Fonte di blasfemia: il Vaticano promuove la "Via Crucis di un ragazzo gay".

Il quotidiano vaticano 'L'Osservatore Romano' ha pubblicato il 26 marzo la prefazione del Vescovo Francesco Savino, 69 anni, a Via Crucis di un ragazzo gay [Via Crucis di un ragazzo gay], un libro di Luigi Testa, un professore di diritto italiano.

Monsignor Savino, che è stato nominato Vescovo di Cassano all'Jonio nel 2015, è vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana dal 2022.

Per l'articolo a pagina sei, il quotidiano vaticano ha scelto un'immagine che mostra due uomini con il torso nudo accanto a un altro uomo con una maglietta senza maniche che porta una croce.

Nella sua prefazione, Monsignor Savino scrive soprattutto di se stesso: "Abbiamo una comprensione della sessualità in profonda evoluzione [=degenerazione] che è molto più ricca, più libera e più aperta di quella che è stata data nelle società tradizionali [=funzionali]".

Accusa la Chiesa di Cristo di "allontanare i peccatori pubblici [impenitenti]" e di "negare loro i sacramenti", come se questo non fosse in obbedienza ai Vangeli: "In quanti pronunciamenti, in quante parrocchie, in quante case abbiamo fatto sentire sbagliati i bambini amati da Dio?", manipola Savino come un propagandista omosessuale.

Conclude: "La Chiesa o è inclusiva o non lo è! Il processo sinodale in corso può aiutarci a crescere in questa inclusività nella misura in cui siamo disposti a sanare molte ferite".

Il termine "inclusivo" viene utilizzato per includere la propaganda omosessuale ed escludere coloro che proclamano la fede cattolica e non chiamano il male bene.

Traduzione AI

Mario Sedevacantista Colucci condivide questo
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lamprotes
Immagino che la via crucis del gay sia spingerlo ad avere un comportamento più consono alla natura umana e rifiutargli le pratiche sessuali che cerca....