Sergio Romano: “E’ stato un errore avere reso ipoteticamente possibile l’ingresso dell’Ucraina nella Nato”

Nelle cancellerie europee sono ore frenetiche dopo l’offensiva su larga scala lanciata dalla Russia contro l’Ucraina. Si lavora a un pacchetto di sanzioni “molto dure” contro Mosca, per dirla con le parole del presidente Draghi. Mentre Ursula Von der Leyen ha sostenuto che “sopprimeranno la crescita economica” russa. “Ma anche noi saremmo colpiti dalle sanzioni, la Russia è un mercato di rilievo per molti Paesi europei e il costo che pagheremo tutti sarà importante“. Ci mette in guardia in un’intervista all’Adnkronos l’ex ambasciatore a Mosca, Sergio Romano, evidenziando come “nessuno trarrà vantaggi dalla
guerra”.

Ucraina, Sergio Romano: le mosse sbagliate dell’Occidente

Secondo l’autore del libro ‘Putin e la ricostruzione della grande Russia’ (Hoepli Editore), il tema della neutralità dell’Ucraina posto da Mosca “mi è parso sempre molto corretto e l’ho sempre sostenuto”. Per l’ex ambasciatore, scrittore ed editorialista sarebbe opportuno che Kiev non entri nella Nato. “Dovremmo farci un esame di coscienza e chiederci se sia stato saggio prendere in considerazione l’ingresso nella Nato di Paesi che hanno fatto parte dell’ex blocco sovietico. Si tratta di una mossa molto sbagliata perché la Russia li considererebbe potenziali avversari”, spiega”; in quanto “è inevitabile” aver generato “sospetti e preoccupazioni della Russia”.

Sergio Romano: "E' stato un errore avere reso ipoteticamente possibile l'ingresso dell'Ucraina nella Nato" - Secolo d'Italia

N.S.dellaGuardia
Mi sembra una delle poche osservazioni equilibrate in mezzo al gracchiare generale, ed in parte condivisibile.
Anche se il nocciolo della questione è sempre l'ingerenza politica dei servizi segreti occidentali nelle faccende degli stati per liro strategici.
Quando venne fuori che cuba fu in parte finanziata dai russi si gridi allo scandalo, se lo fanno gli inglesi o gli americani o i francesi (vedi …Altro
Mi sembra una delle poche osservazioni equilibrate in mezzo al gracchiare generale, ed in parte condivisibile.
Anche se il nocciolo della questione è sempre l'ingerenza politica dei servizi segreti occidentali nelle faccende degli stati per liro strategici.
Quando venne fuori che cuba fu in parte finanziata dai russi si gridi allo scandalo, se lo fanno gli inglesi o gli americani o i francesi (vedi Libia...) invece va tutto bene e sono "esportatori di democrazia", cioè di morte...