanno incalzato con domande su questioni dottrinali urgenti, nei dubia. Ovviamente Papa Francesco è in grado di trasmettere disapprovazione, sia rifiutando di incontrare persone di spicco, sia inviando un messaggio inequivocabile con il linguaggio del corpo durante la foto d'obbligo. Nessun accenno di tale disapprovazione è stato mostrato con Pelosi.
Prima dell'incontro con il Papa, la Presidente Pelosi ha fatto visita al cardinale Peter Turkson, il cui ufficio ha annunciato che era felice di parlare con lei di ambiente, assistenza sanitaria, migrazione e diritti umani. Beh, un po' di diritti umani. Il cardinale Turkson presiede un nuovo dicastero vaticano dal nome sgraziato: il Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale. Ma a quanto pare non ha trovato il tempo di parlare con la politica americana dello sviluppo umano che avviene nel grembo materno.

Dopo l'incontro con il Papa, la Pelosi si è recata nella chiesa di San Patrizio a Roma, dove il rettore le ha assegnato la seconda lettura. ("In effetti la Parola di Dio è viva ed efficace... tutto è nudo ed esposto agli occhi di Colui al quale dobbiamo rendere conto"). Sfortunatamente la relatrice ha lasciato la chiesa non molto tempo dopo l'inizio della Messa e il rettore ha detto alla congregazione che se n'era andata a causa di un "incidente di sicurezza", dando ai suoi simpatizzanti l'opportunità di insinuare che gli intemperanti pro-vita avessero minacciato la sua sicurezza. (In realtà, l'"incidente di sicurezza" è stato una manifestazione degli oppositori del Covid-lockdown, che stavano marciando vicino alla chiesa per motivi non legati alla presenza della Pelosi).
La tempistica della visita di Pelosi non è stata casuale. Certo, stava partecipando a una riunione di legislatori a Roma. Ma avete visto qualche resoconto di quell'incontro? Qualche foto in prima pagina, come quelle che ha raccolto in Vaticano? No; i suoi affari con la Santa Sede erano più importanti dell'incontro internazionale.

Tra poche settimane, i vescovi statunitensi si riuniranno a Baltimora per discutere una dichiarazione sulla "coerenza eucaristica". La domanda più importante su questa dichiarazione è come verrà affrontato il problema creato da politici cattolici come Pelosi e il presidente Biden, che continuano a sostenere che la loro difesa dell'aborto può essere conciliata con il loro cattolicesimo professato. La missione della Pelosi a Roma è stata quella di persuadere i prelati americani che non dovrebbero prendere una posizione netta su questa questione. E ammettiamolo: il Vaticano ha dato un enorme impulso a questa missione.
Ironia della sorte, il giorno dopo aver salutato Pelosi, Papa Francesco ha aperto un nuovo Sinodo dei vescovi, incorporando un processo che ha pubblicizzato come una "sessione di ascolto" senza precedenti a livello mondiale, raccogliendo suggerimenti dalle parti interessate in tutto il mondo su come la Chiesa potrebbe essere riformata. Perché, allora, il Vaticano non ascolta le richieste del movimento pro-vita - richieste di onestà e coerenza?
Papa Francesco ha chiesto una Chiesa "sinodale", caratterizzata da una leadership decentrata. Perché, allora, non rispetta i leader della gerarchia americana, permettendo loro di parlare al proprio gregge su una questione morale critica? Perché ha ostacolato l'iniziativa dell'arcivescovo stesso di Pelosi?

Tre anni fa, quando la Conferenza episcopale statunitense aveva programmato una dichiarazione sullo scandalo McCarrick, il Vaticano inviò all'ultimo minuto la "richiesta" di rinviare la discussione, e i vescovi americani la accolsero. Se i segnali inviati dalla visita di Pelosi a Roma sono indicativi, il Vaticano spera ora che i vescovi americani non insistano sulla questione della coerenza eucaristica.

Speriamo e preghiamo che, nell'interesse della "sinodalità", i vescovi americani ignorino questo messaggio e prendano una posizione coraggiosa: per la verità e per la vita.

The Kyrie

02:21
N.S.dellaGuardia