Il cardinale Grech sogna una chiesa "arcobaleno".
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Ha detto al quotidiano svizzero CdT.ch (21 marzo) della risposta africana alla benedizione di Francesco per la blasfemia: "Quando parliamo di unità, di comunione, non intendiamo l'uniformità di pensiero".
Secondo Grech c'è "unità nelle differenze" (sic), mentre nel mondo reale le differenze sono sempre una sfida all'unità. Sostiene che "ci sono comunanze e spazi diversi per esperienze diverse, a seconda del 'luogo'". Questo implica che ciò che è vero al primo piano è falso al secondo. Ciò corrisponde al modo in cui un bugiardo intende la 'verità'.
Personalmente, Grech immagina la Chiesa "come un arcobaleno", in cui i colori non si escludono a vicenda, ma creano armonia insieme.
Egli sta reinventando la Comunione Anglicana, cioè un'organizzazione ombrello senza fede e dottrina, che scambia il cattolicesimo con una pletora di sette.
Questa è la domanda a cui Grech deve rispondere: Per quale motivo le sue variopinte sette dovrebbero rimanere sotto lo stesso ombrello?
Grech spera forse che la setta più decadente finisca per contagiare le altre, in modo che la decadenza diventi il loro terreno comune?
Chi ha bisogno di una 'Chiesa' decadente?
Immagine: © Brian Talbot, CC BY-NC, Traduzione AI
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